Fonte: www.farmacista33.it

Novità trasmissione elettronica dell’ordine di acquisto di beni e servizi, attraverso il Nodo di smistamento degli Ordini (Nso)
Verrà, con ogni probabilità, modificata la partenza, inizialmente fissata al primo ottobre, dell’obbligo di emissione e trasmissione elettronica dell’ordine di acquisto di beni e servizi, attraverso il Nodo di smistamento degli Ordini (Nso) – il sistema di gestione che opera presso il Ministero dell’Economia e delle finanze. Una novità che riguarda, almeno in una prima fase, gli ordini emessi verso i fornitori dai soli enti del Ssn – Regioni, Asl, strutture ospedaliere, così come i soggetti (anche privati) che ordinano per loro conto – e su cui sono ancora in via di chiarimento le ricadute sulle farmacie, che verranno riportate nelle Linee guida, non ancora pubblicate. Ma il consiglio che arriva è quello di iniziare a informarsi e prepararsi, in modo da arrivare pronti alla nuova deadline.

Più tempo per prepararsi
La notizia del rinvio arriva dalla Ragioneria dello Stato, che scrive che è in corso di aggiornamento la data di decorrenza dell’obbligo, e, da quanto si apprende, la nuova deadline potrebbe essere il primo febbraio, un tempo utile per dare modo a Enti e fornitori coinvolti di prepararsi. Ma il monito che arriva da più parti è quello di non smettere di occuparsi della tematica, che, «anche se, a differenza di altre novità, non dovrebbe presentare eccessive complessità, va studiata e conosciuta», suggerisce Daniele Marrazzi, consigliere delegato del Consorzio Dafne, che sta seguendo passo passo il progetto. Il rinvio, che dovrà essere ufficializzato con un passaggio formale, è legato al fatto che non sono ancora state rese pubbliche le Linee Guida che contengono le modalità, funzionamento, casistiche, e che conterranno anche i chiarimenti rispetto all’ambito di operatività per le farmacie.

In che cosa consiste l’obbligo
L’obbligo, come si ricorderà, è stato stabilito dalla Legge Bilancio del 2018 e declinato dal decreto del Mef del 7 dicembre 2018. Cruciale, nella novità, è proprio il Nodo di smistamento degli Ordini, il sistema centrale gestito dal Dipartimento della Ragioneria di Stato del ministero dell’Economia e delle finanze, in grado di dialogare con le altre piattaforme della PA – tra cui lo SDI, il Sistema di interscambio della fattura elettronica – attraverso cui transiteranno tutte le ordinazioni, che vengono così controllate e archiviate centralmente. «Uno dei vantaggi del Nodo di smistamento Ordini», continua Marazzi, «è che – come dice il nome stesso – il canale di invio dell’ordine scelto dall’Ente del Ssn e quello di ricezione, scelto invece dal fornitore, possono essere diversi. Indipendentemente da quella che sarà la decisione dell’Ente, la farmacia, in quanto fornitore, può scegliere, se lo preferisce, il sistema più semplice, rappresentato dalla Pec, già in possesso dei titolari. L’importante è che ne venga fatta comunicazione all’Ente. In linea di massima, la scelta può dipendere anche dai volumi: se di piccole dimensioni, ci si può appoggiare alla Pec, in caso contrario si può valutare un canale più strutturato». Ci sono eccezioni? «Parlando in termini generali, per la generalità dei fornitori, la Regione Emilia Romagna, già nel 2015, ha messo in piedi un Sistema per gli Acquisti Telematici dell’Emilia-Romagna (SATER) e, per legge regionale, ha delineato una modalità propria, che comunque rientra all’interno di quelle previste dalla normativa nazionale (standard Europeo PEPPOL – Pan European Public Procurement On Line). La Regione in ogni caso ha messo a disposizione dei fornitori la possibilità di scaricare gli ordini gratuitamente attraverso il proprio portale». Procedure che comunque, nei singoli casi, andranno verificate alla luce delle Linee guida.

La situazione delle farmacie
Nel dettaglio delle farmacie, come già avevamo avuto modo di anticipare, è in via di chiarimento lo specifico funzionamento, che verrà in ogni caso riportato nelle Linee Guida. Tra Federfarma e i tecnici del Mef-Ragioneria dello Stato è in corso un confronto su alcuni nodi e in una circolare di ieri sono stati ricapitolati alcuni punti: «Per quanto riguarda le peculiarità che riguardano le farmacie, il Mef ha escluso a priori dal campo di applicazione della normativa l’assistenza farmaceutica convenzionata in regime di Ssn. Per le altre forme possibili di assistenza sanitaria erogate dalle farmacie si è in attesa dei chiarimenti che deriveranno dalla pubblicazione delle Linee guida» ma Federfarma, al punto a cui è arrivato per ora il confronto, pur con la precisazione che occorrerà verificare tutto una volta rese pubbliche le Linee guida, riferisce che «sembra che il Cup potrebbe essere escluso», anche se da confermare, mentre sulla Dpc ancora non c’è una situazione chiara. «Si informa», conclude Federfarma, «che le attese linee guida saranno sottoposte dal Mef a consultazione pubblica, al fine di acquisire tutte le osservazioni applicative che dovessero pervenire dagli operatori».