da Redazione SoFarmaMorra | 23 Dicembre 2024 | Mondo Farmacia
Appena arrivano i primi freddi si inizia a parlare di propoli, ma quali sono i benefici della propoli? A cosa serve e qual è la sua storia?
Iniziamo con qualche piccola curiosità.
La propoli è una sostanza prodotta dalle api, che funge per loro da materiale di costruzione e da isolante termico. Strano a dirsi, ma le api la usano per rinforzare la struttura dell’alveare e isolarlo dal caldo estivo o dal freddo invernale.
Inoltre, avendo proprietà antimicrobiche, è usata per rivestire l’alveare e proteggere quindi la colonia da malattie e ospiti poco graditi.
Le caratteristiche della propoli si conoscono da migliaia di anni. La sua scoperta risale a circa 6000 anni fa: gli antichi egizi la usavano per mummificare i faraoni e i medici greci la sfruttavano per trattare infezioni, ferite e cicatrici.
Allo stesso modo, anche gli Incas la usavano per curare la febbre e in Russia era sfruttata per curare le patologie dentali.
Dunque, la storia di questa sostanza incredibile è molto affascinante e antica, ma quali sono i benefici della propoli e cos’è propriamente?
LA PROPOLI
La propoli è una sostanza naturale prodotta dalle api, ha l’aspetto di una resina gommosa, appiccicosa, insolubile nell’acqua. Il colore varia dal marrone scuro, al giallo brillante, passando per il rosso e il color ambra. Ha un profumo fortemente aromatico.
Non tutti lo sanno, ma questa sostanza è costituita da oltre 200 composti, tra cui resine, cera, oli essenziali, polline e flavonoidi. La composizione, però, è molto variabile perché dipende dalla vegetazione e dai fiori che le api trovano.
Sappiamo tutti che le api hanno una struttura interna molto rigida, tanto che esistono dei veri e propri “lavori” che le api svolgono per l’alveare. Le api bottinatrici sono quelle che vanno di fiore in fiore o di albero in albero per raccogliere la propoli.
Una volta raccolte le diverse resine, le api bottinatrici, le trasportano con apposite sacche fino all’alveare. Nell’alveare inizia la lavorazione della propoli e la sua produzione varia da 50 gr a 100 gr all’anno.
QUALI SONO I BENEFICI DELLA PROPOLI?
Come abbiamo visto, questa sostanza benefica per il nostro organismo è composta da diversi elementi. È ricca di Sali Minerali (magnesio, calcio, iodio, potassio, zinco, manganese, ferro), flavonoidi e vitamine (B1, B2, B6, C, E), ma anche enzimi e acido caffeico.
Allo stesso tempo è ricca anche di aminoacidi, steroli e polisaccaridi.
Non dobbiamo stupirci se molti ritengono che sia un vero antibiotico naturale!
Non dimentichiamo, infatti, che tutti questi elementi che la compongono svolgono diverse funzioni, come quella antibatterica, antivirale, antifungina, cicatrizzante, antinfiammatoria, immunostimolante.
Le proprietà benefiche sono moltissime! Vogliamo anche sottolineare che è un’ottima alleata dell’apparato respiratorio, cutaneo e del sistema immunitario, tanto che è molto consumata durante l’autunno e l’inverno per curare influenza e mal di gola.
da Redazione SoFarmaMorra | 20 Dicembre 2024 | Mondo Farmacia
Inizia il periodo dell’influenza e quindi è giusto parlare di vaccino antinfluenzale!
In questi ultimi mesi abbiamo tutti sentito parlare di vaccino contro il Covid-19 e, con il passare del tempo e il bombardamento mediatico a cui siamo sottoposti, ci siamo dimenticati di prendere in considerazione la possibilità di fare anche il vaccino antinfluenzale.
Approfondiamo meglio questo argomento!
• Perché è importante?
• Cos’è il vaccino antinfluenzale?
• Quando e chi deve farlo?
• Ci protegge dal Covid-19?
PERCHÉ È IMPORTANTE
È una tra le più importanti armi di prevenzione contro l’influenza stagionale, una patologia che ogni anno colpisce milioni di persone in tutto il mondo ed è dovuta ai virus influenzali.
È grazie al vaccino antinfluenzale che moltissime persone, specialmente anziane, possono vivere con serenità la stagione invernale; senza correre il rischio di fastidiose febbri, mal di testa, raffreddore e altre patologie.
COS’È IL VACCINO ANTINFLUENZALE
In Italia il vaccino usato è detto “trivalente”, ciò significa che contiene (e neutralizza) tre tipi diversi di virus: H1N1, H3N2 e di tipo B.
Esiste anche un vaccino quadrivalente.
La somministrazione avviene tramite una semplicissima iniezione intramuscolare fatta sul braccio o, se si tratta di bambini piccoli, sulla coscia.
Un’operazione molto semplice che dura in tutto pochi secondi.
Dobbiamo sapere che il vaccino antinfluenzale viene scelto in base ai virus isolati l’anno precedente, ciò significa che la sua efficacia dipende dalla corrispondenza tra i virus che hanno circolato la scorsa stagione e quelli che circoleranno in questa.
Significa che fare questo tipo di vaccino è inefficace? Assolutamente no, anzi, è molto importante, specialmente per la categorie che il Ministero della Salute.
QUANDO E CHI DEVE FARLO?
In Italia è possibile sottoporsi al vaccino nel periodo autunnale, infatti la campagna vaccinale è iniziata a metà Ottobre e proseguirà fino alla fine dell’anno.
Diversi studi e ricerche hanno stabilito che questo è il periodo migliore per il vaccino, anche in base al clima italiano e all’andamento delle epidemie influenzali.
In ambito europeo si concorda sul fatto che i principali destinatari del vaccino antinfluenzale debbano essere le persone di età pari o superiore ai 65 anni e quelle con patologie di base che possono complicare una semplice influenza. Nonostante ciò tutti possono richiedere il vaccino antinfluenzale, che è gratuito.
Chi sono quindi le persone che dovrebbero sottoporsi al vaccino?
• Over 65
• Bambini oltre i 6 mesi, ragazzi e adulti con patologie che possono portare a complicazioni importanti in caso di influenza. Ad esempio malattie croniche dell’apparato respiratorio, malattie cardiocircolatorie, tumori o malattie metaboliche.
• Donne in dolce attesa che, all’inizio dell’influenza, si trovano al secondo o terzo trimestre di gravidanza.
• Categorie di lavoratori come polizia, vigili del fuoco, chi è a contatto con pazienti e animali.
CI PROTEGGE DAL COVID-19?
Ecco due domande che interessano tutti noi.
Il vaccino antinfluenzale sostituisce quello per il Covid-19? La risposta è NO.
Il vaccino antinfluenzale protegge dal Covid-19? La risposta è NO.
L’influenza e il virus del Covid-19 sono due virus diversi, per cui è indispensabile vaccinarsi contro il Covid-19 per non essere soggetti a rischi.
da Redazione SoFarmaMorra | 12 Dicembre 2024 | Mondo Farmacia
Gli sport invernali più famosi Sulla neve
Sci di fondo e sci alpino
Salto con gli sci
Sci escursionismo
Sci freestyle o sci acrobatico
La combinata nordica
Snowboard
Ciaspole
Sul ghiaccio
Hockey
Pattinaggio
Bob
Curling
Come prepararsi ad una giornata di sport invernali?
Che belli gli sport invernali! Noi di Pensavital siamo grandi appassionati di attività fisica e sport, non perché siamo competitivi, ma perché praticare sport (specialmente all’aria aperta) libera la mente dai pensieri quotidiani!
Se ci immaginiamo anche un paesaggio innevato, in montagna, con alberi e aria fresca, non possiamo che pensare: “Non vedo l’ora di sapere tutto sugli sport invernali!”
Gli sport invernali più famosi
Quando si parla di sport invernali si pensa subito allo sci e al pattinaggio su ghiaccio, in realtà gli sport invernali sono tantissimi!
Alcuni sono più conosciuti, altri meno famosi e più raramente praticati, come la combinata nordica o vela su ghiaccio ad esempio.
Per semplificare, possiamo parlare di due macro-aree: gli sport invernali su neve e gli sport invernali su ghiaccio.
Sulla neve
Gli sport su neve sono molto divertenti, non solo perché la neve è un elemento naturale bellissimo, ma anche perché ci permettono di vedere paesaggi diversi.
Come non parlare dello sci? Lo sci si divide in sci di fondo, sci alpino, sci escursionismo, salto con gli sci, sci freestyle.
Possiamo anche sperimentare la combinata nordica, lo snowboard e le ciaspole.
Sci di fondo e sci alpino
Lo sci di fondo si pratica in pianura o in lieve pendenza, usando sci sottili e più lunghi rispetto a quelli da discesa (anche chiamato sci alpino). Lo sci da discesa, dunque, è uno sport che prevede la discesa lungo il dorso delle montagne, utilizzando sci, racchette e (fondamentale) il caschetto.
Salto con gli sci
Il salto con gli sci è uno sport spettacolare, in cui gli atleti, muniti di sci ai piedi, scendono a massima velocità lungo una rampa con trampolino finale spiccando un lungo balzo. Lo scopo è quello di atterrare il più lontano possibile.
Sci escursionismo
Una pratica molto faticosa, consiste nell’unire lo sci nordico (o da discesa) con escursioni.
Sci freestyle o sci acrobatico
Lo sci freestyle o sci acrobatico è uno sport invernale in cui allo sci da discesa si unisce la capacità di compiere acrobazie aeree.
La combinata nordica
Unisce sci di fondo e salto con gli sci.
Snowboard
Lo snowboard è uno sport molto simile allo sci da discesa (o sci alpino), tranne per il fatto che viene svolto con una sola tavola a cui sono attaccati entrambi i piedi.
Dunque, al posto degli sci, ai piedi di uno snowboardista c’è un’unica tavola.
Ciaspole
Le ciaspole sono vere e proprie racchette da neve da mettere ai piedi che permettono di camminare senza troppa fatica anche sulla neve fresca. Sono l’ideale per chi vuole immergersi nei paesaggi innevati e non sa sciare o non vuole praticare sport più movimentati.
Su ghiaccio
Tra gli sport su ghiaccio sicuramente i più famosi sono hockey e pattinaggio, ma come dimenticare bob e curling?
Hockey
Uno sport di squadra molto diffuso nei Paesi nordici e in Canada. L’obiettivo è mandare un disco di gomma nella porta della squadra avversaria utilizzando un bastone ricurvo. Il tutto su pattini da ghiaccio.
Pattinaggio
Il pattinaggio su ghiaccio è uno sport invernale molto divertente, sia praticato nella sua variante figurata (o artistica) che in quella di velocità.
Bob
Anche il bob è uno sport di squadra, si pratica su una slitta dotata di pattini. La slitta deve compiere un percorso su una pista ghiacciata; lo scopo è quello di terminare il percorso nel minor tempo possibile. È incredibile pensare che i bob possono sfiorare anche i 130 km orari.
Curling
Il curling è assolutamente particolare. Due squadre si affrontano in un gioco che consiste nel far scivolare sul pavimento ghiacciato una pesante pietra di granito levigato verso un’area ben precisa. Le due squadre lanciano a turno la pietra con un effetto di rotazione (in inglese “curl”) che accompagna e guida la pietra verso la meta.
Come prepararsi ad una giornata di sport sulla neve?
Come prepararsi ad una giornata sulla neve, sia che voi vogliate praticare uno di questi sport invernali o solo godervi il paesaggio?
La prima cosa da fare è preparare l’attrezzatura dell’attività che vorrete svolgere. Non possono mancare occhiali da sole, guanti, calze pesanti, calzamaglia invernale e vestiti da sci. Al tempo stesso ricordatevi di fare stretching prima o dopo l’attività: il freddo esterno può intirizzire i muscoli.
Un consiglio sempre utile è quello di vestirsi a strati, in questo modo avrete il totale controllo sul caldo e sul freddo che proverete.
da Redazione SoFarmaMorra | 10 Dicembre 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.farma7.it
Richiamiamo l’attenzione del farmacista -esperto del farmaco- su una innovativa classe terapeutica, la Sglt2, la cui importanza nel trattamento in ambito diabetologico, cardiologico e nefrologico viene dimostrata da diversi studi clinici.
Per quanto riguarda il diabete mellito di tipo 2 -una condizione che interessa 3,7 milioni di individui e provoca ogni anno più di 24.000 decessi- gli Sglt2 hanno dimostrato di poter ridurre il tasso di ospedalizzazione, con una associata diminuzione sia dei costi Ssn per oltre 11 milioni di euro, sia dei costi indiretti (considerata anche l’evitata potenziale perdita di produttività), stimata in oltre 10,8 miliardi di euro all’anno.
Gli Sglt2 hanno dimostrato di poter ridurre il tasso di ospedalizzazione per il diabete mellito di tipo 2, di rallentare la progressione della malattia renale cronica e di migliorare la gestione della terapia per lo scompenso cardiaco.
Per quanto riguarda, invece, la malattia renale cronica -che colpisce il 7% della popolazione italiana, causando una spesa che nel 2021 ha raggiunto i 4 miliardi di euro- si è riscontrato che l’utilizzo degli Sglt2 è in grado di rallentare la progressione della malattia renale, permettendo così sia di ridurre il rischio di progressione verso la fase terminale, sia di diminuire del 31% anche la mortalità.
Analizziamo, infine, i riflessi sullo scompenso cardiaco, a maggior prevalenza in Italia, cioè superiore ai 100 casi per 1.000 abitanti negli over-65, con una mortalità che raggiunge il 20% nelle sue forme più gravi e un burden economico associato pari a oltre 2,1 miliardi di euro, di cui l’85% assorbito dal ricovero ospedaliero. Anche per il trattamento dello scompenso cardiaco con frazione di eiezione ridotta l’utilizzo di questa classe di farmaci ha costituito un grande passo avanti, migliorando significativamente gli esiti clinici, offrendo una gestione più efficace della terapia, grazie anche alla facile modalità di somministrazione.
Per quanto riguarda l’impiego per il trattamento dello scompenso con frazione di eiezione preservata, gli inibitori Sglt2 rappresentano oggi la prima e unica alternativa terapeutica disponibile in grado di migliorare la prognosi.
da Redazione SoFarmaMorra | 10 Dicembre 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.farma7.it
La presa in carico del paziente cronico e il controllo della sua aderenza terapeutica è sempre più importante. Un recente convegno a Roma, organizzato da The European House – Ambrosetti propone, infatti, dati allarmanti: le malattie croniche colpiscono in Italia 24 milioni di persone e sono responsabili dell’85% dei decessi, oltre a causare una spesa sanitaria per la loro gestione che supera i 65 miliardi di euro all’anno.
Sono dati destinati peraltro ad aumentare, per il progressivo invecchiamento della popolazione, che necessariamente comporta un aumentato rischio, per esempio, di scompensi cardiaci, diabete di tipo 2 e malattie renali.
Le malattie croniche colpiscono in Italia 24 milioni di persone e sono responsabili dell’85% dei decessi, oltre a causare una spesa sanitaria per la loro gestione che supera i 65 miliardi di euro all’anno. Per contribuire al miglioramento nella gestione delle malattie croniche, si è elaborato un apposito “paper”, studiato per ripensare la cronicità. Il progetto si fonda su quanto emerso in sei tavole rotonde multidisciplinari regionali, con il coinvolgimento di oltre 40 esperti tra clinici, associazioni di pazienti, rappresentanti delle farmacie e decision maker.
Necessario, pertanto, prevedere interventi mirati in materia di prevenzione, diagnosi precoce, percorsi di presa in carico, che devono coinvolgere tutti i professionisti sanitari, farmacisti compresi. Migliorare la gestione delle cronicità, infatti, non solo consente di limitare il pericoloso evolversi delle malattie, a protezione dei pazienti, ma anche garantisce la sostenibilità del Sistema sanitario nazionale, che il trend in continuo sviluppo mette a rischio. Da tempo si propone un maggior intervento del farmacista nell’aderenza terapeutica, ma troppo spesso ci si ferma alle parole, come pure per quanto riguarda una presa in carico da parte sua del paziente cronico.
Per contribuire al miglioramento nella gestione delle malattie croniche, si è elaborato un apposito “paper”, studiato proprio per ripensare la cronicità. Il progetto si fonda su quanto emerso in sei tavole rotonde multidisciplinari regionali, con il coinvolgimento di oltre 40 esperti tra clinici, associazioni di pazienti, rappresentanti delle farmacie e decision maker, i cui risultati sono stati raccolti all’interno di un paper e presentati al convegno di Roma. “I numeri delle cronicità in termini di mortalità, disabilità e impatto economico ci spingono a riflettere sull’evoluzione degli attuali modelli di gestione” ha detto Rossana Bubbico, Senior Consultant, Teha Group.
L’accelerazione delle innovazioni scientifiche e tecnologiche, insieme al coinvolgimento di tutti i professionisti sanitari, potrebbe permettere infatti di migliorare lo stato di salute dei malati e di garantire risposte più efficaci ai nuovi bisogni di una popolazione destinata a essere sempre più anziana e fragile. “Oggi però l’accesso all’innovazione farmacologica è ostacolato da una visione parcellizzata e a silos, che guarda soltanto all’aumento della spesa farmaceutica, senza considerare l’intero percorso del paziente, le possibili riduzioni di altre voci di spesa sanitaria e sociale e il miglioramento dello stato di salute del paziente”. È allora un salto di qualità quello che il problema impone, nel quale anche la farmacia deve trovarsi disponibile e ben preparata.
da Redazione SoFarmaMorra | 10 Dicembre 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.farmaciavincente.it
di Luca Sartoretto Verna
Non c’è ragione di stupirsi se oggi i clienti mostrano riserve e timori prima di accogliere i tuoi suggerimenti. È una realtà diffusa: per quanto il tuo approccio comunicativo possa essere all’apparenza impeccabile, persuasivo e allettante, la consapevolezza del pubblico lo spinge a diffidare di qualunque promessa, a leggere tra le righe, a interpretare le tue parole come un tentativo di condurlo verso scelte non del tutto libere.
Non è una questione di astuzia o ingenuità, ma di naturale prudenza. Gli individui percepiscono spesso ogni messaggio come uno strumento al servizio dell’interesse di chi lo diffonde. Si ergono, così, barriere difensive che rendono difficile stabilire un contatto sincero. In questo scenario, ogni strategia, ogni campagna, ogni sforzo di comunicazione rischia di infrangersi contro il muro della diffidenza. A volte, con fatica, si riesce ad abbatterlo per un istante, ma non sempre si ottiene il risultato desiderato.
C’è, però, una soluzione antica e sempre attuale: la raccomandazione di un amico. Quando a suggerire una scelta d’acquisto è qualcuno di cui ci si fida, l’ostacolo della diffidenza si riduce a un semplice gradino da superare con naturalezza. La formula del passaparola, tuttavia, se lasciata al caso, non può essere considerata uno strumento strategico. Non consente di prevedere i tempi, i profili dei nuovi clienti e il loro effettivo arrivo. È un “forse” in un mondo che richiede certezze.
Ciò che serve è un metodo più rigoroso, una strategia scientifica capace di trasformare i tuoi clienti più soddisfatti in veri e propri ambasciatori del tuo valore professionale, in venditori discreti, ma efficaci. In altre parole, si tratta di mettere in campo una strategia di referral pianificata, un passaparola potenziato e orientato al risultato. Non stai sperando che i clienti parlino bene di te, li stai incoraggiando, supportando e indirizzando, in modo tale che ogni loro suggerimento diventi un invito chiaro e convincente rivolto a persone con profili simili ai loro.
Così facendo, la tua farmacia non sarà più un semplice punto vendita, bensì un vero centro di relazioni umane, basate sulla stima reciproca. E questa fiducia diverrà una risorsa strategica per il tuo futuro.