fonte: www.farmacista33.it

Malattie cardiovascolari: prevenirle con la dieta. Ecco le nuove indicazioni dei cardiologi La malattia cardiovascolare aterosclerotica (ASCVD) è fra le principali cause di morbilità e mortalità in Europa (anche se incidenza e tassi di mortalità stanno diminuendo in molti paesi).

Negli ultimi decenni sono stati identificati i principali fattori di rischio di ASCVD, fra cui emergono l’importanza della prevenzione attraverso uno stile di vita sano e soprattutto il non fumare. Nonostante la disponibilità di farmaci efficaci e a costi contenuti per la cura, la prevalenza di abitudini malsane rimane elevata e sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari è ancora una volta la dieta a giocare il ruolo principale. Lo si evince da le Nuove Linee Guida sulla Prevenzione delle Malattie Cardiovascolari pubblicate da ESC (Società Europea di Cardiologia), un documento rivolto alla pratica clinica con l’obiettivo di dare strumenti decisionali agli operatori sanitarie nella gestione sia del paziente singolo sia della popolazione in generale.

Valutazione del paziente a rischio o con patologia cardiovascolare
Oltre ad una serie di indicazioni approfondite che guidano il professionista nella gestione della valutazione del rischio del paziente sano e di quello con malattie cardio vascolari o diabete già in atto, parte delle LG è dedicata alla dieta e alla comunicazione efficace del rischio, per supportare il processo decisionale che deve essere condiviso fra paziente e professionista sanitario. Per quanto riguarda la dieta, mentre gli approcci nei pazienti con patologie specifiche, tipo ipertensione, diabete o malattia cardiovascolare possono variare in funzione delle condizioni individuali, nelle persone sane e a livello di popolazione, lo stile mediterraneo (o tipo DASH – Approcci dietetici contro l’ipertensione) rimane il riferimento per ridurre il rischio di CVD.

Ecco i consigli per la prevenzione
Per la prevenzione quindi si consiglia:
· di prediligere un modello alimentare con maggior spazio per la componente vegetale, ricco di fibre, che includa cereali integrali, frutta, verdura, legumi con un apporto quotidiano di: 30 45 g di fibra, preferibilmente da cereali integrali; >/=200 g di frutta (>/=2 3 porzioni), >/=200 g di verdura (>/=2 3 porzioni), 30 g di noci non salate
· di mangiare pesce, preferibilmente grasso, almeno una volta alla settimana; limitare il consumo di carni a 350 – 500 g a settimana e ridurre o evitare quello di carni lavorate
· di sostituire i grassi saturi con grassi insaturi. Gli acidi grassi saturi dovrebbero rappresentare meno del 10% dell’energia totale, attraverso la sostituzione con PUFA (acidi grassi polinsaturi), MUFA (acidi grassi mono-insaturi, tipo acido oleico caratteristico dell’olio extravergine d’oliva) e carboidrati da cereali integrali. Gli acidi grassi trans insaturi, infine, dovrebbero essere ridotti al minimo per quanto possibile (in riferimento a quelli naturalmente presenti in basse quantità in alcuni alimenti come latte e derivati); da evitare quelli provenienti da alimenti trasformati, che si generano durante i processi di produzione
· di ridurre a meno di 5g l’assunzione di sale per controllare i valori di pressione
· di limitare il consumo di alcol a un massimo di 100 g a settimana
· di scoraggiare o limitare il consumo di zucchero libero, in particolare bevande zuccherate e succhi di frutta ad un massimo del 10% dell’energia quotidiana.
Lo stile di vita corretto, oltre alla dieta e all’esclusione del fumo prevede anche di evitare l’esposizione a fattori di rischio ambientali quali l’inquinamento e un livello di attività fisica che preveda almeno 150 – 300 minuti a settimana di attività moderata – camminata veloce compresa fra 4.1 e 6.5 km/h, o andare in bicicletta (a velocità pari a 15km/h) – oppure 75 – 150 min a settimana di attività aerobica intensa. In ogni caso per ridurre la mortalità per tutte le cause e la malattia cardiovascolare le LG raccomandano agli adulti di rimanere attivi per quanto le loro condizioni di salute permettano, limitando il tempo di sedentarietà e impegnandosi almeno in un’attività leggera durante ogni giorno.