fonte: www.farmacista33.it

Liste di attesa per cure ordinarie, ritardi nella erogazione di screening e vaccini, carenze nell’assistenza territoriale: il lascito della pandemia. Rapporto Salute Cittadinanzattiva. Liste di attesa per le cure ordinarie, ritardi nella erogazione degli screening e dei vaccini, carenze nell’assistenza territoriale sono tra i principali motivi delle segnalazioni fatte nel corso del 2021 da parte dei cittadini a Cittadinanzattiva: più di un cittadino su dieci ha rinunciato alle cure. In questo contesto i farmacisti sono “pronti a rispondere alla sfida lanciata dalla sanità italiana per rafforzare l’assistenza territoriale” anche con nuovi servizi che verranno a breve messi a sistema con la legge di conversione del Dl Riaperture. Questi alcuni temi di interesse emersi nel corso della presentazione del “Rapporto civico sulla salute. I diritti dei cittadini e il federalismo in sanità”, di Cittadinanzattiva realizzato con il supporto non condizionato anche della Federazione degli ordini di farmacisti (Fofi), insieme a Fnopi e Fnomceo.

Impatto della pandemia su cure e prevenzione
Quasi due anni di attesa per una mammografia, circa un anno per una ecografia, una Tac, o un intervento ortopedico. E a rinunciare alle cure nel corso del 2021 è stato più di un cittadino su dieci. Screening oncologici in ritardo in oltre la metà dei territori regionali e coperture in calo per i vaccini ordinari. È il lascito della pandemia e di una emergenza non ancora del tutto superata. Secondo il Rapporto nel 2021 i cittadini hanno fatto 13.748 segnalazioni. Nello specifico questo il dettaglio degli ambiti maggiormente segnalati: l’accesso alle prestazioni (23,8%), la prevenzione (19,7%), l’assistenza territoriale (17,4%), l’assistenza ospedaliera e mobilità sanitaria (11,4%), al quinto posto la voce altro (9,8%) che comprende la somma di differenti segnalazioni (accesso alle informazioni e alla documentazione, prestazioni assistenziali, agevolazioni/lavoro, malattie rare). Seguono sicurezza delle cure e presunta malpractice (8%), costi delle cure (5%), relazioni con operatori sanitari ed umanizzazione (3,8%) e farmaci (1,1%). I lunghi tempi di attesa rappresentano il 71,2% delle segnalazioni di difficoltà di accesso. Con la sospensione durante l’emergenza delle cure cosiddette non essenziali e non “salva vita”, si sono allungati a dismisura i tempi di attesa massimi di alcune prestazioni. Il 19,7% delle segnalazioni ricevute riguarda le difficoltà d’accesso alla prevenzione in particolare alle vaccinazioni covid (75,7%), a quelle ordinarie (15,6%) e agli screening oncologici (8,7%).

Farmacisti per un Ssn più equo e vicino ai cittadini
“I farmacisti rivestono un ruolo fondamentale per la costruzione di un Servizio sanitario più equo e più vicino al cittadino, contribuendo a dare una risposta alle principali criticità e disuguaglianze nell’accesso all’assistenza sanitaria, emerse con forza durante la pandemia” ha dichiarato Andrea Mandelli, presidente della Fofi intervenendo alla presentazione. – Il contrasto alla povertà sanitaria, l’accessibilità ai farmaci e la riduzione delle liste d’attesa sono questioni sanitarie di grande rilevanza che vedono i farmacisti in prima linea con la loro attività quotidiana al servizio dei cittadini, sul territorio e negli ospedali, e attraverso la partecipazione ai tavoli di lavoro istituzionali. Per rilanciare le cure di prossimità non serve creare nuove infrastrutture, ma occorre puntare su quei professionisti che già oggi sono il punto di riferimento dei cittadini e che operano in sinergia all’interno della rete degli operatori sanitari del territorio delineata dal DM71. I farmacisti sono pronti a rispondere alla sfida lanciata dalla sanità italiana di rafforzare l’assistenza territoriale per realizzare una vera centralità del paziente e un riconoscimento più effettivo del diritto alla salute”.

Farmacisti vaccinatori patrimonio del paese. Atteso l’ok del Senato
Mandelli ha anche dichiarato che sono circa “2,5 milioni gi italiani vaccinati contro il Covid in farmacia e con un gradimento che, secondo sondaggi che saranno presentati nei prossimi giorni, sfiora il 100%” un dato che conferma come “la prevenzione attiva che il farmacista può fare potrà aiutare a decongestionare le liste d’attesa”. La possibilità di vaccinare in farmacia è oggi prevista in base a protocolli ma non da una norma. Con la legge di conversione del Dl Riaperture che ha avuto oggi il via libera alla Camera “diventerà patrimonio del paese”. Con il passaggio in Senato e il definitivo via libera, “noi farmacisti potremo fare ancora di più per i cittadini” e la vaccinazione nella farmacia sotto casa andrà ad aggiungersi ai nuovi servizi, disciplinati a partire dal 2009. Il nuovo ruolo della farmacia dei servizi come punto per la vaccinazione può andare ben al di là del Covid e interessare altri vaccini, come quello contro l’influenza e non solo. Questo, ha aggiunto Mandelli, “permetterà di rimettere i medici in ospedale, perché meno medici sono nei centri vaccinali e più sono quelli che possono andare a svolgere altri ruoli di cui c’è grande necessità. In questo senso, dalle farmacie può arrivare un aiuto per la ripresa dell’attività ospedaliera”.