fonte: www.farmacista33.it

White paper: va potenziato l’approccio alla salute personale incentrato sull’individuo (self-care) basato sull’accesso alle farmacie e alla consulenza qualificata dei farmacisti
Le sfide sanitarie che l’Europa dovrà gestire includono l’invecchiamento della popolazione, le patologie croniche, la carenza di medici, i costi sempre più alti dei trattamenti e l’eredità del Covid. Per affrontarle va potenziato l’approccio alla salute personale incentrato sull’individuo (self-care) basato sull’accesso alle farmacie e alla consulenza qualificata dei farmacisti e su una maggiore educazione alla salute.

È quanto emerso nel corso di una tavola rotonda per discutere i risultati della ricerca contenuta nel White Paper, Redefining the role of self-care in Europe, commissionato da Haleon, azienda nata a luglio 2022 dallo spin-off della divisione Consumer Healthcare del Gruppo GSK.

I farmacisti territoriali educano al self-care nei disturbi minori
L’incontro è stato ospitato dall’europarlamentare Stelios Kympouropoulos (Partito Popolare Europeo, Grecia) e vi hanno partecipato, tra gli altri, Kristine Sorensen, direttore fondatore della Global Health Literacy Academy, Ema Paulino, Presidente della Portuguese National Pharmacy Association, Lieven Annemans, Professore di Economia Sanitaria presso la Ghent University e Stephan Van den Broucke, Psychological Sciences Research Institute, Università Cattolica di Louvain in Belgio.
Il self-care, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità si può definire come “la capacità dei singoli individui, delle famiglie e comunità di promuovere la propria salute, prevenire le malattie, mantenersi in salute e affrontare malattie e disabilità con o senza il supporto di un operatore sanitario”.
“I farmacisti territoriali – ha dichiarato Ema Paulino, della Portuguese National Pharmacy Association e contributor del White Paper – sono professionisti sanitari essenziali a cui i pazienti possono accedere prontamente per prendersi cura della salute quotidiana propria e dei propri cari. Attraverso un’efficace educazione sanitaria dei cittadini, i farmacisti possono mostrare il valore del self-care nella gestione di disturbi minori, che altrimenti potrebbero progredire e comportare costi aggiuntivi per i sistemi sanitari. Attualmente solo il 3% dei bilanci della sanità pubblica europea viene speso in prevenzione, ed è qui che dobbiamo spingere per un cambiamento. La promozione del self-care è un vantaggio per tutti, che comprende la responsabilizzazione delle persone nella gestione della propria salute e del proprio benessere e una migliore allocazione delle risorse sanitarie”.
“L’adozione diffusa del self-care richiede il superamento di alcune barriere significative – spiega Filippo Lanzi, Presidente EMEA & LatAm di Haleon – tra cui i bassi livelli di educazione sanitaria in Europa. Ad esempio, sebbene l’80% degli europei riconosca di essere responsabile della propria salute ed è disposto a prendersene cura in autonomia, solo il 20% si sente molto sicuro nel farlo. Noi di Haleon crediamo che i farmacisti, per il loro ruolo fondamentale di consulenza per la salute e il benessere quotidiano delle persone, siano la figura ideale per promuovere il self-care nella comunità. Dobbiamo tutti fare di più per aiutarli. Mi auguro che tutti, collettivamente, riusciremo a fare un ulteriore passo avanti nelle discussioni sul self-care, a beneficio di tutti”.

Il decalogo per promuovere self-care
Il White Paper sul self-care è nato dal confronto discussione con un ampio numero di esperti del settore sanitario ed è emersa che per far fronte alle sfide attuali dei sistemi sanitari europei, vanno poste al centro prevenzione, stili di vita sani e gestione della salute, con tre chiare priorità: ampliare il ruolo dei farmacisti, accrescere l’educazione sulla salute e garantire un accesso al self-care. “I cittadini si fidano dei farmacisti quando si tratta di richiedere consigli e quindi devono essere riconosciuti come esperti, ampliando il loro ruolo per liberare alcune risorse in altri settori del sistema sanitario. Inoltre, sono state identificate 10 raccomandazioni per mettere le persone in condizione di gestire meglio il proprio self-care.
1. Offrire opportunità di educazione alla salute fin dalla giovane età
2. Semplificare i foglietti illustrativi dei farmaci OTC e aumentarne l’accessibilità digitale
3. Creare un progetto di fact-checking a livello europeo
4. Sostenere la generazione e l’accettazione di real-world evidence
5. Creare schemi finanziari innovativi per rendere il self-care accessibile a tutti
6. Creare strutture finanziarie per sostenere i farmacisti nel loro ruolo di consulenza
7. Includere il self-care nella formazione degli operatori sanitari
8. Creare strutture e strumenti a supporto dello scambio di dati
9. Creare piattaforme per la collaborazione tra i diversi operatori sanitari 10. Sviluppare politiche di supporto per il self-care.

Carenza medici e infermieri: fenomeno crescente in Europa
La riflessione degli esperti si è rivolta anche alla crescente carenza di medici e infermieri in tutta Europa, “fenomeno destinato a non arrestarsi, con un conseguente aumento della pressione sull’assistenza sanitaria”. Sono 1,2 miliardi i casi di disturbi minori attualmente autogestiti in Europa per i quali, in assenza di self-care, sarebbero necessari altri 120.000 medici in più.
Giuseppe Abbadessa, General Manager Southern Europe (Italia, Spagna, Portogallo) di Haleon, dichiara: “La carenza di medici e infermieri è strettamente legata a un incremento della domanda di assistenza sanitaria e all’invecchiamento della popolazione. Un problema che si rende ancora più evidente nelle aree periferiche e rurali del nostro Paese con casi eclatanti di medici di famiglia che devono seguire oltre 1.500 pazienti. La soluzione non risiede purtroppo nell’abolizione del numero chiuso per le facoltà di Medicina e Chirurgia, ma piuttosto nello sviluppo di programmi di educazione e supporto ad un self-care sicuro e consapevole”.