Fonte: www.pharmaretail.it
La farmacia? Il servizio più accessibile secondo l’indagine Istat
I Servizi di pubblica utilità sono sempre meno utilizzati: è in calo soprattutto la soddisfazione per gli orari di apertura, un sentimento che però non riguarda la farmacia, il servizio più accessibile secondo i cittadini.
È stata pubblicata pochi giorni fa l’indagine Istat “Aspetti della vita quotidiana”, una ricerca condotta nel 2023 su un campione di circa 24mila famiglie, che analizza il rapporto tra i cittadini e i servizi di pubblica utilità, come ASL, Anagrafe, Posta ma anche alcuni servizi di tipo commerciale come supermercati e anche farmacie.
Quello che emerge dall’indagine Istat è che, nel 2023, solo il 13,8% delle famiglie dichiara di avere difficoltà a raggiungere le farmacie del territorio, a fronte per esempio del 50,8% di famiglie che ha difficoltà a raggiungere il Pronto Soccorso (percentuale in aumento di 1,6 punti rispetto al 2022). La situazione è complessa anche per altri servizi come Polizia e Carabinieri, per i quali più di tre famiglie su 10 esprimono difficoltà di accesso, con un aumento significativo di 1,6 punti percentuali rispetto al 2022. Per quanto riguarda i servizi commerciali (negozi alimentari, mercati e supermercati), il 20% delle famiglie dichiara di non raggiungerli con facilità, circa due punti percentuali in più rispetto al 2022.
Gli uffici comunali sono lontani o poco accessibili per il 31% delle famiglie, un aumento di 1,2 punti percentuali rispetto al 2022.
Tornando alla farmacia, sul podio dei servizi più accessibili, dalla ricerca emergono alcune difformità sul territorio. Le criticità maggiori sono localizzate al Sud (17,8%), seguono le Isole (14,2%) e il Centro (13,8%). A livello regionale si raggiungono picchi di famiglie in difficoltà nel raggiungere una farmacia in Valle d’Aosta (24,9%), in Calabria (23,5%) e in Campania (22,5%). Esiste una differenza legata alla dimensione del comune di residenza: ci sono poco più di 10 punti percentuali tra le famiglie con difficoltà di accesso tra quelle che risiedono in Comuni Centro dell’area metropolitana (8,7%) e quelle che si trovano in Comuni al di sotto dei 2000 abitanti (19,8%).