fonte: www.farmacianews.it
È una “innovazione”, di recente ingresso nei presidi, solo in alcuni e solo parzialmente sul territorio. È lo psicologo in farmacia: un servizio di supporto psicologico di primo livello, per la tutela della salute mentale e la prevenzione di patologie di carattere psicologico, psicoemotivo, declino cognitivo, promosso e messo a punto da ANPIF (Associazione Nazionale Psicologi in Farmacia) Benessere A.p.s., presente sul territorio dal 2016.
Il servizio è stato presentato a Cosmofarma nel corso dell’evento “Inside your farma- Informamenti. Investire in salute mentale in farmacia”.
Un servizio “istituzionalizzato”
Certamente nuovo ma comunque rispondente a specifiche linee di indirizzo che prevedono l’introduzione della psicologia in farmacia come servizio strutturato capillarmente diffuso. In farmacia lo psicologo, opportunamente formato, può ricoprire diversi compiti e mansioni assistendo il paziente-clienti, in un continuum di intenti.
Dalla iniziale presa in carico delle persona al momento di accesso in farmacia, alla fase intermedia con la gestione del problema tramite un counselling, che va dall’ascolto attivo di quanto “messo a nudo” dalla persona, e dunque a seconda della gravità del problema esposto, sostenuto con suggerimenti e raccomandazione per l’assunzione di comportamenti sani e di salute del rapporto corpo-mente, al supporto nel superamento della fase critica con invito a condurre più colloqui/sedute in farmacia o laddove necessario inviando l’interessato a un counselling di secondo livello, fino alla fase conclusiva, auspicata, del superamento di quanto inizialmente manifestato e presentato al professionista.
“Lo Psicologo in Farmacia” è un servizio, studiato da Fiorella Palombo, psico-terapeuta, psicoanalista e psicologa ad indirizzo clinico e specializzata in formazione, nonché presidente ANPIF Benessere A.p.s. e sviluppato in partnership con Federfarma e Federfarma Veneto e altre Istituzioni di ambito farmaceutico.
«La nostra Associazione ha diversi obiettivi – spiega la Presidente – fra cui diffondere le Linee Guida di questo servizio, contribuendo all’introduzione dello psicologo nelle farmacie a livello regionale e territoriale, ottemperando così a quanto promulgato, fino dal 2005, dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che “Senza salute mentale, la salute non è possibile”».
I bisogni
“Lo Psicologo in Farmacia” non è una opportunità, ma una necessità in risposta a bisogno di interventi di salute mentale, prevalentemente psico-emotiva, rilevato sul territorio e crescente fra la popolazione, specie giovanile, esploso in maniera maggiore dall’epoca pandemica.
Il disagio psicologico dal 25% del primo anno di Covid ha registrano al 2023 un incremento del 30%, secondo dati ministeriali, con picchi fino al 38% nella fascia di età tra 18 e 24 anni. Questa è solo una delle ragioni per cui il servizio, che si svolge all’interno di spazi adeguati in farmacia, per essere facilmente accessibile, è (anche) “familiare”: si rivolge, infatti, a tutti i cittadini maggiorenni e ai giovanissimi, previo consenso genitoriale, di tutori o di chi ne fa le veci.
«Resta altresì inteso – prosegue la dottoressa Palombo – che lo psicologo può erogare il servizio dopo avere raccolto il consenso informato del paziente, aver stipulato un contratto con la farmacia in cui eroga la prestazione, attenendosi al mandato e a quanto definito dallo stesso».
Tale servizio rappresenta un valore aggiunto, anche dal punto di vista puramente clinico: sia in termini di prevenzione e intercettazione di bisogni inespressi che possono così tempestivamente diagnosticati, sia terapeutico come efficace supporto al superamento della problematica in atto, in associazione a trattamenti gold standard, specifici per la problematica identificata.
Tra le più ricorrenti portate “a colloquio” dello psicologo in farmacia si includono: ansia e depressione, disassuefazione da ansiolitici e/o da altra terapia, stress, disturbi del sonno, difficoltà a dimagrire/rispettare piani nutrizionali (definiti in alcuni casi con dietisti/nutrizionisti all’interno della stessa farmacia) per implicazioni di carattere psicologico.
Indicazione e raccomandazione
Ogni altro intervento di maggiore severità che non possa essere gestito e trattato in farmacia, richiedendo interventi di secondo livello, quali ad esempio una prestazione neurologica o di altro specialista, la necessità di ulteriori approfondimenti diagnostico-terapeutici il paziente va demandato al territorio, ovvero medici e strutture specializzate.