fonte: www.farmacista33.it

L’Agenzia Italiana del Farmaco ha pubblicato il Rapporto “L’uso degli antibiotici in Italia”, che monitora l’andamento dei consumi e della spesa degli antibiotici per uso umano in Italia. Ecco i risultati

Consumo di antibiotici in crescita. Il 90% erogato in convenzionata: i dati dal report Aifa
Sia nel 2022 che nel primo semestre del 2023 c’è stato un incremento del 25% dei consumi di antibiotici erogati in regime di assistenza convenzionata, cioè dalle farmacie pubbliche e private, canale in cui si concentra il 90% dei consumi a carico Ssn. Nel 2022 oltre 3 cittadini su 10 hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici, con una prevalenza che aumenta con l’età, raggiungendo il 60% negli over 85. Sono alcuni dati che emergono dal Rapporto “L’uso degli antibiotici in Italia – 2022”, a cura dell’Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali (OsMed) dell’AIFA, pubblicato sul portale dell’Agenzia.

I dati principali del report
Il report analizza, nell’ambito dei consumi in regime di assistenza convenzionata, le prescrizioni nella popolazione pediatrica e negli anziani e le prescrizioni di fluorochinoloni in sottogruppi specifici di popolazione. Inoltre, include anche gli acquisti privati di antibiotici di fascia A, il consumo di antibiotici non sistemici, e l’uso degli antibiotici in ambito veterinario.
Secondo i dati Aifa, nel 2022 più di 3 cittadini su 10 hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici, con una prevalenza che aumenta all’avanzare dell’età, raggiungendo il 60% negli over 85. Dopo la riduzione del 2020-2021, legata alle misure di contenimento anti-Covid, c’è stata una risalita costante dei consumi: nel 2022 si registra “un importante incremento” del 25% dei consumi rispetto al 2021 che prosegue anche nel primo semestre del 2023.
I maggiori livelli d’uso si riscontrano per gli uomini nelle fasce più estreme, per le donne nella fascia tra i 20 e i 69 anni. Nella popolazione pediatrica i maggiori consumi si concentrano nella fascia di età compresa tra 2 e 5 anni, in cui circa 1 bambino su 2 riceve almeno una prescrizione di antibiotici.

Canali di distribuzione
Quasi il 90% del consumo di antibiotici a carico del SSN viene erogato in regime di assistenza convenzionata, dispensato dalle farmacie territoriali pubbliche e private e rimborsate dal SSN. Il 76% delle dosi utilizzate è stato erogato dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN). A fronte di un consumo complessivo a livello nazionale di 21,2 DDD/1000 abitanti die, anche nel 2022 si confermano le differenze tra regioni e aree geografiche già osservate negli anni precedenti, con livelli di consumo superiori al Sud rispetto al Nord (24,4 vs 18,7 DDD/1000 abitanti die). Al Sud si rileva una spesa doppia rispetto alle regioni del Nord (19,1 vs 13,3 euro pro capite) determinata da un maggior consumo di antibiotici e da un ricorso a farmaci più costosi. Nell’ambito dell’assistenza convenzionata il costo medio per DDD al Sud è pari a 1,90 euro, superiore a quello del Nord (1,58 euro) e alla media nazionale (1,75 euro). Analogamente ai consumi, la prevalenza d’uso del Sud (43,3%) è nettamente superiore a quella del Nord (28,9%).

Gli antibiotici più utilizzati
I maggiori consumi nel 2022, con 5,2 DDD/1000 abitanti die, riguardano le penicilline in associazione agli inibitori delle beta-lattamasi, e i macrolidi e lincosamidi con 3,7 DDD/1000 abitanti die. Queste due categorie, assieme alle cefalosporine di terza generazione registrano gli aumenti più rilevanti rispetto al 2021 (+25%, +39% e +33% rispettivamente), aumenti che si rilevano anche per tutte le altre categorie con valori compresi tra il +7% e il +25%.

Nel 2022 si conferma il trend in peggioramento del rapporto tra il consumo di antibiotici ad ampio spettro rispetto al consumo di antibiotici a spettro ristretto che passa dall’11,0 del 2019 al 13,6 del 2022. Tale indicatore mostra come l’Italia abbia un importante ricorso a molecole ad ampio spettro, che hanno un maggior impatto sulle resistenze antibiotiche, anche più elevato rispetto agli altri Paesi Europei (13 vs 4). La quota di antibiotici Access considerati di prima scelta (46% dei consumi a carico del SSN) rimane al di sotto del target (60%) raccomandato dall’OMS. Anche in ambito ospedaliero si registra un aumento della proporzione del consumo di antibiotici ad ampio spettro e/o di ultima linea sul totale del consumo ospedaliero, collocando l’Italia ben al di sopra della media europea (53,9% vs 37,6%).

Antibiotici in uso veterinario: in calo consumo per animali da compagnia
Nel settore degli animali da compagnia il monitoraggio delle vendite degli antibiotici tiene conto soltanto dei mg di principi attivi. In linea generale, e seppure con le limitazioni già descritte, per il 2022 i volumi delle vendite di medicinali veterinari contenenti agenti antibatterici risultano in lieve decremento rispetto all’anno precedente (-3%). È confermata la distribuzione percentuale delle vendite totali di antibiotici tra le specie animali da compagnia. La popolazione canina, con il 59%, è quella più rappresentata. A seguire, troviamo gli equidi con status “non destinato alla produzione di alimenti per il consumo umano” (NDPA), con il 29% e la popolazione felina, che rappresenta il 10% delle vendite totali di antibiotici. Soltanto il 2% è destinato alla voce Altro, che ricomprende furetti, rettili, conigli, uccelli, anfibi, ecc.