fonte: www.farma7.it

Richiamiamo l’attenzione del farmacista -esperto del farmaco- su una innovativa classe terapeutica, la Sglt2, la cui importanza nel trattamento in ambito diabetologico, cardiologico e nefrologico viene dimostrata da diversi studi clinici.

Per quanto riguarda il diabete mellito di tipo 2 -una condizione che interessa 3,7 milioni di individui e provoca ogni anno più di 24.000 decessi- gli Sglt2 hanno dimostrato di poter ridurre il tasso di ospedalizzazione, con una associata diminuzione sia dei costi Ssn per oltre 11 milioni di euro, sia dei costi indiretti (considerata anche l’evitata potenziale perdita di produttività), stimata in oltre 10,8 miliardi di euro all’anno. 

Gli Sglt2 hanno dimostrato di poter ridurre il tasso di ospedalizzazione per il diabete mellito di tipo 2, di rallentare la progressione della malattia renale cronica e di migliorare la gestione della terapia per lo scompenso cardiaco.
Per quanto riguarda, invece, la malattia renale cronica -che colpisce il 7% della popolazione italiana, causando una spesa che nel 2021 ha raggiunto i 4 miliardi di euro- si è riscontrato che l’utilizzo degli Sglt2 è in grado di rallentare la progressione della malattia renale, permettendo così sia di ridurre il rischio di progressione verso la fase terminale, sia di diminuire del 31% anche la mortalità.

Analizziamo, infine, i riflessi sullo scompenso cardiaco, a maggior prevalenza in Italia, cioè superiore ai 100 casi per 1.000 abitanti negli over-65, con una mortalità che raggiunge il 20% nelle sue forme più gravi e un burden economico associato pari a oltre 2,1 miliardi di euro, di cui l’85% assorbito dal ricovero ospedaliero. Anche per il trattamento dello scompenso cardiaco con frazione di eiezione ridotta l’utilizzo di questa classe di farmaci ha costituito un grande passo avanti, migliorando significativamente gli esiti clinici, offrendo una gestione più efficace della terapia, grazie anche alla facile modalità di somministrazione.

Per quanto riguarda l’impiego per il trattamento dello scompenso con frazione di eiezione preservata, gli inibitori Sglt2 rappresentano oggi la prima e unica alternativa terapeutica disponibile in grado di migliorare la prognosi.