Il ticket, sulla ricetta Ssn e sul prezzo di rimborso dell’equivalente (differenza a carico dell’assistito); tutti i farmaci acquistati privatamente, compresi omeopatici e veterinari; i prodotti di protesica integrativa e i dispositivi medici con marcatura CE; infine, le prestazioni di servizio come autoanalisi, esami in telemedicina e così via. Rientrano in queste categorie le spese sanitarie detraibili per le quali scatta l’invio telematico a Sogei dello scontrino fiscale “battuto” dalla farmacia. Lo ricorda Federfarma in una circolare esplicativa diffusa ieri agli associati per rispondere ad alcuni quesiti giunti in queste settimane al sindacato o a Promofarma: «le banche dati» spiega la Federazione «sono state aggiornate perché aggancino automaticamente ogni singola riga dello scontrino a una delle sei classi di spesa sopra elencate». La farmacia, di conseguenza, non deve verificare se il prodotto riportato sullo scontrino sia detraibile o deducibile: sarà l’Agenzia delle Entrate a vagliare, anche nel caso in cui spese detraibili e non siano riportate sullo stesso scontrino.
Dalla circolare chiarimenti anche in tema di privacy: nel momento in cui l’assistito esibisce la tessera sanitaria perché venga riportato sullo scontrino il proprio codice fiscale, dà l’implicito assenso alla detrazione della spesa dal suo 730 online (al contrario, per opporsi gli basta rifiutare la tessera e ricevere uno scontrino privo di codice). La farmacia, invece, dovrà informarsi esplicitamente delle intenzioni del cliente quando il codice fiscale viene fornito per altre ragioni: per esempio, quando la spesa deriva da una ricetta rossa (o da un promemoria) e c’è da “scontrinare” il ticket.
Sempre a proposito di codice fiscale, il consiglio che arriva da Federfarma è quello di ricavare il dato sempre e soltanto dalla Tessera sanitaria: in questi giorni, Sogei ha registrato parecchi errori nei codici fiscali in arrivo causati con ogni probabilità dall’uso di tessere punti o altre card che chiedono al gestionale di ricavare automaticamente il codice fiscale del cliente (un sistema però che non sempre garantisce risultati affidabili). Da non dimenticare, poi, che sono da inviare anche gli scontrini parlanti emessi dai dispensari, dalle farmacie succursali e da ogni altra dipendenza della farmacia territoriale: le software house, ricorda quindi la circolare, dovranno mettere anche tali strutture nella condizione di trasmettere.
Fonte: www.federfarma.it