Fonte:
www.federfarma.itSi chiude con un passivo inferiore alle attese e alle stesse previsioni di Banca d’Italia il consuntivo 2015 di Credifarma, la finanziaria dei farmacisti partecipata al 66% da Federfarma.
E’ quanto riporta la bozza di bilancio che il consiglio di amministrazione della società ha approvato l’altro ieri e che ora attende valutazione e voto finale dell’assemblea dei soci: l’esercizio chiude con una perdita di 4,2 milioni di euro, a fronte di stime di Bankitalia che prevedevano un deficit di 6 milioni di euro e un “rosso” che nel 2014 ammontava a 11 milioni. «Il severo piano di tagli che abbiamo imboccato nell’ultimo anno» commenta a Filodiretto Michele Di Iorio, presidente di Credifarma «sta dando i suoi risultati. E’ stata una cura di lacrime e sangue, che ha portato tra le altre cose alla chiusura della sede di Milano e alla riduzione di 14 posti di lavoro, ma proprio grazie a questa cura ora possiamo cominciare a pensare alla ripartenza».
Su questo fronte, sarà cruciale la prossima assemblea dei soci. Ai quali la presidenza chiederà il via libera per un piano di sviluppo che assicuri il rilancio della società. «Abbiamo delle idee» conferma Di Iorio «i soci dovranno dirci se credono in Credifarma e sono disposti a rimboccarsi le maniche. Puntiamo alla clientela rappresentata dalle nuove farmacie, vogliamo differenziarci sul mercato con un’offerta di prodotti contenuta ma ritagliata espressamente sulle esigenze dei titolari». Dà fiducia, al riguardo, la ricerca di customer satisfaction recentemente commissionata dalla finanziaria: tra i farmacisti intervistati, è unanime la convinzione che rivolgersi a Credifarma significa rivolgersi a Federfarma, non a una banca. «E’ un segnale di valore importantissimo» conclude Di Iorio «marca la differenza tra noi e il resto del mercato del credito».