Fonte: Farmacistaindustriale.it| 7 aprile 2016
È saltata ufficialmente la fusione da 150 miliardi di dollari tra l’azienda statunitense Pfizer e l’irlandese Allergan. Pfizer ha, infatti, deciso di rinunciare alla prevista acquisizione dopo che l’amministrazione Obama ha preso di mira ancor più duramente il meccanismo della “tax inversion”: l’accordo avrebbe infatti spostato la più grande azienda farmaceutica Usa in Irlanda, alleggerendo in questo modo anche la pressione fiscale. A danno delle casse americane. A riferirlo è il Wall Street Journal, che ripercorre la vicenda, spiegando che il consiglio di Pfizer ha già votato lo stop all’intesa, comunicandolo anche ad Allergan, con sede a Dublino.
L’annuncio ufficiale è arrivato dopo le nuove recenti misure annunciate dal dipartimento americano del Tesoro, volte a frenare le cosiddette inversioni fiscali, una pratica in base alla quale un’azienda americana sigla un accordo di fusione con una straniera trasferendo all’estero la sua sede fiscale per godere di aliquote fiscali più basse. Il Tesoro imporrà che gli azionisti della società americana debbano avere fra il 50% e il 60% dell’azienda nata dalla fusione, il che obbligherà a cercare un partner di taglia adeguata e scoraggerà le operazioni in cui una società estera più piccola acquista quella più grande americana. Sopra tale quota ci saranno dei paletti, che dovrebbero rendere più difficile l’accesso ai profitti realizzati all’estero. Per le mancate nozze Pfizer pagherà ad Allergan 150 milioni di dollari.