Di Marco Malagutti| Farmacista33
Numerose disposizioni del disegno di legge sulla concorrenza sono state in parte attenuate nel corso del dibattito parlamentare. Lo sottolinea, stando alle indiscrezioni, un passaggio della relazione annuale dell’Antitrust per il 2015 inviata alla presidenza del Consiglio e che verrà presentata in forma ufficiale il prossimo 15 giugno al Senato. Una valutazione che arriva proprio dall’autorità che dovrebbe ispirare il disegno di legge per liberalizzare i settori economici più ingessati. Un rilievo che, fa presente la relazione Antitrust, è stato condiviso anche dalla Commissione europea nel Country report 2016. «Al di là delle specifiche proposte che riguardano i diversi settori dell’economia – si legge ancora dalle anticipazioni di Public policy – pare opportuno svolgere in ogni caso alcune osservazioni di carattere più generale, evidenziando come il successo di qualsiasi progetto di riforma strutturale dei mercati richieda comunque una salda unità di intenti e l’impegno congiunto di tutte le amministrazioni, sia centrali che locali».
La valutazione dell’Autorità non è solo negativa. «Molte delle proposte formulate dall’Autorità – si legge ancora nella relazione annuale – sono state recepite in una pluralità di testi normativi, che concorrono tutti sinergicamente a ridisegnare in chiave pro-concorrenziale il nostro sistema economico. Il riferimento è alla cosiddetta legge Madia, al decreto legge sulle banche e alla riforma delle banche popolari, all’emanazione dei decreti attuativi delle deleghe conferite, fino alla legge di Stabilità per il 2016. Il varo del disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza s’inserisce, dunque, in un contesto più ampio che ha visto l’accresciuta sensibilità del legislatore verso l’importanza della promozione della concorrenza nel tessuto normativo». L’esame del testo del Ddl, nel frattempo, dovrebbe riprendere il 7 giugno. Il tempo di attendere l’intervento in commissione Industria del neo ministro Calenda, ma anche l’esito delle elezioni amministrative.