Fonte: www.federfarma.it

Alcuni antibiotici in gravidanza sembrano essere associati ad un aumento del rischio di malformazione del nascituro, mentre altri, fra cui quelli più comunemente utilizzati, non hanno conseguenze. Lo afferma uno studio coordinato da Anick Bérard della Montreal University e pubblicato sul British Journal of Clinical Pharmacology. Lo studio si basa sui dati di quasi 140mila parti in Canada tra il 1998 e il 2008, correlando l’uso eventuale di antibiotici con l’esito del parto. Dall’analisi è emerso che gli antibiotici clindamicina, doxiciclina, chinoloni, macrolidi e fenossimetilpenicillina sono associati ad un aumento del rischio di malformazioni degli organi, anche se in valori assoluti questo rimane molto basso.

Amoxicillina, cefalosporine e nitrofurantoine, queste ultime utilizzate spesso per le infezioni urinarie, non sembrano avere effetti sul nascituro. “Le infezioni in gravidanza sono frequenti e vanno trattate – afferma Berard -; tuttavia il nostro studio sottolinea che ci sono opzioni più sicure per la terapia, soprattutto per infezioni urinarie e polmonari, almeno per il primo trimestre di gravidanza”.