fonte: www.farmacista33.it

Consumo di antibiotici, Fofi: farmacisti in prima linea nel processo di responsabilizzazione a uso corretto e secondo prescrizione medica. I dati Aifa sul consumo di antibiotici mette l’Italia tra i paesi europei che ne fanno maggior uso: è necessario sensibilizzare i cittadini ad attenersi alle indicazioni dei professionisti della salute, evitando l’autoprescrizione.

Lo sottolinea Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI) in una nota che ricorda il ruolo dei farmacisti nel processo di responsabilizzazione in favore di un consumo consapevole degli antibiotici.

Aifa: Italia tra i primi 10 paesi Ue per consumo di antibiotici
I dati Aifa (L’uso degli antibiotici in Italia – Rapporto nazionale 2020 dell’Osmed) presentati oggi a Roma, rimandano un quadro europeo in cui l’Italia risulta avere un consumo di antibiotici superiore alla media europea. Nel 2020 – si legge nel report – si osserva una marcata contrazione dei consumi territoriali di antibiotici in tutti i Paesi Ue/See (Spazio economico europeo). Tale andamento può essere spiegato dalle misure messe in atto per il contenimento della pandemia di Covid-19 e al loro impatto sulla circolazione degli agenti infettivi. In Italia il consumo territoriale è superiore alla media europea, anche se in forte contrazione rispetto all’anno precedente. L’Italia è al nono posto, con 16,5 Ddd/1.000 ab die: considerando le diverse categorie di antibiotici si colloca al di sopra della media Ue/See per penicilline, macrolidi e lincosamidi.
A livello ospedaliero, nel 2020 rispetto al 2019 il consumo medio Ue/See è sceso invece dell’11,8% a 1,57 Ddd/1.000 ab die. In questo ambito, l’Italia registra un valore di poco superiore alla media europea, anche se in leggero aumento rispetto al 2019. Siamo al sesto posto con un consumo pari a 1,91 Ddd/1.000 ab die. Le categorie di antibiotici per i quali si osservano i maggiori scostamenti con consumi superiori alla media sono sulfonamidi e trimetoprim, macrolidi e lincosamidi e fluorochinoloni.

Fofi: farmacisti in prima linea per disincentivare il fai-da-te
“Se vogliamo evitare lo sviluppo di batteri resistenti alle cure, è necessario promuovere un uso razionale di questi medicinali dentro e fuori dagli ospedali, e sensibilizzare i cittadini ad attenersi alle indicazioni dei professionisti della salute, evitando l’autoprescrizione – dichiara Mandelli.- I farmacisti sono in prima linea in quest’opera di responsabilizzazione in favore di un consumo consapevole degli antibiotici, come di tutti i medicinali, disincentivando il fai-da-te che, oltre che inutile, può rivelarsi dannoso per la salute individuale e dell’intera collettività. I cittadini possono trovare nel farmacista un professionista sempre disponibile a consigliare sui disturbi che richiedono l’uso di un antibiotico, educando anche all’adozione di buone pratiche di prevenzione per ridurre il rischio di infezioni”.