da Redazione SoFarmaMorra | 2 Luglio 2024 | Mondo Farmacia
Il cospicuo patrimonio di immagine di affidabilità ed efficienza, che la rete delle farmacie italiane ha maturato durante il periodo pandemico e che è proseguito anche oltre quella stagione, ha fruttato vari tipi di riconoscimenti per la categoria
Di sicuro il più tangibile è stato quello che ha portato alla nuova remunerazione che, oltre a costituire una premialità ormai consolidata e non più transitoria, come invece era quella “aggiuntiva” ottenuta negli anni 2022-2023, può rappresentare la chiave di accesso per una serie di molecole che fino a ora erano relegate nel canale distributivo diretto della farmacia ospedaliera o, tuttalpiù, arrivavano nelle farmacie territoriali solo attraverso la Dpc.
Ora, con il nuovo sistema di riconoscimento economico, che introduce un valore “a pezzo” per l’atto professionale del farmacista nel dispensare il farmaco e, contestualmente, contrae il valore percentuale legato al prezzo al pubblico del prodotto, si è dato il via libera a una migrazione di nuove molecole nel canale della distribuzione convenzionata.
L’autorizzazione a tale passaggio di canale verrà validata e monitorata annualmente dall’Aifa, che ne valuterà anche l’impatto economico sulle casse dello Stato, ma è evidente che il cambio di paradigma che svincola, almeno in parte, quanto percepito dal farmacista con il valore di fustella del farmaco non potrà comportare altro che un aumento dei prodotti da destinare alla convenzionata, tenendo conto che tale capitolo di spesa rimaneva da anni sempre al di sotto di quanto previsto dal bilancio dello Stato, diversamente dal continuo sforamento che si realizzava nella spesa ospedaliera.
Questo senza neanche minimamente voler considerare i risparmi sociali generati da tale cambiamento per la collettività, con la possibilità di rendere disponibile il bene-farmaco per una serie di pazienti per lo più cronici, molto spesso anziani, nella farmacia sotto casa, senza più il disagio di doversi recare a chilometri di distanza nella farmacia ospedaliera che, di certo, non offre la stessa fruibilità di orari che garantisce la farmacia territoriale con i suoi turni continui, molto spesso includenti i notturni e i festivi.
Come accennato, nel nuovo modello di remunerazione c’è un vero riconoscimento professionale per il farmacista che svolge la sua attività di dispensazione consegnando il farmaco, inteso come soluzione ai suoi bisogni di salute, al paziente e che ha diritto per questo a un onorario a prescindere dal fatto che il prodotto costi 1 euro oppure 100, recuperando così quel ruolo di professionista sanitario il cui valore DEVE essere in ogni caso remunerato per l’opera prestata. Fattore non trascurabile se parliamo di riqualificazione professionale!
Ma da questo punto di vista, ancor più significativo sarà l’impatto delle nuove normative che consentiranno alla farmacia l’espletamento di una serie di servizi per i cittadini, cogliendo quella necessità più volte auspicata da parte del pubblico Decisore di portare sul territorio una serie di attività che, in precedenza, erano appannaggio esclusivo degli ospedali, delle aziende sanitarie locali o dei loro ambulatori.
Più volte si è avuto modo di toccare con mano la difficoltà di queste strutture nel soddisfare la richiesta di accertamenti diagnostici o visite specialistiche della popolazione che, se durante l’emergenza pandemica aveva portato addirittura al loro collasso, ora in periodo di normalità sta comportando aumenti a dismisura delle liste di attesa che il cittadino deve affrontare prima di avere risposte in ambito sanitario.
Se tale situazione la colleghiamo all’impossibilità da parte dello Stato di stanziare ulteriori risorse economiche e all’oggettiva difficoltà a reperire altro personale sanitario in grado di far fronte a quella che io definisco “l’emergenza della cronicità”, ecco che la farmacia italiana, che con tamponi e vaccini ha dimostrato di essere straordinaria risorsa per il Servizio sanitario durante il periodo Covid, può assurgere oggi a un ruolo che fino a poco tempo fa sarebbe stato impensabile, diventando davvero il primo front office per il cittadino per una serie di esigenze che vanno oltre il bene farmaco.
È chiaro che questo rappresenta davvero, per tutti noi, una sfida per l’innovazione, con tutte le complicazioni del caso, ma è l’unica strada percorribile per una categoria che voglia rimanere al passo con i tempi e voglia salvaguardare la propria funzione essenziale al servizio dei nostri pazienti-utenti, veri giudici del nostro destino professionale. Certo, come tutte le nuove strade, presenta delle difficoltà, quanto meno nell’adeguarsi a nuovi modelli organizzativi e, sono certo, che chi invece considererà, da prospettive diverse, il nuovo ruolo del farmacista come un’inopportuna invasione di campo in altre professioni sanitarie non mancherà di contestare tale cambiamento e cercherà di metterne in evidenza i presunti rischi e le eventuali criticità.
Ecco perché la mia esortazione ai colleghi è ad affrontare questa fondamentale fase di cambiamento con il consueto impegno che ha contraddistinto tutte le fasi principali della nostra lunga storia, nella piena convinzione che anche in questa circostanza la farmacia manterrà quel ruolo centrale in ambito sanitario che da sempre le compete.
da Redazione SoFarmaMorra | 2 Luglio 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.farmacista33.it
La Federazione Europea dei Veterinari ha aggiornato le linee guida sull’uso della telemedicina in veterinaria, guardando ai recenti sviluppi tecnologici e all’ingresso dell’intelligenza artificiale nel settore
di Redazione Farmacista33
Telemedicina, è anche veterinaria, Le nuove linee guida: i 4 pilastri fondamentali
La Federazione Europea dei Veterinari (Fve) ha recentemente aggiornato il proprio position paper sull’uso della telemedicina in veterinaria, integrando gli ultimi sviluppi tecnologici e l’intelligenza artificiale nelle sue linee guida. Questo aggiornamento, frutto di un intenso lavoro di revisione, si pone l’obiettivo di garantire la qualità dei servizi e l’indipendenza professionale dei medici veterinari che lavorano con questa tecnologia. La telemedicina, infatti, si sta rivelando uno strumento essenziale per l’accesso ai servizi veterinari, ma richiede un uso responsabile e regolamentato per assicurare il benessere degli animali. A spiegarne i contenuti è un approfondimento di Vet33.
Le linee guida
Il nuovo documento presenta una panoramica della telemedicina veterinaria insieme a raccomandazioni per le autorità veterinarie nazionali, con lo scopo di supportare i vantaggi che derivano dal suo utilizzo ed evitare o mitigare il rischio che essa possa influire sulla qualità dei servizi forniti o sull’indipendenza del professionista veterinario.
Nel testo aggiornato si legge che la telemedicina è un importante strumento di supporto, che può essere utilizzato insieme ad altri metodi per effettuare una consultazione o una diagnosi. La telemedicina copre le interazioni a distanza tra medici veterinari, clienti e pazienti, tra i veterinari stessi oppure con altri esperti.
Per la Federazione, qualunque strumento venga utilizzato, i medici veterinari devono poter comunque esercitare il proprio giudizio professionale e sono sempre personalmente e pienamente responsabili per i servizi che forniscono.
La Fve ritiene che la consultazione fisica con esame, prescrizione e dispensazione di farmaci veterinari agli animali sia sempre preferibile rispetto ai metodi elettronici. Senza dimenticare che il Codice di Condotta nazionale, tutte le normative nazionali sulla telemedicina, le regole di prescrizione veterinaria e altre eventuali normative nazionali collegate prevalgono sempre sulle linee guida.
Inoltre, secondo la Fve, quando nuovi strumenti e tecnologie diventano disponibili, è importante assicurarsi che questi portino dei benefici alla professione e non influenzino negativamente il modo in cui i veterinari forniscono i loro servizi. Un caso particolare di cui tenere conto è il continuo avanzamento di nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale, le quali potrebbero migliorare ulteriormente la telemedicina.
Una panoramica generale
Per decenni i medici veterinari hanno scambiato informazioni con clienti e colleghi, con mezzi diversi dall’interazione faccia a faccia. Telefono, e-mail e altri metodi di comunicazione sono stati a lungo considerati accettabili per facilitare e migliorare le consulenze. Tuttavia, i recenti progressi nella Tecnologia dell’Informazione e della Comunicazione (Ict), la diffusione di Internet e l’arrivo di nuovi strumenti digitali (ad esempio l’Ia), hanno rivoluzionato la fornitura di servizi, compresa l’assistenza sanitaria. Le Ict sono state uno dei principali motori dello sviluppo della telemedicina, una rivoluzione che ha rapidamente permesso lo scambio remoto di dati clinici di alta qualità, inclusi video e immagini, per facilitare diagnosi, trattamenti e la fornitura di consulenze esperte.
Non esiste una definizione universalmente accettata di telemedicina veterinaria. Nel 2020, un gruppo di lavoro della Federazione ha definito la telemedicina veterinaria (Vtm) come lo scambio e l’utilizzo di informazioni sulla salute e il benessere degli animali attraverso piattaforme tecnologiche tra un veterinario e un destinatario (cliente, veterinario o altri professionisti della salute) nel contesto di una relazione veterinario-cliente-paziente (Vcpr).
Date le potenziali opportunità così come i rischi che possono derivare dall’uso e dall’eccessiva dipendenza dalle tecnologie digitali e dall’intelligenza artificiale, per evitare un utilizzo improprio della telemedicina e ridurre l’asimmetria delle informazioni, è importante che i medici veterinari siano vincolati da obblighi etici e legali nel suo impiego.
Quattro pilastri
La Fve riconosce che la telemedicina veterinaria è composta da 4 pilastri:
● Consulenza a distanza: lo scambio di consulenze o informazioni dal veterinario al proprietario dell’animale. Tali consulenze dovrebbero basarsi sulla fiducia reciproca e sulla qualità adeguata delle informazioni scambiate. La Fve raccomanda che gli organismi regolatori definiscano i casi in cui la consulenza a distanza può essere eseguita principalmente dal veterinario, il quale può determinare se è necessario un ulteriore esame fisico dell’animale.
● Diagnosi a distanza: la capacità di un veterinario di effettuare un esame visivo a distanza e poi una diagnosi tramite strumenti elettronici. Per diagnosticare e/o prescrivere un piano di trattamento è necessaria una valutazione veterinaria adeguata basata sulla conoscenza diretta dei rischi storici e attuali per la salute dell’animale. Tra le informazioni rilevanti, la storia clinica e sanitaria, i risultati di test, autopsie, indagini epidemiologiche e qualsiasi altra informazione ritenuta necessaria. La Fve raccomanda che gli organismi regolatori definiscano i casi in cui una diagnosi a distanza può essere eseguita da un veterinario responsabile (primo parere o secondo parere), il quale può determinare se è necessario un ulteriore esame fisico dell’animale. I trattamenti di follow-up e i controlli dovrebbero preferibilmente essere effettuati tramite incontri ed esami fisici. La Fve raccomanda che gli organismi regolatori definiscano anche i casi in cui è consentita la consulenza a distanza per i follow-up e i controlli.
● Prescrizione a distanza: la prescrizione digitale di farmaci veterinari che può seguire l’esecuzione di una diagnosi a distanza. La Fve raccomanda che gli organismi regolatori definiscano le condizioni e i tipi di farmaci veterinari che possono essere prescritti a distanza. La prescrizione a distanza può essere eseguita solo da un veterinario che ha una relazione professionale-cliente-paziente ben documentata e stabilita. Per evitare l’uso improprio di prescrizioni e farmaci (ad es. antimicrobici, anestetici), la Federazione suggerisce che le autorità veterinarie nazionali assicurino visite regolari in azienda da parte dei veterinari, l’implementazione della ricetta elettronica con una validità limitata e l’implementazione di sistemi ufficiali di farmacovigilanza/sorveglianza, oltre a sistemi di tracciamento.
● Dati medici generati da terze parti: lo scambio di dati biometrici spesso generati attraverso dispositivi elettronici indossabili in grado di monitorare parametri biometrici o somministrare prodotti medicinali. La Fve raccomanda che gli organismi regolatori considerino come e in quali circostanze questi dati possono essere generati, utilizzati e conservati. Tali dati dovrebbero essere conservati in conformità con le norme nazionali sulla protezione dei dati, sulla privacy e sulla riservatezza professionale. La loro registrazione dovrebbe essere sotto la responsabilità del veterinario. Come durante le normali consultazioni fisiche, i veterinari dovrebbero prestare attenzione agli atti di abuso e alle sospette violazioni della legislazione sul benessere degli animali. Soprattutto durante le video-consultazioni, l’abbandono e l’abuso devono essere considerati accuratamente.
da Redazione SoFarmaMorra | 2 Luglio 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.farma7.it
Pharma Data Factory (Pdf), che vanta la raccolta dei dati di sell-out della banca dati (BeST) più puntuale ed estesa del mercato, con il 95% di farmacie monitorate e una rilevazione dei consumi reali di farmaci in Italia, ha diffuso i dati che confrontano il trimestre 2023 con il 2022 relativo ai farmaci d’estate.
Farmaci “estivi”, è record in termini di volumi per antimicotici, antibatterici e cortisonici (+3,9% nel trimestre 223 rispetto al trimestre 2022, con 7,5 milioni di confezioni vendute), mentre risultano in aumento da un anno all’altro soprattutto gli antimalarici (+32% di vendite, 93.000 confezioni vendute), insieme agli antisettici/disinfettanti oculari (+12%) e gli antinausea (+7%, 2,2 milioni di confezioni vendute).
Il mercato dei farmaci “estivi” è composto da prodotti acquistati prevalentemente da giugno ad agosto, ed è record in termini di volumi per antimicotici, antibatterici e cortisonici (+3,9% nel trimestre 223 rispetto al trimestre 2022, con 7,5 milioni di confezioni vendute), mentre risultano in aumento da un anno all’altro soprattutto gli antimalarici (+32% di vendite, 93.000 confezioni vendute), insieme agli antisettici/disinfettanti oculari (+12%) e gli antinausea (+7%, 2,2 milioni di confezioni vendute)
L’analisi di Pdf mette a confronto le performance dei principali prodotti raggruppati in classi di mercato venduti nelle farmacie italiane nei periodi giugno-agosto 2022 e 2023 fra cui vitamine, antivaricosi, corticosteroidi topici e otologici, antisettici, antipruriginosi, antimicotici, vaccini antimalarici, decongestionanti oculari e antinfettivi otologici.
«Il segmento dei farmaci “estivi”» commenta Giorgio Cenciarelli, Ceo di Pdf «cresce dell’1% a volumi tra i due anni e rispettivamente del 33% e 38% rispetto ai trimestri precedenti del 2022 e del 2023. Da notare che la maggior parte dei farmaci stagionali risulta di classe C e Otc e viene quindi pagato di tasca propria dai cittadini nel 96% dei casi. La quota di medicinali rimborsabili è dunque residuale. Infine, per quanto riguarda il trend, pensiamo che anche per l’estate 2024 rimanga quello evidenziato quanto alle classi di farmaci più “gettonati” in questa stagione, a meno di novità che comunque coglieremo con i nostri dati BeST».
Quanto alle differenze regionali, emerge una tendenza della Lombardia (3 mln di confezioni vendute di tutti i gruppi “estivi”), del Veneto (2 mln) e della Campania (1,5 mln) ad acquistare più farmaci estivi. Più “parche” Sardegna (500 mila confezioni vendute), Friuli Venezia Giulia (400 mila) e Basilicata (circa 100 mila).
da Redazione SoFarmaMorra | 2 Luglio 2024 | Aggiornamento Tecnico
Aggiornamento 26-06-24
FARMACO
1) REVOCA SU RINUNCIA
I seguenti medicinali sono stati revocati su rinuncia del titolare AIC:
035905013 CEFTRIAXONE SUN*IM 1G+F 3,5ML
La Determinazione di revoca, che sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale, prevede lo smaltimento delle scorte entro e non oltre 180 giorni dalla data di pubblicazione.
2) LOTTI AGGIORNATI
045614118 ATORVASTATINA ALM*30CPR 80MG
Primo lotto aggiornato: LC80484 scadenza 1/2027
PARAFARMACO E DISPOSITIVI MEDICI
A) RITIRO BIOPHARM Srl
Biopharm Srl dispone il ritiro volontario di tutti i lotti dei seguenti prodotti:
931524223 ORALIS COLLUTORIO ALCOL FREE 500 ML
942862499 ORALIS COLLUTORIO ALCOOL FREE 250 ML
Motivo ritiro: modifica etichettatura
Biopharm Srl chiede di togliere le confezioni eventualmente ancora in giacenza
e isolarle con apposito cartello “merce non destinata alla vendita”.
B) CARL ZEISS MEDITEC AG:
RICHIAMO LOTTI CT LUCIA 221P IOL 23,0 E 28,5
Carl Zeiss Meditec AG comunica il richiamo di specifici numeri di serie dei
lotti della IOL CT LUCIA 221P per errata etichettatura.
- CT LUCIA 221P IOL +23,0 paraf: 964622942, numeri di serie da 3S2310950286 a
3S2310950289 del lotto 3S231095
- CT LUCIA 221P IOL +28,5 paraf: 964622955, numeri di serie 3S2310960234 e
3S2310960243 del lotto 3S231096
La ditta chiede di isolare e restituire i prodotti coinvolti.
Per ulteriori informazioni e’ possibile contattare il proprio rappresentante di
zona o scrivere all’indirizzo quality.it@zeiss.com
Farmadati Italia srl. Tutti i diritti riservati
Aggiornamento 28-06-24
FARMACO
1) LOTTI AGGIORNATI
036679215 INEGY*30CPR 10MG+20MG PTFE/PVC
Primo lotto aggiornato: B112672 scadenza 28/2/2026
038348126 MIRCERA*IV SC SIR 200MCG 0,3ML
Primo lotto aggiornato: B3004H13 scadenza 1/2027
PARAFARMACO E DISPOSITIVI MEDICI
A) PRODOTTI NON DISPONIBILI BIOPHARM Srl
Biopharm Srl comunica la temporanea indisponibilità dei seguenti prodotti:
931524223 ORALIS COLLUTORIO ALCOOL FREE 500 ML
942862499 ORALIS COLLUTORIO ALCOOL FREE 250 ML
Le confezioni attualmente presenti nel ciclo distributivo sono vendibili.
L’azienda comunica che saranno nuovamente disponibili, col nuovo lotto di
produzione, presumibilmente agli inizi di settembre 2024.
B) WALDEMAR LINK GMBH & CO. KG: RICHIAMO LINKSYMPHOKNEE – PATELLA SIZING TEMPLATE, STAINLESS
Waldemar Link Gmbh & Co. KG comunica il richiamo di un lotto per errata
indicazione della dimensione del dispositivo.
- LINKSYMPHOKNEE PROVA PATEL 28, paraf 964624074. Lotto C225066
La ditta chiede di controllare i dispositivi e, nel caso la dimensione risultasse errata,
di restituirli.
Per ulteriori informazioni contattare il proprio rappresentante locale oppure
rivolgersi all’ indirizzo e-mail: vigilance@link-ortho.com
Farmadati Italia srl. Tutti i diritti riservati
da Redazione SoFarmaMorra | 25 Giugno 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.farma7.it
Il 75% degli iscritti alla facoltà è donna, ma le iscrizioni sono in calo dal 2018. Sono tra i risultati emersi dalla XXVI Indagine sulla Condizione occupazionale dei laureati, che AlmaLaurea realizza con cadenza annuale dal 1998, monitorando l’inserimento lavorativo nei primi cinque anni successivi al conseguimento del titolo.
La XXVI Indagine sulla condizione occupazionale dei laureati di AlmaLaurea conferma il calo delle iscrizioni a Farmacia e una flessione del numero di laureati. Alto il tasso di occupazione: 84 su 100 trovano lavoro entro un anno dalla laurea, 91 su 100 entro 5 anni.
L’Indagine, realizzata a uno, tre e cinque anni dal titolo, restituisce un’ampia fotografia dell’inserimento nel mercato del lavoro dei laureati, delle caratteristiche dell’impiego trovato, tra cui la professione e la retribuzione, dell’utilizzo nel lavoro delle competenze acquisite all’università.
I dati della facoltà di Farmacia
Analizzando nello specifico la fotografia sul corso di laurea in farmacia, Il 75% degli iscritti a Farmacia è donna, ma il percorso per arrivare alla laurea non è semplice: oltre il 60% si laurea fuori corso, con un’età media di 26,8 anni. Nel 2023 i laureati in farmacia e in farmacia industriale sono stati poco più di 4.030, in progressivo calo dal 2018 (quando erano 5080). Il 47,7% sceglie di proseguire nella formazione post-laurea.
La flessione del numero dei laureati si riflette sul mercato del lavoro, dove i farmacisti trovano facilmente occupazione: 84 su 100 ci riescono entro un anno dalla laurea, percentuale che sale a 91 su 100 a cinque anni dal conseguimento del titolo. La tipologia dei contratti vede la netta prevalenza di quelli a tempo indeterminato (70,8%), mentre i contratti a tempo determinato sono il 9,1%. Solo il 5,6% avvia un’attività in proprio.
Sul fronte delle retribuzioni, il Rapporto registra uno stipendio mensile netto per i farmacisti pari a 1.478 euro a un anno dalla laurea e pari a 1.709 euro per gli occupati a cinque anni dal titolo.
Delle difficoltà di reperire personale in farmacia e della soddisfazione dei lavoratori si è occupato Pharmacy Scanner con una survey