fonte: www.farmacista33.it
Con il cambio di stagione molte persone manifestano sintomi come stanchezza, spossatezza, irritabilità, ansia, insonnia ma anche l’intestino è sottoposto a effetti delle nuove abitudini, che possono alterare la microflora batterica. Non a caso i pazienti entrano in farmacia lamentando soprattutto disturbi gastro enterici, reflusso, mal di testa, stanchezza e spossatezza. Per tutti questi disturbi, l’approccio con integratori alimentari è il primo consiglio al banco. A sottolinearlo è Carolina Carosio, presidente di Fenagifar intervenuta a una conferenza stampa di Alfasigma dedicata al tema dei disturbi connessi al cambio di stagione.
Disordine Affettivo Stagionale: stanchezza, spossatezza, irritabilità
Con l’arrivo della bella stagione aumentano le ore di luce, influenzando i ritmi circadiani, cambia l’ambiente esterno, con sbalzi di temperatura e di umidità, e cambiano anche le nostre abitudini. Questo vuol dire che anche l’organismo si trova “costretto” a subire un cambiamento, e non è raro che la reazione a tale avvenimento si manifesti attraverso fastidiosi segnali. Il cambio di stagione, infatti, può dare origine al cosiddetto Disordine affettivo stagionale (Seasonal Affective Disorder, in acronimo SAD, come “triste” in inglese). Sono numerose le persone che manifestano svariati sintomi come stanchezza, spossatezza, irritabilità, ansia, insonnia ecc. «La sindrome, o letargia, primaverile comporta stanchezza eccessiva, difficoltà di concentrazione, senso di debolezza generale – spiega Maria Luisa Cravana, biologa nutrizionista – molte persone in questo periodo si sentono costantemente scariche e demotivate, come se mancasse loro il carburante necessario a portare avanti le tante attività quotidiane».
Fase di assestamento per l’intestino
In questo periodo delicato, anche l’intestino è sottoposto a una fase di assestamento delle nuove abitudini, che possono alterare la microflora batterica. «Il legame tra cambio di stagione e disturbi digestivi è acclarato – spiega Paolo Orsi, gastroenterologo – si verificano non di rado intensificazione dei fastidi, nei soggetti già predisposti, e nuovi casi di alterazioni e disbiosi all’apparato gastrointestinale. In questo periodo si manifestano aspetti psicosomatici e anche alterazioni di alcuni neurotrasmettitori che agiscono sia direttamente che indirettamente sul nostro intestino. Gli sbalzi termici caratteristici del periodo, inoltre, possono provocare un abbassamento delle difese immunitarie… e intestino e sistema immunitario sono strettamente collegati tra loro. L’intestino, infatti, non solo è il principale organo della digestione nell’uomo, ma contribuisce in maniera determinante alle difese immunitarie dell’organismo. Basti pensare che circa il 70% delle cellule immunitarie dell’organismo è situato proprio nell’intestino».
Alimentazione corretta, buone abitudini e attività fisica regolare
Sicuramente l’alimentazione gioca un ruolo importantissimo: previene i fastidi, quando è corretta o, al contrario, li aggrava, quando è sbagliata. La dieta, infatti, è un fattore chiave che influenza la composizione del microbiota intestinale, ma per essere davvero efficace, deve essere un’abitudine. «È preferibile consumare pasti leggeri ricchi di frutta fresca e secca, verdura, cereali integrali, carni magre, alimenti ricchi di vitamine, ed evitare cibi difficilmente digeribili – sottolinea la dottoressa Cravana – è bene consumare abitualmente cibi fermentati come yogurt e miso, fibre, cereali integrali ed evitare invece il consumo eccessivo di carne, fritti, cibi piccanti e speziati, cioccolato, formaggi stagionati e ovviamente bevande gassate e alcool.» «Durante i cambi di stagione – afferma Carolina Carosio – i pazienti entrano in farmacia lamentando soprattutto disturbi gastro enterici, reflusso, mal di testa, stanchezza e spossatezza. Per tutti questi disturbi, l’approccio con integratori alimentari è il primo consiglio al banco, spesso risolutivo e facilmente gestibile da parte di tutti i pazienti. Privilegiare le caratteristiche intrinseche dei prodotti, in termini di qualità formulativa e di azioni fisiologiche, è sempre la scelta vincente, sia per il professionista che dispensa il consiglio, sia per il paziente che ne usufruisce».