fonte: www.farmacianews.it

Le farmacie hanno obblighi su temperatura, umidità e sanificazioni quotidiane, orari di servizio ampliati hanno ricadute sulla bolletta
L’aumento di oltre il 40% sia dei costi dell’energia sia dei trasporti per la consegna dei farmaci, in alcuni casi raddoppiati, sta mettendo difficoltà economica e professionale le farmacie urbane meno strutturate e le rurali che per garantire sicurezza devono rispettare obblighi su temperatura, umidità e sanificazioni quotidiane.

Incremento dei costi di oltre il 40%
La segnalazione di criticità legate al caro-energia trova eco in diverse realtà territoriali, dopo l’Umbria anche dall’Emilia-Romagna arrivano i primi segnali di difficoltà per le farmacie. Alberto Lattuneddu, presidente Federfarma Forlì-Cesena e segretario regionale dell’associazione, ha fatto sapere, a mezzo stampa locale, che le 105 farmacie private associate “hanno visto e stanno subendo un incremento dei costi di energia e di trasporti di oltre il 40% e, in alcuni casi segnalati, addirittura raddoppiati. Diversi fornitori regionali e nazionali – spiega – stanno imponendo costi di consegna esorbitanti alle farmacie territoriali. Se non si raggiunge una determinata soglia di fatturato d’acquisto, pertanto, le farmacie meno strutturate urbane e soprattutto le farmacie rurali, che sono l’ossatura dell’assistenza farmaceutica territoriale come capillarità e come prossimità, risultano in evidente difficoltà economica e conseguentemente professionale”.
Lattuneddu ricorda anche che le farmacie “hanno obblighi di temperatura e umidità nonché di sanificazioni quotidiane nei propri locali a uso farmacia, servizi sanitari e laboratorio, nonché orari di servizio spesso ampliati in funzione delle esigenze di salute degli assistiti, tanto più in epoca Covid” e avverte che prolungare l’orario di apertura della propria attività ha ricadute sulla bolletta.

Mancanza di alcuni farmaci e materie prime
Inoltre, riporta anche i disagi sulla mancanza di alcuni farmaci: “In questo contesto di crisi energetica e aumento dei costi di produzione, le aziende farmaceutiche consegnano molto meno. Alcuni farmaci sono mancanti come avviene, da qualche mese, per antibiotici e antinfiammatori”. E i generici con cui sopperire “cominciano a scarseggiare e questo aspetto desta preoccupazione in vista dei mesi autunnali e invernale”. Il rischio è che “in seguito agli effetti intuibili della crisi energetica ed economica, le consegne delle aziende farmaceutiche si diradino ulteriormente e la reperibilità di alcuni e determinati farmaci venga ulteriormente penalizzata a detrimento delle cure domiciliari. La situazione di grande tensione che stiamo vivendo in questi mesi mette a rischio il mercato delle materie prime a interesse farmaceutico, con la conseguenza che in questo contesto il futuro del sistema delle farmacie territoriali risulta prossimo ad entrare in una fase pericolosamente critica”.