da Redazione SoFarmaMorra | 7 Maggio 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.farmacista33.it
L’Enpaf ha deliberato un adeguamento delle pensioni all’indice ISTAT del 5,4%, con decorrenza dal 1° gennaio 2024. Croce, Presidente Enpaf: “Integrale rivalutazione ISTAT per i nostri pensionati”
di Redazione Farmacista33
Pensioni farmacisti, Enpaf le rivaluta del 5,4% per adeguamento Istat
L’Enpaf ha deciso un adeguamento del 5,4% delle pensioni dei farmacisti pensionati secondo l’indice Istat definitivo per il 2023, sarà applicato da maggio 2024 ma a decorrere dal 1° gennaio 2024 quindi saranno corrisposti anche gli arretrati. Lo annuncia un comunicato dell’Ente Nazionale di Previdenza e di Assistenza Farmacisti.
L’Enpaf, si legge nella nota, “ha deliberato l’adeguamento delle pensioni nella misura del 5,4%, determinata dall’individuazione dell’indice Istat Foi definitivo per l’anno 2023. Considerato il parere favorevole dei Ministeri vigilanti, comunicato il 29 aprile scorso, l’adeguamento sarà applicato dal mese di maggio 2024 e, avendo decorrenza dal 1° gennaio 2024, saranno corrisposti anche gli arretrati”.
Croce: Integrale rivalutazione ISTAT per i nostri pensionati
“Con la rivalutazione delle pensioni in essere e dei coefficienti economici in base ai quali vengono liquidate le future pensioni, il Consiglio di amministrazione, anche per quest’anno, ha scelto di riconoscere l’integrale rivalutazione ISTAT delle prestazioni – commenta Emilio Croce, Presidente Enpaf. – L’adeguamento delle pensioni continua ad essere una delle priorità dell’Ente, sempre in un quadro di sostenibilità economica della gestione”.
da Redazione SoFarmaMorra | 7 Maggio 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.farmacista33.it
Con il decreto Semplificazioni al farmacista, verranno concessi/richiesti nuovi servizi, la farmacia andrà sempre più a rafforzare la sua centralità e il ruolo sanitario del farmacista verrà riconosciuto a tutti i livelli e la farmacia
Ccnl e nuovi ruoli: alert su carichi di lavoro, work life balance e tenuta della professione. Farmacisti dipendenti: più tutele e riconoscimenti
Test e tamponi, telemedicina, screening, programmi di prevenzione, vaccini. Sono alcune delle direttrici su cui si sta cercando di potenziare il ruolo della farmacia come punto di riferimento sanitario di prossimità. Evoluzioni che vanno approfondite in tutti gli aspetti, anche e soprattutto in relazione al “capitale umano”. Il rischio, altrimenti, è che possa aumentare il carico di lavoro, i disequilibri vita lavorativa-vita privata, ma anche l’insoddisfazione per una remunerazione e un riconoscimento non adeguato, con conseguenti impatti sull’abbandono della professione. A lanciare la preoccupazione è il Conasfa, che sottolinea come sia quanto mai opportuno cogliere l’opportunità della scadenza del Ccnl.
Semplificazioni-bis: dal Conasfa appello ad approfondire gli aspetti delle Human Resources
È sempre più forte la spinta da parte della politica a rafforzare la centralità della farmacia, si legge nella nota di ieri, e allo studio ci sono provvedimenti, tra cui il Ddl Semplificazioni-bis, in cui tale presidio viene ridisegnate come “hub sanitario”, centro di prossimità sul territorio per “screening e programmi di prevenzione”, “avamposto di esami e controlli, nella prevenzione e monitoraggio del paziente cronico”. Tutte evoluzioni di cui, chiarisce Conasfa, “come farmacisti siamo orgogliosi”, ma che impongono “una riflessione sulle dinamiche” in corso. Non “dobbiamo infatti dimenticarci della risorsa più preziosa: il capitale umano”.
Scadenza del contratto sia opportunità: vanno ridisegnate tutele e riconoscimenti
Il momento che “stiamo attraversando è cruciale” ma, al contempo, offre una opportunità: “stiamo andando verso la nuova scadenza del contratto dei farmacisti dipendenti e presto si avvieranno i tavoli per la negoziazione con le sigle confederali. Riteniamo pertanto fondamentale sottolineare che tutti questi servizi e tutte queste mansioni – che molti farmacisti collaboratori stanno già realizzando – dovranno trovare largo spazio nei nuovi contratti e che questi nuovi compiti dovranno essere riconosciuti economicamente e con le tutele adeguate, per istituzionalizzare il ruolo sanitario del farmacista”.
Carichi di lavoro, work life balance e tenuta della professione a rischio
Il rischio, altrimenti, “sarà quello di lanciare ancora una volta “senza rete” i farmacisti e di incrementare il carico di lavoro, già molto incalzante, dei colleghi, aumentando ancor di più il gap nel work-life balance e l’esigenza di gratificazioni. Tale circostanza potrebbe acuire ulteriormente il fenomeno dell’abbandono professionale. La carenza dei farmacisti è sempre più evidente, come emerso anche nel tavolo sul tema indetto dalla Fofi. Per questo, l’esigenza che sottolineiamo è quella di andare verso un importante riconoscimento a livello contrattuale del ruolo del farmacista, per una reale valorizzazione professionale”.
L’appello è diretto anche verso le Istituzioni “che stanno lavorando per la fattiva realizzazione della Farmacia dei Servizi. È fondamentale, a nostro parere, che le farmacie vengano adeguatamente strutturate per l’erogazione di questi servizi” e che “alla crescita della farmacia faccia seguito una concreta valorizzazione dei collaboratori, pilastri portanti delle farmacie stesse”.
da Redazione SoFarmaMorra | 23 Aprile 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.farma7.it
Federfarma sottolinea con soddisfazione i positivi risultati ottenuti nel 2023 dalle prestazioni di telemedicina nelle farmacie per la prevenzione e il monitoraggio delle patologie cardiovascolari grazie all’accordo tra Promofarma e Htn (Health telematic network): si tratta di “una dimostrazione concreta dell’efficacia del modello della farmacia dei servizi e del suo progressivo consolidamento” (si veda la Circolare 172/2024 sul sito di Federfarma).
Molto positivi i risultati del 2023 ottenuti dalle prestazioni di telemedicina nelle farmacie per la prevenzione e il monitoraggio delle malattie cardiovascolari, attuate grazie all’accordo di collaborazione tra Promofarma e Htn.
Sino a oggi le farmacie che hanno aderito all’accordo sono oltre 7.450. Offrono al cittadino, in tempo reale, prestazioni sanitarie di telemedicina (teleconsulti e telerefertazioni da parte di medici specialisti ospedalieri) con uniformità di raccolta dei dati sanitari, di dotazione di apparecchiature elettromedicali di tipo ospedaliero, di erogazione delle prestazioni professionali specialistiche, consentendo anche l’alimentazione di un unico database condiviso, nel rispetto della normativa in materia di tutela dei dati personali.
La raccolta dei dati sanitari relativi alle prestazioni erogate -osserva Federfarma- ha permesso, nel corso degli anni, di raggiungere importanti obiettivi scientifici che hanno suscitato l’interesse dei cardiologi a livello nazionale e internazionale. In collaborazione con l’Università di Brescia e l’Istituto Superiore di Sanità, i dati sono stati infatti presentati nei più importanti congressi nazionali e internazionali.
- Nei nove anni di collaborazione tra Promofarma e Htn, le farmacie hanno erogato oltre 1.614.000 prestazioni sanitarie.
• Nel 2023 sono state complessivamente erogate 492.452 prestazioni, il 40% in più rispetto al 2022 (quando ne erano state erogate 352.842).
“Progetto di Prevenzione primaria e secondaria delle patologie cardiovascolari”
Federfarma ricorda inoltre il “Progetto di Prevenzione primaria e secondaria delle patologie cardiovascolari” nato dalla collaborazione tra Università di Brescia, Istituto Superiore di Sanità e Federfarma, i cui risultati sono stati presentati dalla professoressa Savina Nodari nel corso del Congresso nazionale di cardiologia “Cardio-Brixia”, tenutosi a Brescia il 23 settembre 2023.
Il progetto, realizzato dalle oltre 7.450 farmacie del network, ha analizzato 266.602 elettrocardiogrammi consecutivi registrati nel periodo febbraio 2022 – febbraio 2023, completi di rilevazione, da parte del farmacista, di anamnesi, terapia e sintomi in atto.
Le prestazioni sono state eseguite per prevenzione/screening (89%), dolore toracico (2,6%), dispnea (0,5%), cardiopalmo (1,2%). In 4601 casi su 266.602 sono state rilevate anomalie inaspettate della traccia elettrocardiografica non compatibili con i dati anamnestici riferiti e tali da suggerire l’esecuzione di indagini supplementari (valutazione cardiologica, prescrizione di esami strumentali, invio al pronto soccorso). In particolare, 1987 pazienti su 266.602 sono stati inviati al pronto soccorso (0,7% del totale degli esami refertati) per situazioni di emergenza:
986 per fibrillazione atriale non nota o a elevata risposta ventricolare
588 per ischemia miocardica in atto o elettrocardiogramma non dirimente in paziente con rischio aumentato
Le farmacie hanno raccolto per ognuno di questi pazienti la documentazione della dimissione ospedaliera che ha consentito di evidenziare, per quanto attiene al sintomo dolore toracico, un’appropriatezza nell’invio al pronto soccorso pari al 71,2%.
Maggiori informazioni su questi temi si possono trovare sul sito di Htn qui e nell’area riservata del sito di Federfarma (sezione DigitalCare Farma – Sanità digitale in farmacia).
da Redazione SoFarmaMorra | 23 Aprile 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.farmacianews.it
Per apparire più di frequente, tra i primi risultati suggeriti, è necessario migliorare la posizione all’interno del ranking di Google. Vediamo come fare
L’ottimizzazione del posizionamento online di una farmacia è un’attività che implica di intervenire su diversi fattori per assicurare una visibilità ottimale sui motori di ricerca. Uno degli elementi chiave è la search engine optimization (Seo), ovvero lo strutturare i contenuti in modo da conquistare le posizioni migliori nel ranking di Google e, quindi, apparire più facilmente nelle ricerche, ma va affrontata con una strategia a lungo termine. Infatti, in media, i risultati delle modifiche Seo su un sito si possono vedere in 3-6 mesi, i riscontri di alcune modifiche richiedono addirittura un tempo maggiore.
La Seo, dunque, non ha effetti immediati ed è probabile che anche la concorrenza si stia impegnando per avere maggiore visibilità online. Ciò comporta che l’impegno verso la Seo debba essere continuo nel tempo. Un utente che entra nel sito web di una farmacia non deve essere costretto a vagare al suo interno, ma deve essere guidato. In altre parole, i collegamenti che si trovano all’interno delle pagine del sito devono portare ad altre pagine secondo un percorso logico. In questo modo si migliora l’esperienza degli utenti, rendendo più facile e veloce la ricerca di informazioni o prodotti. Inoltre, si mantengono più a lungo gli utenti all’interno del proprio spazio web e si migliora il loro coinvolgimento poiché si offre l’opportunità di esaminare più parti del sito stesso.
In cima al ranking
I collegamenti interni hanno anche un importante risvolto tecnologico. Infatti, i sistemi automatici dei motori di ricerca (i cosiddetti Bot) che scandagliano i siti per classificarne i contenuti all’interno dei ranking sono semplificati nella loro attività e possono più facilmente stabilirne l’architettura. Va da sé che migliore è la ricostruzione che riescono a produrre i Bot del sito, migliore è il posizionamento che si ottiene nel ranking. Anche il titolo di una pagina è importante (sia per l’utente sia per i Bot), perché fornisce un’informazione su ciò che si trova all’interno della pagina stessa.
Quando si pensa come strutturare il titolo, è importante garantire che le informazioni di ciascuna pagina (i tag, i termini tecnici) siano specifiche e si applichino solo al contenuto di quella pagina. Quindi, è consigliato utilizzare le parole chiave che gli utenti cercherebbero per trovare un prodotto o servizio, iniziando il titolo con quelle più cruciali, come “farmacia Rossi”, “cura del diabete” o “perdita di peso”. Una volta decise le parole chiave ottimali, devono comparire un certo numero di volte all’interno della pagina: solitamente almeno 3 volte per un testo di 300 parole (che è la lunghezza minima per avere un’efficace indicizzazione).
Inoltre, dovrebbero essere presenti il più possibile nel sito della vostra farmacia. Come detto, molte parole chiave cambieranno a seconda dell’oggetto della pagina specifica, ma quelle più importanti, come per esempio “farmacia”, dovrebbero essere inserite nei titoli dei contenuti che possono incidere maggiormente sul posizionamento nei motori di ricerca (in pratica, quelli più visti). Per evitare ogni volta di dover cercare nuove parole chiave, si può creare un glossario di quelle pertinenti ai propri servizi, come “bellezza”, “trattamenti viso”, “cura della persona” e così via. Per avere poi un suggerimento su quali è meglio usare, si può attivare un account Google AdWords, che dà un accesso gratuito allo strumento di pianificazione delle parole chiave di Google. Questo aiuta a stabilire quale traffico potenziale può generare una parola chiave.
Google Keyword Planner può poi fornire indicazioni su alcuni aspetti del sito web che potrebbero essere stati tralasciati. Come, per esempio, il fatto che un sito web dovrebbe essere responsive, ovvero adattarsi a qualsiasi dimensione dello schermo, dal Pc desktop allo smartphone, o che Google dà priorità ai siti web reattivi rispetto a quelli più lenti, perché sono più facili da navigare per l’utente.
Attenzione alle immagini
È importante evidenziare che, se si utilizza, per uno o più titoli del sito, un’immagine o una foto con del testo al suo interno, i Bot non saranno in grado di “leggere” tale testo, quindi, non si avrà alcun contributo all’indicizzazione. Una soluzione semplice è corredare tale foto con una didascalia, anche se, per esempio, si ripete il nome della farmacia. È anche possibile ottimizzare i nomi dei file immagine assegnando loro un nome in modo descrittivo.
È utile anche l’uso di “testi alternativi” per descrivere le immagini come proposto dai sistemi di gestione dei contenuti dei siti (Cms, content management system). In questo modo si consente ai motori di ricerca di “vedere” cosa contengono le immagini.
Contenuti di qualità sempre aggiornati
Un ottimo modo per migliorare la Seo è assicurarsi continuamente che il proprio sito abbia contenuti accurati, pertinenti e aggiornati. Concentrarsi sulla qualità piuttosto che sulla quantità aiuterà a garantire che i visitatori siano coinvolti e percepiscano valore dal sito. Il contenuto può essere testuale o visivo, come blog, testimonianze, video o podcast.
Idealmente, il sito dovrebbe essere aggiornato frequentemente (almeno mensilmente) con nuovi contenuti e consigli sulla salute, caratteristiche di prodotti o servizi, notizie o qualsiasi altra cosa i propri pazienti potrebbero trovare utile. Sebbene la presenza sui social media non sia direttamente collegata al sito web, l’utilizzo delle piattaforme gratuite consente di estendere e garantire longevità ai contenuti. Condividere blog o altri contenuti del sito sulle pagine dei social media permette di proporre tali contenuti a un pubblico più ampio. I social media favoriscono anche di essere reperiti da coloro che cercano farmacie nella propria zona poiché possono fornire indirizzo, numero di telefono, orari e altre informazioni rilevanti.
da Redazione SoFarmaMorra | 23 Aprile 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.farmacianews.it
Quando entra in farmacia, il paziente vuole essere ascoltato. Spetta al farmacista cogliere questa esigenza e instaurare un colloquio empatico che instauri un rapporto di fiducia
Il nuovo anno è iniziato con alcune novità nel mondo della salute. L’avatar Katerina, nato dalla tecnologia italiana, ha come obiettivo il ruolo di spiegare ai pazienti il linguaggio medico in ambito cardiovascolare. Un “personal shopper”, che ha come base ChatGPT, aiuta a incrementare le vendite online di cosmetici nelle catene Boots Usa. Un “drone farmacista” consegna in 60’ i farmaci nelle catene Amazon, che ha anche ideato un “robot magazziniere”, Digit, che sarà in grado di ridurre del 25% il tempo di allestimento ed evasione della merce. L’Italia, alla fine del 2024, avrà tutti i permessi per l’utilizzo dei droni nel trasporto.
Segnali di mercato per la farmacia sono:
necessità di assumere il ruolo di liaison nella comunicazione biomedica tra medico e paziente;
necessità dei pazienti di ricevere rapidamente il prodotto nelle proprie abitazioni.
Lasciamo alla logistica distributiva il ruolo di definire modelli di consegna dei prodotti più attuali. È preferibile concentrarsi, invece, sul concetto di liaison tra medico e paziente che può assumere il farmacista, aprendo una riflessione sui ritmi comunicativi richiesti dal mercato.
La dinamica comunicativa in sanità
“Agganciare” la volontà del paziente di essere ascoltato è la fase iniziale di un obiettivo comunicativo. È del farmacista la scelta di volerlo fare o meno. Se manca la volontà del paziente, questa può essere stimolata. La proposta di ascolto fa parte del classico bagaglio che si dovrebbe richiedere a un farmacista. Non si studia, ma si esercita giorno dopo giorno con “tecniche di ascolto”. L’uso delle parole e della punteggiatura nel linguaggio medico, invece, serve a facilitare la vita dei pazienti. Fare le “prove” è un ottimo esercizio.
In uno studio di qualche anno fa è stato chiesto a un gruppo di medici di esprimere a fine visita una delle seguenti frasi: hai bisogno di qualche altra cosa? qualcos’altro? nessuna espressione. Nel primo caso, circa il 50% dei pazienti ha espresso una ulteriore preoccupazione. Nel secondo, il 90% ha sollevato extra preoccupazioni. Nel terzo caso, non sono emersi dubbi.
Se un cliente sceglie di entrare in una determinata farmacia, è perché è certo di ricevere domande. La miglior tecnica per coprire lo “spazio” libero non ancora occupato da altri è in quell’“oceano blu” che può dare soddisfazioni professionali ed economiche. D’altronde, se il cliente non avesse dubbi, potrebbe entrare in uno store automatizzato e fare l’acquisto che più gli interessa. Ma la comunicazione biomedica necessita di esemplificazione.
L’attenzione alle parole e la costruzione di una storia dovrebbero diventare, insieme al bagaglio scientifico, lo strumento pratico necessario al farmacista per affrontare i bisogni e le domande che parte dei circa 200 pazienti medi che giornalmente fanno o hanno necessità di fare quando varcano la soglia della farmacia. La comunicazione frontale, così come quella online, sono elementi di chiarezza e di ascolto. Soprattutto, creano relazione di fiducia. Guardarsi negli occhi, ma anche fare domande online hanno valenze complementari. Contribuiscono a individuare il problema insieme al paziente.
Le parole, i tempi linguistici, la punteggiatura servono a non stravolgere completamente il significato dell’efficacia comunicativa. Nei processi non verbali, invece, sono le pause e i silenzi a rendere ritmica l’efficacia comunicativa. Per chi esprime una propria preoccupazione, il silenzio o la pausa dell’interlocutore danno la sensazione di essere ascoltati. Chiedere maggiori informazioni vuol dire entrare in contatto in maniera empatica con il paziente. L’empatia non è scontata.
Uno studio internazionale effettuato in Canada Uk e India ha definito come anche i medici di medicina generale possono migliorare la propria empatia attraverso un sistema di intelligenza artificiale basato su un modello linguistico che ha ottimizzato il dialogo diagnostico. Dunque, i mercati, incluso quello sanitario, sono coinvolti nell’aspetto narrativo.
Una storia o un racconto?
Probabilmente sia l’uno sia l’altro, a seconda del contesto, ma dobbiamo avere chiare le definizioni in modo da non sovrapporle negli obiettivi. La storia viene espressa in una frase che è affermata da “colui che ha vissuto” e, quindi, sa quello che è successo. Il racconto, invece, è narrazione di fatti avvenuti o meno con una dose di fantasia che esemplifica i concetti espressi. In definitiva:
conoscere le biografie del proprio pubblico;
stabilire una precisa esperienza di racconto che ci lega al pubblico;
definire tutti gli elementi del racconto;
aiutarsi con contenuti, visual, strumenti ecc. che saranno focalizzati sulla storia;
mostrare i risultati e il futuro, rendono la storia convincente e focalizzata al problema e alla soluzione.
Nel mercato “caotico” della salute, dove la burocrazia fa da padrona, la malattia determina incertezza nel paziente, difficoltà di accettazione, corsa verso il tempo. Per il paziente, la necessità di comprendere cosa avverrà nel tempo è un elemento fondamentale.
Il “tarlo” più frequente nella testa del paziente è il rammarico. “E se avessi preso in tempo la mia patologia?” Il farmacista può mettersi sulla lunghezza d’onda del paziente. Approcciare una narrazione aiuta a comunicare chiaramente, con tanto di esempi che nascono dall’esperienza quotidiana.
Nel ciclo narrativo di una storia si deve iniziare con un momento di quiete, per dirigersi verso una serie di problemi che portano a una caduta. Quest’ultima ha l’obiettivo di risvegliare l’ascoltatore, richiedergli un impeto. Farlo reagire chiedendogli sforzi, sacrifici e lotta. In questo modo il farmacista può contribuire a far tornare il paziente sulla strada maestra e ristabilirne la quiete.
da Redazione SoFarmaMorra | 9 Aprile 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.farma7.it
Federfarma, con la Circolare 130/2024 (disponibile nell’area riservata del sito) ha riepilogato la normativa vigente sul tipo di test eseguibili in farmacia, ricordando che la Legge 30 dicembre 2020, n. 178 ha introdotto la possibilità per i farmacisti in farmacia di effettuare prelievi di sangue capillare, superando il concetto di assistenza all’autodiagnosi e che la Legge 52 del 2022 consente al farmacista in farmacia di somministrare anche test diagnostici che prevedono il prelevamento del campione biologico a livello nasale, salivare o orofaringeo.
Da Federfarma un riepilogo dei test eseguibili in farmacia oggi, secondo le norme vigenti e le interpretazioni fornite dal Ministero della Salute.
I test autodiagnostici in farmacia
Le farmacie possono offrire prestazioni analitiche di prima istanza rientranti nell’ambito dell’autocontrollo.
Si tratta di test autodiagnostici, “gestibili direttamente dai pazienti in funzione di autocontrollo a domicilio o che possono, in caso di condizioni di fragilità di non completa autosufficienza, essere utilizzati mediante il supporto di un operatore sanitario, presso le farmacie territoriali pubbliche e private” (il Dm del 16/12/2010 ne fornisce un elenco, non tassativo).
Il Decreto del 16 dicembre 2010 vieta invece l’utilizzo di apparecchiature che prevedano attività di prelievo di sangue o di plasma mediante siringhe o dispositivi equivalenti, restando in ogni caso esclusa l’attività di prescrizione e diagnosi. Tra i “dispositivi equivalenti” attualmente vietati -puntualizza la circolare di Federfarma- non rientrano certamente quelli che consentono il prelievo del sangue capillare, anche a uso professionale, in quanto sono espressamente consentiti da specifica disciplina.
I test diagnostici consentiti
Prelievo di sangue capillare con test a uso professionale
La Legge 30 dicembre 2020, n. 178 consente l’effettuazione presso le farmacie da parte di un farmacista di test diagnostici che prevedono il prelievo di sangue capillare (prima era possibile solamente la messa a disposizione di dispositivi autodiagnostici e il relativo supporto nell’utilizzo).
Anche in questo caso non c’è un elenco tassativo di analisi ematiche effettuabili con il campione prelevato capillarmente. Il Ministero della Salute ritiene consentito l’utilizzo in farmacia di dispositivi a uso professionale che effettuino analisi ematiche, quando i relativi referti non debbano essere firmati da un medico di laboratorio o da altro professionista, all’interno del laboratorio, specificamente individuato.
Quindi, i dispositivi a uso professionale utilizzabili in farmacia sono i dispositivi medici per analisi decentrate: near patient testing (Npt) o point of care test (Poct), definiti all’articolo 2 del Regolamento Ue Ivdr (In vitro diagnostic medical device regulation) come qualsiasi dispositivo che non sia destinato all’autotest ma è destinato all’esecuzione di test al di fuori di un ambiente di laboratorio, generalmente vicino o al fianco del paziente da parte di un operatore sanitario.
Prelievo da parte del farmacista del campione biologico a livello nasale, salivare o orofaringeo
Si possono eseguire in farmacia test diagnostici che prevedono il prelevamento del campione biologico a livello nasale, salivare o orofaringeo. Sono quindi esclusi test diagnostici a uso professionale che prevedano, per esempio, il prelevamento del campione di urine o del campione a livello vaginale.
Anche in questo caso si tratta di test a uso professionale, non destinati al laboratorio. In particolare, si tratta dispositivi medici per analisi decentrate: near patient testing (Npt) o point of care test (Poct), definiti all’articolo 2 Regolamento Ue Ivdr, come qualsiasi dispositivo che non sia destinato all’autotest, ma è destinato all’esecuzione di test al di fuori di un ambiente di laboratorio, generalmente vicino o al fianco del paziente da parte di un operatore sanitario.
Consegna di referti a seguito di test diagnostici a uso professionale
Il farmacista deve rilasciare un documento al paziente recante l’esito del test eseguito. A differenza delle autoanalisi e dei test autodiagnostici (utilizzabili in autonomia dal cittadino), per tali test è necessario l’intervento professionale del farmacista che effettui il prelievo e ne attesti l’esito. Pertanto, non solo è un diritto del cittadino avere il referto, ma è obbligo della farmacia rilasciarlo.