Fonte: www.iungo.com

In un mondo ideale, acquistare un bene da un fornitore è un’operazione quanto mai semplice: si individua il fornitore, viene inviato l’ordine, il fornitore lo conferma, la merce arriva al cliente.

Nel mondo reale, le cose sono un po’ più complicate e prima di arrivare a concludere il processo d’acquisto, si incontra ogni tipo di ostacolo: incomprensioni, telefonate non necessarie, informazioni non pervenute, errori, perdite di tempo e imprevisti di ogni sorta.

In questo senso il processo di acquisto si appesantisce a causa di una grande quantità di attività a basso valore aggiunto che il buyer deve comunque portare a termine, ma che rischiano di spostare e togliere l’attenzione all’attività core dell’ufficio acquisti: far arrivare la merce nei tempi previsti e senza costi aggiuntivi.

La stragrande maggioranza di questi “ostacoli” hanno una causa comune e universale: l’imperfetta comunicazione con il fornitore.

Il sogno comune è quello di avere una catena di fornitura così integrata e adattata all’azienda, da far sì che qualsiasi cosa accada al proprio interno si propaghi magicamente anche verso i fornitori e che questi ultimi si comportino esattamente come si vorrebbe che facessero.

Può sembrare un’utopia, ma si tratta di uno scenario a cui tendere e che passa necessariamente attraverso una eccellente comunicazione cliente-fornitore.
Per almeno cinque buoni motivi.

1- Maggiore efficienza operativa
L’ufficio acquisti è spesso sommerso da un’immensa mole di lavoro perché si trova a gestire, oltre agli ordini di acquisto a fornitori, anche tutto ciò che gravita attorno ad essi (solleciti telefonici, richieste di cambiamenti lato fornitore, richieste di conferma o di avvenuta ricezione, ecc).
2- Elevata reattività della supply chain
Essere in grado di parlare con tempestività e facilità alla propria supply chain, porta le aziende ad avere un vero e proprio vantaggio competitivo sui concorrenti perché diminuisce i tempi di risposta al mercato e di disporre nel minor tempo possibile della liquidità correlata alle vendite.
3- Migliore affidabilità della programmazione della produzione
Programmare la produzione significa riuscire a produrre ciò che serve quando serve, soddisfare in maniera puntuale le richieste del mercato senza riempire il magazzino. È difficile da raggiungere se non si ha la situazione di tutti i propri fornitori e dei propri ordini aggiornata e modificabile al variare delle priorità di produzione.
4- Riduzione del magazzino e dei relativi costi
Far arrivare gli approvvigionamenti in magazzino nel momento giusto, riducendo notevolmente i tempi di deposito delle merci.
5- Misurazione analitica dei fornitori
Riuscire a monitorare in modo costante e continuativo i propri fornitori, significa riuscire a prevedere ed evitare situazioni di difficoltà (insolvenze, fallimenti, calo della qualità, ecc).
Qualsiasi sia l’approccio scelto e lo strumento selezionato (vedi anche “I principali strumenti per migliorare la comunicazione con il fornitore”), i progetti di integrazione e di miglioramento della comunicazione devono coinvolgere necessariamente tutti i fornitori, perché solo così si potranno ottenere i benefici tattici e strategici su tutta la Supply Chain.