Fonte: www.federfarma.it

Per alcuni farmaci con obbligo di prescrizione come gli antibiotici, bisognerebbe autorizzare il farmacista a preparare confezioni personalizzate con l’esatta posologia necessaria al singolo trattamento, come già accade in Paesi quali Regno Unito e Usa. E’ la raccomandazione espressa dal Comitato nazionale di bioetica, il gruppo consultivo che collabora con Governo e Parlamento sulle tematiche relative alla scienza e alla ricerca, nella Mozione sulle confezioni non ottimali dei farmaci approvata nella seduta plenaria del 23 giugno scorso.

Frutto di un lavoro a sei mani firmato da Silvio Garattini, Lorenzo d’Avack e Carlo Petrini, il documento scatta innanzitutto una fotografia della realtà presente: nonostante in passato alcune leggi abbiano fissato il percorso per arrivare alle cosiddette “confezioni ottimali”, sono ancora molte oggi le scatole «in cui non c’è corrispondenza tra il numero di unità terapeutiche contenute e i giorni di trattamento». In particolare, si legge nella Memoria, la maggioranza dei delle confezioni in blister contiene un numero di compresse mediamente superiore o inferiore del 30% al normale ciclo terapeutico per cui il farmaco viene impiegato. «In tal modo si costringono i medici a prescrivere – e i consumatori ad acquistare – una seconda confezione», che poi rischia di restare nell’armadietto «fino alla scadenza».

Secondo l’Aifa, proseguono i tre esperti, a correre il rischio di finire nel cestino «sono soprattutto gli antibiotici, seguiti dagli analgesici, dagli sciroppi, dai farmaci per l’ipertensione e per lo scompenso cardiaco, dagli antiaggreganti e dagli anticoagulanti». Ne deriva uno spreco di risorse pubbliche che potrebbero essere impiegate altrimenti, oppure «un inutile aggravio di spesa per i cittadini». In più cresce il rischio di abusi, terapie “fai da te”, sovradosaggi eccetera.
Come contromisura, il Comitato propone innanzitutto che si continui a fare informazione nei confronti dei medici e dei consumatori per un uso responsabile del farmaco e contro gli sprechi. Ma la «raccomandazione» che, in modo «specifico», la Memoria rivolge alle istituzioni è quella di autorizzare il farmacista ad allestire «confezioni personalizzate» di alcuni farmaci con obbligo di prescrizione, a partire dagli antibiotici, in modo che il quantitativo di complesse o flaconcini monodose dispensato corrisponda alla durata del ciclo terapeutico prescritto. Il dibattito è aperto. (AS)