Fonte: www.farmacista33.it

Quando un farmaco viene prescritto in formato elettronico, non solo si riducono gli errori favorendo il coordinamento tra medico e farmacista ma – secondo quanto conclude uno studio pubblicato su Jama Dermatology – si migliora l’aderenza, almeno per quanto riguarda il primissimo passaggio, ovvero quello del ritiro del farmaco. Adewole Adamson e colleghi dell’Università di Chapel Hill, in North Carolina, hanno preso in esame le cartelle cliniche di quasi 2.500 persone con problemi dermatologici che in un unico ambulatorio ospedaliero in ambito urbano hanno ricevuto nell’arco di tre anni una prescrizione (per 1.693 di loro cartacea, per 803 elettronica).

Complessivamente, l’aderenza cosiddetta primaria (che riguarda la presentazione in farmacia) è stata del 75,4% quanto al numero delle ricette, ma solo il 68,4% dei pazienti ha ritirato tutti i farmaci prescritti, con una sostanziale differenza secondo il supporto usato per a prescrizione: il rischio di non-aderenza primaria è stato del 31,5% tra i pazienti con ricetta cartacea, e più che dimezzato (15,2%) tra quelli con ricetta elettronica.

I ricercatori sottolineano che questo studio non indaga le ragioni della mancata aderenza, e che prende in esame una popolazione che potrebbe non essere generalizzabile, tutti aspetti che meritano ulteriori studi: «Poiché il sistema sanitario sta passando dalle ricette cartacee a quelle inoltrate direttamente per via elettronica, sarà importante comprendere come questa esperienza incide sui pazienti, e in particolare sulla probabilità che ritirino i farmaci prescritti» conclude Adamson. «La non-aderenza primaria è un problema comune e pervasivo. Occorre agire per comprendere meglio perché accade e come si può intervenire».