Fonte: www.farmacista33.it
Sul cumulo il Ministero del Lavoro ha dato ragione agli enti di previdenza dei professionisti. È quanto si evincerebbe dai documenti acquisti dalla Cassa di Previdenza dei Dottori Commercialisti tramite una formale richiesta di accesso agli atti. A riferirlo una nota di Enpam che torna sullo stallo per la mancata firma dell’Inps che renda effettivo questo diritto. In particolare, continua la nota dell’ente previdenziale, è emerso come già il 14 marzo il Ministero avesse inviato all’Inps una risposta a firma del Capo di Gabinetto che non avallava la richiesta dei 65 euro.
Nel documento, che rimanda la convenzione alla valutazione dell’Inps e delle Casse, viene richiamato e allegato il parere rilasciato dalla competente Direzione Generale delle Politiche Previdenziali del Ministero dove, dopo un’attenta disamina di contesto, viene espressamente dichiarato che: “a parere dello scrivente, non è possibile accondiscendere al sistema di compartecipazione agli oneri definiti con la convenzione trasmessa da Inps e secondo le modalità ivi proposte, mentre appare ragionevole l’eventuale limitata partecipazione ai costi che sono stati, ad esempio, già individuati nel citato art.14 della convenzione deliberata dall’Inps nel 2007 ai fini della erogazione del trattamento pensionistico in totalizzazione”. Il parere negativo emesso sulla proposta dell’Inps conferma la correttezza del percorso intrapreso dall’Adepp. Adesso, conclude Enpam, non resta che controfirmare subito le convenzioni che le Casse di previdenza hanno già inviato lunedì scorso, assolvendo all’obbligo imposto dalla Legge.