fonte: www.farmacista33.it

Il farmacista dovrebbe indagare la presenza di determinati sintomi per consigliare al meglio il paziente, soprattutto in presenza di manifestazioni gravi o ricorrenti. I cambiamenti dei ritmi intestinali (costipazione, diarrea o gonfiore), specie se accompagnati da perdita o aumento di peso inspiegabile, un dolore addominale persistente, un forte bruciore di stomaco, sono solo alcuni dei sintomi a cui il farmacista dovrebbe porre attenzione per consigliare una visita specialistica al paziente che entra in farmacia per chiedere un consiglio su quali medicinali assumere.

Distinguere sintomi lievi e moderati da manifestazioni gravi e croniche
Molti pazienti soffrono di problemi gastrointestinali da lievi a moderati come costipazione, diarrea, flatulenza, bruciore di stomaco e indigestione e scelgono di assumere farmaci OTC, con i farmacisti che possono aiutarli ad avere quelli più adatti, accertandosi dell’appropriatezza del loro utilizzo. Questi medicinali di automedicazione sono utili per disturbi lievi, ma nei casi di sintomi gastrointestinali persistenti e cronici è opportuno che il farmacista incoraggi il paziente a rivolgersi al suo medico di base o ad uno specialista. In particolare, sarebbe opportuno indagare cambiamenti nelle abitudini intestinali, specialmente costipazione cronica o diarrea, cambiamenti della consistenza delle feci, soprattutto se accompagnata da inspiegabile perdita o aumento di peso, difficoltà a deglutire, sofferenza e/o dolore addominale continuo, dispnea e bruciore di stomaco persistente e/o grave, nausea e vomito e segnali di sanguinamento rettale o presenza di muco nelle feci. In questo modo, i farmacisti possono aiutare i pazienti a identificare segni e sintomi che necessitano di immediata o più approfondita valutazione medica. I farmacisti, inoltre, possono spiegare ai pazienti il corretto stile di vita per promuovere la loro salute gastrointestinale, come consumare fibre, avere una dieta bilanciata, fare giusto esercizio fisico, mantenere il peso corporeo ideale, non fumare, ridurre lo stress e mantenersi idratati. Infine, questo professionista sanitario può avere anche un ruolo del ricordare ai pazienti l’importanza dello screening del cancro del colon-retto, generalmente raccomandato a partire dai 45 anni, ma anche prima, tra le persone ad aumentato rischio.

La diffusione dei disturbi gastrointestinali
Secondo la World Gastroenterology Organization, il 33% della popolazione mondiale soffre di qualche tipo di sintomo gastrointestinale, più comunemente gonfiore e costipazione. Inoltre, dai dati dei National Institutes of Health americani, emerge che più di 60 milioni di statunitensi hanno bruciore di stomaco almeno una volta al mese e 15 milioni avvertono questo sintomo tutti i giorni. In Italia, da una ricerca del 2021 condotta per conto dell’Associazione nazionale di farmaci di automedicazione Assosalute, è stato osservato che il 56% degli italiani soffre di disturbi gastrointestinali, in aumento rispetto al 47,8% del 2019. In questo ambito, la pandemia di COVID-19 potrebbe aver scatenato fattori quali ansia e depressione, che hanno portato al peggioramento di sintomi quali sindrome dell’intestino irritabile, dolore addominale, costipazione o diarrea.