Nel 2023 l’Aifa ha fornito un aggiornamento della Guida con le procedure da seguire e i riferimenti a cui rivolgersi che offre sugli strumenti pratici che il farmacista al banco ha a disposizione

di Redazione Farmacista33
Farmaci mancanti: casistiche, risposte e supporto a pazienti. Guida per farmacisti
In vista dell’arrivo della stagione autunnale e il probabile aumento della domanda di farmaci per le patologie respiratorie e da raffreddamento, è utile ricordare come gestire l’eventuale mancanza di farmaci, che risposte dare al paziente per rendergli chiara la situazione e quali canali attivare e azioni compiere per soddisfare il bisogno di salute della comunità. Nel corso del 2023 l’Aifa ha fornito un aggiornamento della Guida con le procedure da seguire e i riferimenti a cui rivolgersi offrendo un riepilogo schematico sugli strumenti che il farmacista al banco ha a disposizione. A ricordarlo è una circolare di Federfarma Roma inviata alle farmacie associate.

Farmaci mancanti per carenze o indisponibilità: chiarire la differenza
Un primo aspetto da gestire al banco, per dare maggiore chiarezza al paziente, sono i motivi per cui il farmaco che chiede è mancante. Può trattarsi, infatti, di una carenza, intesa come difficoltà o impossibilità nel suo reperimento, che può essere temporanea o permanente e può essere determinata da problematiche ascrivibili al Titolare AIC: Per esempio, l’irreperibilità del principio attivo, problematiche legate alla produzione, provvedimenti di carattere regolatorio, imprevisto incremento delle richieste di un determinato medicinale, o emergenze sanitarie nei paesi di produzione. Ciò può incidere significativamente sui pazienti in quanto può comportare l’interruzione totale o parziale del trattamento terapeutico o la necessità del passaggio ad un’alternativa terapeutica.
Diversamente il farmaco è considerato indisponibile quando la difficoltà di reperimento non è correlata a problematiche produttive, ma a disfunzioni della filiera distributiva, dovute a distorsioni del mercato spesso collegate alle dinamiche del circuito distributivo. In questi casi pertanto il medicinale, seppur disponibile presso i depositi del titolare AIC, non risulta disponibile presso alcuni depositi regionali e/o farmacie.

Rappresentazione grafica del flusso di azioni da intraprendere per supportare i pazienti in caso di mancanza di farmaci, come descritto in dettaglio in questo documento.
Rappresentazione grafica del flusso di azioni da intraprendere per supportare i pazienti in caso di mancanza di farmaci, come descritto in dettaglio in questo documento.

Elenco Aifa fornisce informazioni e suggerimenti per indirizzare il paziente
Quando il medicinale è mancante, è necessario dare supporto al paziente. Aifa ha quindi schematizzato le azioni da intraprendere e il primo step è verificare la presenza del medicinale mancante nell’Elenco dei medicinali carenti pubblicata sul portale dell’Agenzia, aggiornato almeno due volte ogni settimana. Se è presente nell’Elenco il paziente va indirizzato in base alle informazioni e ai suggerimenti presenti nella lista Aifa. Le opzioni sono tre.
Lo si può indirizzare a un trattamento alternativo consigliandogli di rivolgersi allo specialista o al Mmg che può scegliere tra medicinali equivalenti o alternative terapeutiche.
In situazioni specifiche e motivate, in cui il medico ritiene necessaria l’importazione del medicinale carente, è possibile attivare la procedura di importazione. L’opzione di autorizzare da parte di Aifa, le strutture sanitarie all’importazione di un analogo autorizzato all’estero prevede procedura di importazione possa essere attivata dal medico specialista o dal Mmg ed è successivamente gestita dalle farmacie ospedaliere o ASL competenti per territorio. La terza opzione è il rilascio di una Determinazione per l’importazione al titolare Aic. In questo caso il medicinale carente è stato importato dal Titolare AIC e viene dispensato nel periodo di carenza dalla farmacia ospedaliera o ASL competente per territorio dietro presentazione della prescrizione del medico e, in alcuni casi, di una dichiarazione di insostituibilità del medicinale. In entrambi i casi, le confezioni importate, seppur destinate alla terapia domiciliare, non potranno essere dispensate dalle farmacie convenzionali, salvo indicazioni specifiche della Regione che nel caso delle confezioni importate dal titolare può attivare la distribuzione per conto (DPC). Il paziente, quindi deve individuare la struttura competente per la distribuzione dei medicinali importati per carenza che in alcuni casi è demandata alle farmacie ospedaliere.

Importazione di farmaci non in elenco: distribuzione diretta e Dpc
Se il farmaco mancante non è nell’Elenco Aifa il farmacista dovrà contattare almeno tre grossisti tra quelli a disposizione nel suo territorio per verificare la reale indisponibilità del medicinale in questione. Se confermato che il medicinale è indisponibile, per molti farmaci è possibile utilizzare i contatti messi a disposizione dai titolari AIC per le richieste in emergenza di cui Aifa fornisce un elenco. Nel caso di medicinale non disponibile nella rete distributiva, spiega Aifa, può essere attivata la procedura di fornitura diretta: la norma prevede che il titolare Aic sia obbligato a fornire, entro le 48 ore, su richiesta delle farmacie, anche ospedaliere, o parafarmacie, un medicinale che non è reperibile nella rete di distribuzione regionale”. Nel caso in cui il titolare di Aic, “non desse seguito all’ordine diretto, si prega di inviare una segnalazione a farmacicarenti@aifa.gov.it, preferibilmente documentando la mancata fornitura, per permettere le azioni di verifica e intervento da parte di Aifa”.