Fonte: www.quellichelafarmacia.com

Supponiamo che anche il farmacista voglia porsi il medesimo quesito. Questo nonostante la farmacia non abbia mai avuto il bisogno di fare comunicazione e non ne abbia avuto perché il suo indotto è sempre stato automatico e costante, ma anche e soprattutto perché questo è sempre stato sufficiente a garantire sostentamento economico.

Oggi, essendo mutato il suo status quo, anche per la figura professionale del farmacista è necessario agire! Alcuni stanno già facendo questo percorso di crescita e cambiamento, altri no, o almeno non lo stanno facendo in maniera professionale. È a queste ultime due tipologie di imprenditori che voglio rivolgermi per dar loro una buona notizia: avvalendovi dell’ausilio di professionisti, potete avere una sola ed unica certezza, che è quella che partendo dal punto in cui vi trovate ora potete solo migliorare i vostri risultati e di conseguenza i profitti della vostra attività.
Ci faccia capire meglio: come si possono migliorare i risultati e i profitti di un’attività?
Risultati e profitti si possono migliorare in una modo molto semplice, ovvero copiando idee che già funzionano! Non è necessario inventarsi nulla stravagante solo per distinguersi dai propri colleghi. No! Non è questo il metodo! Per fare veramente la differenza esistono attività da mettere subito in pratica; attività che costano poco e che forse molti dei lettori stanno sottovalutando.
Qual è il suo consiglio?
Per costruire il proprio quartier generale del marketing il primo mattoncino da cui partire è la fidelizzazione. Bisogna puntare tutto su un buon sistema di fidelizzazione! Per farlo è necessario avere un archivio dei propri clienti, una lista di contatti, insomma quello che in gergo viene denominato database. Il database è essenziale per inviare periodicamente ai propri clienti sms e newsletter.
Lei afferma che è essenziale inviare e-mail e newsletter, ma noi sappiamo che non tutti i cittadini sono tecnologizzati, prendiamo a titolo d’esempio esempio gli anziani. Cosa facciamo? Teniamo questa fascia isolata? Come possiamo informare anche questa fetta di popolazione?
Al riguardo voglio sfatare un mito che nasce da un luogo comune presente nella testa della maggior parte di noi, ovvero lo stesso mito che ci porta a pensare: “Io ho perlopiù clienti anziani, quindi non tecnologizzati”, quindi sms e newsletter non servono. Nulla di più sbagliato! Per fare un po’ di chiarezza vi posso fornire alcuni numeri: in Italia il 97,3 % delle persone over 16 possiede un cellulare, ma soprattutto il 75,7% possiede uno smartphone con relativo collegamento a internet, mentre l’86,3% degli italiani sopra gli 11 anni ha accesso a internet e il 68% di questi si collega da dispositivi mobili. Sono sufficienti questi dati per comprendere che è necessario lavorare anche sulla lista clienti per andare a migliorare i propri risultati e di conseguenza i propri guadagni di fine anno.
A livello pratico quali step bisogna seguire per progettare una buona strategia di marketing?
Per iniziare subito le proprie strategie di marketing è fondamentale seguire i tre consigli essenziali.
Il primo consiglio è: cominciate a raccogliere nominativi in maniera corretta! Ci sono dei dati che sono fondamentali per rendere efficace la propria comunicazione. Nome, cognome, sesso, numero di cellulare, indirizzo e-mail, data di nascita e targhetizzazione. Targhetizzare i propri clienti per interesse è infatti fondamentale, pertanto è necessario cercare di capire quali reparti o servizi proposti sono più appetibili per i propri clienti.
Il secondo consiglio è di comunicare spesso con i propri clienti, ma sempre in base ai loro interessi. Per esempio, se un cliente ha detto d’essere interessato ai prodotti per sportivi gli farà piacere rimanere aggiornato sull’argomento e gli risulteranno fastidiosi gli aggiornamenti relativi ai prodotti di cosmetica. Quali i tempi da rispettare? Basta una volta alla settimana per quanto riguarda le e-mail e una volta al mese per quanto riguarda gli sms
Il terzo consiglio è il seguente: non ogni comunicazione deve avere esclusivi fini promozionali; il rischio è infatti di risultare molto meno interessanti, questo può portare il cliente a smettere di seguire l’attività. È importante ricordarsi del compleanno dei propri clienti, delle feste più importanti come il Natale, la Befana o la Pasqua. In queste occasioni si può invitare il cliente a ritirare un piccolo pensierino preparato appositamente per lui; per esempio una scatola con prodotti di cosmetica, magari con il proprio marchio!
In sintesi, la chiave è avere un database giusto?
Sì, diciamo che in tutto questo abbiamo una sola certezza, usare il database nei modi che ho suggerito non farà risultare l’imprenditore invadente, dal momento che ogni comunicazione avrà un fine positivo e mirato. Ovviamente il tutto dovrà essere svolto in maniera professionale, dunque sarà necessario farsi affiancare, quantomeno nella fase di startup, da chi fa questo mestiere. Solo un professionista sarà in grado di dare i giusti suggerimenti, anche solo sui software migliori da impiegare o sulle migliori procedure da seguire.
Quindi niente marketing fai da te?
Mi duole dirlo, ma le cose fatte in casa purtroppo rischiano di far cadere negli errori più comuni, quelli compiuti da chi è alle prime armi. Il primo errore è quello di essere poco efficaci. Bisogna sempre ricordare che lettura e passione non bastano per avere successo. Come in tutti i campi, per ottenere ottimi risultati ci vuole l’esperienza di uno specialista del settore… Penso che nessuno di noi si farebbe fare un trapianto di cuore da uno che ha letto qualcosa su internet. Questo ragionamento vale anche per il marketing! Perché un imprenditore non dovrebbe farsi consigliare da un professionista anche per il marketing?
Il secondo errore potrebbe essere quello di essere ai limiti della legalità. In Italia, infatti, non si scherza con la privacy: si rischiano multe anche molto salate!
Infine, non essendo un marketer il rischio è di fare un brutto lavoro! Detto papale papale: non si può pretendere di avere i medesimi risultati di chi fa questo mestiere da anni.
Mettiamo veramente le cose in chiaro: se si vuole fare marketing e comunicazione ma il problema è investire qualche centinaio di euro su una consulenza marketing o su un software professionale, allora si sta soltanto giocando e non si stanno facendo le cose seriamente. In questo caso ci si può affidare solo alla speranza di ottenere dei risultati, anche se non è detto che questo accada. Del resto, come dice un famoso detto “I dilettanti sperano, i professionisti lavorano!”