Fonte: www.federfarma.it
Cala la sospensiva del Tar Lazio sul parere con cui, nell’ottobre scorso, il ministero della Salute aveva escluso che i titolari forniti di autorizzazione per la vendita all’ingrosso potessero ridistribuire nella filiera i medicinali acquistati dalla farmacia. A concederla tre diverse ordinanze del Tribunale amministrativo, che accolgono le richieste cautelari avanzate in altrettanti ricorsi da un drappello di farmacisti partenopei. Ricorsi, si badi, che ottengono la sospensiva non soltanto sul parere ministeriale, ma anche sulle note con cui la Regione e le tre Asl di Napoli avevano velocemente recepito l’intervento del dicastero.

Ma quali sono le argomentazioni dei giudici amministrativi? Per cominciare, è il ragionamento, «non si rinviene una norma che impedisca esplicitamente al farmacista passaggi “interni” dalla farmacia al magazzino di grossista». Il Ministero deduce l’esistenza di un divieto «dalla ratio del sistema normativo, che deve garantire la tracciabilità dei farmaci» e assicurare che le farmacie dispensino «agli utenti tutti i farmaci autorizzati in Italia». Tali rilevanti obiettivi, è però la valutazione del Tar, non sembrano essere messi a rischio «dall’attività che si vuole inibire», perché in caso di ricadute «è sempre possibile ovviare attraverso meri accorgimenti operativi» e perché resta indimostrato che la coabitazione tra farmacia e grossista «possa ragionevolmente generare un deficit di disponibilità di farmaci».
Federfarma, che aveva accolto positivamente il parere del Ministero perché in sintonia con la sua politica di tolleranza zero nei confronti di carenze e irreperibilità, sta valutando con i propri legali contenuti e risvolti delle ordinanze. L’udienza per la sentenza di merito sui tre ricorsi è stata fissata a ottobre.