fonte: www.farmacista33.it

È stata stabilita una proroga per la modalità di trasmissione del numero di ricetta elettronica. Sono attese novità sugli Accordi sui prezzi calmierati per tamponi, mascherine e FFP2
La cessazione dello Stato di emergenza pone fine di una serie di misure e disposizioni via via formulate per gestire le varie fasi della pandemia e dare risposta a situazioni critiche per la popolazione. Tra queste, ci sono quelle relative alle modalità di trasmissione del numero di ricetta elettronica – su cui è stata già decisa una proroga -, così come gli Accordi sui prezzi calmierati per tamponi, mascherine e FFP2. Quale è la situazione per i farmacisti?

Le disposizioni su ricetta dematerializzata. Le ricadute sui farmacisti
Tra le tante disposizioni la cui durata era legata allo Stato di emergenza ci sono anche quelle riguardanti l’invio della ricetta dematerializzata. Un impianto che, come già detto, è stato in buona parte messo a regime, ma che vede alcune misure – relative alla trasmissione del solo NRE, il numero di ricetta elettronica – non ricomprese all’interno della gestione ordinaria. Sul punto, nei giorni scorsi, si era sollevata la protesta dei medici di medicina generale che temevano un passo indietro, soprattutto rispetto a una fascia di popolazione più fragile e meno avvezza allo strumento informatico. Già ieri, però, dal Ministro della Salute Roberto Speranza ne è stata annunciata la proroga, fino a fine anno, attraverso una Ordinanza della Protezione civile – al momento non ancora pubblicata in Gazzetta Ufficiale.

Disposta la proroga su trasmissione NRE. Ecco cosa si prevede
Ma che cosa si prevede? Secondo le bozze circolate e anticipate dalla Fimmg, “fino al 31 dicembre 2022, al momento della generazione della ricetta elettronica da parte del medico prescrittore, l’assistito può chiedere il rilascio del promemoria dematerializzato ovvero l’acquisizione del Numero di Ricetta Elettronica” attraverso i canali alternativi già attivi durante l’emergenza. Nel dettaglio, questi prevedono la “trasmissione del promemoria in allegato a un messaggio di posta elettronica” – modalità prevista anche nella fase a regime -, la “comunicazione telefonica da parte del medico prescrittore del Numero di Ricetta Elettronica”, la “comunicazione del Numero di Ricetta Elettronica con SMS o con applicazione per telefonia mobile che consenta lo scambio di messaggi e immagini”. In particolare, per quest’ultima modalità è possibile anche inviare “l’immagine del codice a barre dello stesso Numero di Ricetta Elettronica”.

Il flusso in farmacia e il recapito al domicilio
Per quanto riguarda, poi, le modalità di utilizzo del promemoria della ricetta elettronica presso le farmacie, “fino al 31 dicembre 2022, l’assistito che ha ricevuto la ricetta elettronica da parte del medico prescrittore con tali modalità può inoltrarne gli estremi alla farmacia prescelta”. In aggiunta a quanto previsto nella gestione non emergenziale, “l’assistito individua la farmacia e comunica i dati della ricetta elettronica unitamente al codice fiscale” anche “via posta elettronica, inviando in allegato il promemoria, o inviando il numero di ricetta elettronica”; “via sms o con applicazione per telefonia mobile, inoltrando il messaggio ricevuto dal medico”; via “telefono. Laddove possibile, la farmacia provvede a recapitare i farmaci all’indirizzo indicato dall’assistito in fase di richiesta telematica di erogazione farmaci”.

Tamponi, mascherine e FFP2: Accordi legati a stato emergenza
La cessazione dello stato di emergenza (o comunque la data del 31 marzo) costituisce il riferimento temporale anche per gli Accordi sui prezzi calmierati per mascherine e FFP2, nonché per il Protocollo relativo alla esecuzione dei tamponi e per le agevolazioni tra i 12 e i 18 anni e per gli esenti da vaccinazione (con il contributo di parte pubblica). Sul punto, Federfarma nazionale, in una nota di ieri, ha riferito che “proseguono quotidianamente le interlocuzioni con gli enti competenti e in particolare con il Ministero della salute” e si attendono indicazioni. Nella complessità del periodo transitorio, fino a una eventuale entrata in vigore di nuove disposizioni, l’invito alle farmacie è di “mantenere gli attuali termini e condizioni sia per quanto riguarda l’esecuzione dei tamponi sia per la vendita delle mascherine”.