Fonte: www.federfarma.it

Le farmacie che, in Francia, vaccineranno contro l’influenza nell’ambito della sperimentazione introdotta a gennaio dalla Legge per il finanziamento della sanità pubblica dovranno farsi riconoscere dagli assistiti. Per esempio, con un logo adesivo o un cartello affisso in vetrina che dica “Qui si vaccina”. E’ la raccomandazione diffusa nei giorni scorsi dall’Hcsp (Haut conseil de la santé publique) nell’ambito di un documento dedicato alla formazione dei farmacisti che hanno aderito volontariamente alla sperimentazione. Tra titolari e collaboratori sono più di quattromila, una cifra non indifferente tenuto conto che in questa prima fase (triennale, partenza dalla prossima campagna influenzale) potranno vaccinare soltanto le farmacie di due regioni, Nouvelle Aquitaine e Auvergne Rhône-Alpes.

I dettagli sono riportati nel decreto attuativo emanato un mese fa dal ministero della Sanità: per ogni vaccinazione la farmacia riceverà un compenso di 4,50 euro se l’assistito è fornito di ricetta medica o di 6,30 euro se dispone di un “buono” rilasciato dalla cassa malattia; in più, è previsto un compenso una tantum di 100 euro per ogni collaboratore della farmacia che ha effettuato almeno di cinque vaccinazioni. Tra le incombenze burocratiche poste dal decreto a carico dei farmacisti la registrazione del consenso informato, il rilascio (dopo la somministrazione) di un attestato che certifichi la profilassi, la comunicazione al medico curante della vaccinazione.

Favorevoli alla sperimentazione sindacati dei titolari e ordine dei farmacisti, che hanno già chiesto un veloce allargamento della sperimentazione al resto del territorio francese e a tutte le categorie di pazienti (al momento non può essere vaccinato in farmacia chi è alla prima profilassi antinfluenzale). Fugati anche i timori di alcuni sindacalisti sulla copertura assicurativa dei professionisti: la legge inserisce la vaccinazione tra i compiti istituzionali e dunque non serve alcuna estensione delle polizze già sottoscritte. Massima attenzione, infine, nei rapporti con le altre professioni e in particolare i medici: «L’obiettivo della sperimentazione» ha detto Olivier Rozaire, presidente dell’Urps (Unione regionale farmacisti) in un incontro con i volontari dell’Auvergne-Rhône-alpes organizzato un paio di settimane fa a Lione «non mira a farci vaccinare al posto degli altri sanitari ma ad accrescere la popolazione dei vaccinati».