Fonte: www.farmacista33.it

Giornata Mondiale Fisioterapia. Fisioterapisti: operare in tutti i luoghi della vita, anche in farmacia
Nella Giornata Mondiale della Fisioterapia che ricorre l’8 settembre i fisioterapisti sottolineano l’importanza della fisioterapia in tutti i luoghi di vita, anche come prestazione nella Farmacia dei servizi

Giornata Mondiale Fisioterapia. Fisioterapisti: operare in tutti i luoghi della vita, anche in farmaci
In occasione della Giornata Mondiale della Fisioterapia che ricorre l’8 settembre, la Federazione Nazionale degli Ordini della professione sanitaria di Fisioterapista-FNOFI nata circa un anno fa vuole rilanciare la figura del fisioterapista attraverso il messaggio “La fisioterapia in tutti i luoghi di vita”, ricordando che la maggior parte delle persone che necessitano di cure riabilitative non riceve le prestazioni di cui ha bisogno. Tutti i luoghi inclusa la farmacia, come sottolinea in un’intervista sulla stampa generalista Melania Salina, vicepresidente FNOFI: “La sfida per la nostra professione sarà andare oltre la logica del lettino. I bisogni sono cambiati servono risposte e servizi nuovi che valorizzino la prevenzione e accompagnino i pazienti. I fisioterapisti possono anche lavorare in equipe nelle farmacie accanto a farmacisti”.

Cure riabilitative senza prestazioni erogate
Gli Ordini dei Fisioterapisti, nati circa un anno fa sono oggi 38 e registrano l’iscrizione complessiva di 70388 fisioterapisti con un’età media di 43 anni. Il 54,8 dei rappresentanti della professione è impegnato in ambito muscoloscheletrico e reumatologico, il 17,1 in ambito neurologico, il 13,2 nelle geriatrie e nei luoghi “di comunità”, il 2,9% nell’età pediatrica. Il restante è soprattutto impegnato in ambito cardio-respiratorio e di area critica (si pensi al periodo Covid.19 ed alle terapie intensive), mentre l’1,7% lavora nell’area sportiva.
Secondo il Rapporto OMS Europa del 2022 la maggior parte delle persone che necessitano di cure riabilitative (il 42% della popolazione europea e il 44,9% di quella italiana) non riceve le prestazioni di cui ha bisogno, portando ad un totale stimato di 3,6 milioni di anni di vita sana persi a causa di una condizione di salute che richiede riabilitazione.
Da qui l’intenzione della Fnofi nella diffusione della fisioterapia “in tutti i luoghi di vita” quale elemento strategico fondamentale nella definizione delle proprie strategie.

Salina (Fnofi): fisioterapisti possono anche lavorare in equipe nelle farmacie
“Ormai non c’è alcun dubbio sul ruolo chiave della fisioterapia nel garantire il diritto alla salute – commenta Melania Salina, vicepresidente FNOFI, – nei prossimi mesi lanceremo una campagna per raggiungere i cittadini e censire meglio la totalità del bisogno riabilitativo. Se c’è un sommerso di cure perse, abbiamo la necessità ed il dovere di proporre al sistema quelle soluzioni che consentano davvero di offrire risposte ai 27 milioni di italiani che necessitano di riabilitazione, anche attraverso l’utilizzo e la gestione delle nuove tecnologie”.
Un’intenzione confermata anche da una recente intervista sul quotidiano Il Piccolo in cui ha dichiarato l’interesse a una collaborazione con i farmacisti nell’ambito della Farmacia dei servizi: “I bisogni sono cambiati servono risposte e servizi nuovi che valorizzino la prevenzione e accompagnino i pazienti. I fisioterapisti possono anche lavorare in equipe nelle farmacie accanto a farmacisti per ascoltare e suggerire alle persone come muoversi e gestire alcune cronicità”. Un traguardo “non troppo lontano – afferma Salina: “Ci stiamo lavorando. C’è un’enorme tema e di stringente attualità del finanziamento del sistema sanità ma credo che la risposta non possa tradursi solo nell’aumento di personale. Servono nuove reti e alleanze. C’è una grossa spinta sul progetto delle farmacie dei servizi con 25 milioni di euro per avviare la sperimentazione di prestazioni a carico del servizio sanitario erogate all’interno delle farmacie. Noi abbiamo fisioterapisti potrebbero lavorare nelle farmacie in equipe con medici e farmacisti sui bisogni semplici. È sufficiente organizzare appuntamenti funzionali o consigliare la gestione migliore del corpo e del movimento. Bisogna passare a una logica di cura e prevenzione nelle comunità”.

“Con i profondi mutamenti demografici ed epidemiologici in atto – conclude il presidente FNOFI Piero Ferrante – i bisogni di salute sono completamente mutati e la necessità di accompagnare i cittadini nell’arco di tutta la vita, obbliga le professioni sanitarie a interrogarsi e modificarsi in ragione delle nuove richieste. La fisioterapia non scappa da questa rivisitazione dei propri paradigmi, e l’occasione dell’8 settembre è utile proprio per fare il punto sul qui e ora, con uno sguardo attento alla professione del futuro”.