Fonte: www.farma7.it

Comprendere i bisogni e le motivazioni dei giovani farmacisti non significa soltanto indagare sulle loro aspettative, ma anche sul futuro stesso della farmacia e, di conseguenza, capire quali saranno le direttrici di sviluppo dei suoi modelli organizzativi e gestionali. Assai interessante è stato allora il convegno “Generation next: I farmacisti del futuro e il futuro della farmacia” organizzata da Federfarma Milano, Lodi e Monza Brianza, occasione per presentare una ricerca condotta da “TradeLab” su 1.200 giovani farmacisti di tutt’Italia (in media 32 anni), con circa 4 anni di esperienza in farmacia (87% collaboratori, 13% titolari).

I giovani laureati che operano in farmacia credono nella farmacia dei servizi e nel suo sviluppo, sono motivati più dal desiderio di lavorare in un ambiente sereno, che dalla retribuzione economica, vogliono avere stima (reciproca) nei confronti del titolare e chiedono di essere coinvolti nelle decisioni e nella condivisione di obiettivi e risultati. Non temono l’arrivo dell’Intelligenza Artificiale, perché ritengono potrà fornire un’assistenza più personalizzata.
Tra i risultati più interessanti dell’indagine emerge che i giovani laureati che operano in farmacia credono nella farmacia dei servizi e nel suo sviluppo, sono motivati più dal desiderio di lavorare in un ambiente sereno (76%), che dalla retribuzione economica (72%), vogliono avere stima (reciproca) nei confronti del titolare (73%) e chiedono di essere coinvolti nelle decisioni e nella condivisione di obiettivi e risultati (70%). E ancora, credono nelle innovazioni tecnologiche (sito web, app, automazione ecc.) e non temono l’arrivo dell’Intelligenza Artificiale, perché ritengono potrà fornire un’assistenza più personalizzata (21%).

L’incontro è stato aperto dal presidente di Federfarma Milano, Lodi e Monza Brianza e di Federfama Lombardia, Annarosa Racca, che ha precisato come i dati offerti dall’indagine offrano “spunti preziosi di confronto e di riflessione, Come imprenditori, dobbiamo valorizzare i nostri collaboratori e promuoverne la crescita, contribuendo anche al dialogo tra le nuove generazioni di professionisti e le aziende di produzione e di distribuzione con cui ci interfacciamo costantemente”. Quindi, è intervenuto il presidente dell’Ordine e della Fofi, Andrea Mandelli, soffermandosi sull’importanza di un corso di studi ora “rinnovato e arricchito di contenuti professionalizzanti, in linea con la valorizzazione del nostro ruolo nella rete dell’assistenza sul territorio”. “I risultati dell’indagine -ha poi precisato- confermano la bontà dell’intuizione che la Federazione ha avuto nel ridisegnare il futuro della professione e sono per me motivo di grande soddisfazione, perché significa che la strada tracciata è quella giusta”.

All’incontro è intervenuto anche Emanuele Monti, Presidente della IX Commissione Permanente Sostenibilità sociale, casa e famiglia e membro del Consiglio di amministrazione dell’Aifa, che ha ricordato l’importante ruolo garantito dai farmacisti di comunità, “presidio sanitario insostituibile sul territorio, punto di riferimento immediato e accessibile per i cittadini”. E ha poi precisato “Nostro obiettivo è rafforzare questa rete di professionisti preparati e motivati, assicurando che ogni cittadino lombardo possa contare su un servizio di qualità, vicino e tempestivo, all’interno del proprio contesto di vita quotidiana”.

L’incontro ha poi offerto due interessanti tavole rotonde, moderate da Paolo Bertozzi, Head of Industry di TradeLab, la prima che indicato il punto di vista delle aziende (che cosa chiedono e come possono contribuire) e l’altra il punto di vista delle farmacie e dei farmacisti.