fonte: www.farma7.it

La presa in carico del paziente cronico e il controllo della sua aderenza terapeutica è sempre più importante. Un recente convegno a Roma, organizzato da The European House – Ambrosetti propone, infatti, dati allarmanti: le malattie croniche colpiscono in Italia 24 milioni di persone e sono responsabili dell’85% dei decessi, oltre a causare una spesa sanitaria per la loro gestione che supera i 65 miliardi di euro all’anno.

Sono dati destinati peraltro ad aumentare, per il progressivo invecchiamento della popolazione, che necessariamente comporta un aumentato rischio, per esempio, di scompensi cardiaci, diabete di tipo 2 e malattie renali.

Le malattie croniche colpiscono in Italia 24 milioni di persone e sono responsabili dell’85% dei decessi, oltre a causare una spesa sanitaria per la loro gestione che supera i 65 miliardi di euro all’anno. Per contribuire al miglioramento nella gestione delle malattie croniche, si è elaborato un apposito “paper”, studiato per ripensare la cronicità. Il progetto si fonda su quanto emerso in sei tavole rotonde multidisciplinari regionali, con il coinvolgimento di oltre 40 esperti tra clinici, associazioni di pazienti, rappresentanti delle farmacie e decision maker.
Necessario, pertanto, prevedere interventi mirati in materia di prevenzione, diagnosi precoce, percorsi di presa in carico, che devono coinvolgere tutti i professionisti sanitari, farmacisti compresi. Migliorare la gestione delle cronicità, infatti, non solo consente di limitare il pericoloso evolversi delle malattie, a protezione dei pazienti, ma anche garantisce la sostenibilità del Sistema sanitario nazionale, che il trend in continuo sviluppo mette a rischio. Da tempo si propone un maggior intervento del farmacista nell’aderenza terapeutica, ma troppo spesso ci si ferma alle parole, come pure per quanto riguarda una presa in carico da parte sua del paziente cronico.

Per contribuire al miglioramento nella gestione delle malattie croniche, si è elaborato un apposito “paper”, studiato proprio per ripensare la cronicità. Il progetto si fonda su quanto emerso in sei tavole rotonde multidisciplinari regionali, con il coinvolgimento di oltre 40 esperti tra clinici, associazioni di pazienti, rappresentanti delle farmacie e decision maker, i cui risultati sono stati raccolti all’interno di un paper e presentati al convegno di Roma. “I numeri delle cronicità in termini di mortalità, disabilità e impatto economico ci spingono a riflettere sull’evoluzione degli attuali modelli di gestione” ha detto Rossana Bubbico, Senior Consultant, Teha Group.

L’accelerazione delle innovazioni scientifiche e tecnologiche, insieme al coinvolgimento di tutti i professionisti sanitari, potrebbe permettere infatti di migliorare lo stato di salute dei malati e di garantire risposte più efficaci ai nuovi bisogni di una popolazione destinata a essere sempre più anziana e fragile. “Oggi però l’accesso all’innovazione farmacologica è ostacolato da una visione parcellizzata e a silos, che guarda soltanto all’aumento della spesa farmaceutica, senza considerare l’intero percorso del paziente, le possibili riduzioni di altre voci di spesa sanitaria e sociale e il miglioramento dello stato di salute del paziente”. È allora un salto di qualità quello che il problema impone, nel quale anche la farmacia deve trovarsi disponibile e ben preparata.