fonte: www.federfarma.it

Dall’inizio della pandemia da COVID-19, le farmacie di comunità hanno svolto un ruolo fondamentale nel sostenere le comunità locali. Con la loro professionalità, competenza e impegno, i farmacisti di comunità sono riusciti a garantire ai pazienti l’accesso alle cure, a mantenere la continuità dei servizi sanitari primari e, spesso, ad implementarli.

E’ quanto ribadito nell’ultimo Position Paper del Pgeu, il gruppo farmaceutico dell’Unione europea che rappresenta più di 400.000 farmacisti comunitari che contribuiscono alla salute di oltre 500 milioni di persone in tutta Europa.
Nel testo si evidenzia che, nel corso del 2020, in 6 Paesi europei i sistemi sanitari hanno permesso la dispensazione e la somministrazione dei vaccini antinfluenzali in farmacia; in 8 i farmacisti di comunità sono stati coinvolti nella somministrazione di vaccini COVID-19 e in 15 Paesi è possibile eseguire test rapidi per la rilevazione del virus.
Tra le best practice, riportate dal Position Paper, ci sono anche quelle dell’Italia, che è il terzo Paese europeo a dare il via alle vaccinazioni anti Covid in farmacia. “Federfarma – si legge nel Position Paper – si è battuta per far sì che ai farmacisti italiani venissero riconosciute le competenze per la somministrazione dei vaccini anti Covid, come già accade in molti Stati europei con quelli antinfluenzali. Secondo Federfarma, le farmacie potranno somministrare fino a 200.000 vaccini al giorno e aiutare nel raggiungimento dell’obiettivo nazionale di 500.000 vaccinazioni al giorno”.
Nel Position Paper si sottolinea anche come in Italia sia stato effettuato in farmacia un terzo di tutti i test antigenici registrati a livello nazionale.