Fonte: www.federfarma.it
I servizi forniti dalle farmacie del territorio valgono, per il sistema sanitario e la comunità dei pazienti, molto più di quanto costa allo Stato il servizio farmaceutico. E’ quanto dimostra uno studio condotto in Inghilterra da PricewaterhouseCoopers per conto del Psnc (Pharmaceutical services negotiating committee, il comitato che negozia i rinnovi contrattuali con il servizio sanitario britannico): lo studio, in sintesi, ha passato al setaccio dodici diversi servizi erogati dalle farmacie del territorio tra consulenze per la prevenzione (la contraccezione d’emergenza, per esempio), assistenza all’automedicazione e all’uso dei farmaci (comprese gestione delle ricette e Mur, Medicines use review) eccetera.
Per queste prestazioni, è la stima degli esperti di PricewaterhouseCoopers, le farmacie inglesi hanno intascato nel 2015 quasi 247 milioni di sterline (290 milioni di euro), provenienti dal governo centrale così come dalle amministrazioni locali. Ma questi stessi servizi, avverte lo studio, hanno assicurato nello stesso periodo alla Sanità e ai cittadini inglesi costi evitati per quasi 3 miliardi di sterline, ossia l’intero finanziamento stanziato nel 2015 dal Department of health (l’equivalente del ministero della Salute) per il servizio farmaceutico pubblico.
I risultati, in particolare, dimostrano che la maggior parte dei risparmi conseguiti derivano da mancate spese e terapie evitate. La conseguenza è che il primo a beneficiare dei servizi erogati dalle farmacie è il Nhs, il servizio sanitario inglese, nelle cui tasche finiscono 1,4 miliardi di sterline, ossia il 40% delle economie complessive. Di tale fetta, il 29% deriva dai servizi per la prevenzione, il 31% dal supporto nelle terapie farmacologiche e il 40% dall’orientamento nell’automedicazione e nei piccoli disturbi. «Ora» ha commentato Alistair Buxton, direttore per i servizi al Nhs del Psnc «abbiamo una mappa dettagliata del valore che la farmacia del territorio rappresenta per il Paese». (AS)