fonte: www.farmacista33.it

Circa 1 italiano su 10 assume integratori alimentari e il 58% dichiara di utilizzarli come misura preventiva per preservare lo stato di salute e l’efficienza del sistema immunitario. Sono alcuni dei dati che emergono dalla review “Stile di vita, alimentazione ed integrazione nell’epoca del Covid-19. Lo stato dell’arte”, a cura di Andrea Poli, presidente di Nutrition Foundation of Italy, pubblicata sul sito Integratori e Benessere di Integratori Italia. «Gli interventi di salute pubblica e le vaccinazioni sono di importanza determinante nel limitare la diffusione e l’impatto delle infezioni – dichiara Poli -. Le gravi conseguenze di patologie come il Covid-19 in termini di morbilità e mortalità per infezioni respiratorie, sottolineano l’esigenza di affrontare questi temi in modo articolato e globale, anche considerando, in casi specifici, la possibile supplementazione con integratori alimentari».

Vitamine e minerali alleati dei processi immunitari
Le vitamine D, C, B6 ed E sono tra i micronutrienti essenziali per garantire un corretto funzionamento del sistema immunitario.
– La vitamina D è coinvolta nella regolazione delle funzioni del sistema immunitario. La sua carenza può contribuire ad aumentare il rischio di infezioni. Diverse meta-analisi recenti hanno concluso che l’integrazione può ridurre il rischio di infezioni del tratto respiratorio sia nei bambini che negli adulti;
– La vitamina C supporta la crescita e la funzionalità delle cellule responsabili del sistema immunitario, favorisce la risposta dei globuli bianchi alle infezioni e l’eliminazione dei microrganismi patogeni;
– Grazie alla vitamina B6, il nostro organismo è facilitato nella formazione di globuli bianchi e nell’assicurare il normale funzionamento dei linfociti;
– La vitamina E protegge le cellule dell’organismo dallo stress ossidativo. Inoltre, risultati clinici riconoscerebbero un suo ruolo anche nelle infezioni del tratto respiratorio.

Per quanto riguarda i minerali:
– Un’adeguata assunzione di zinco è essenziale per il normale sviluppo e funzione delle cellule che partecipano alla risposta immunitaria;
– La carenza di ferro può alterare l’equilibrio tra cellule antinfiammatorie e proinfiammatorie. Recentemente Efsa ha riconosciuto il ruolo del ferro anche nel sistema immunitario dei bambini, stabilendo l’esistenza di un’associazione di tipo causa-effetto tra l’apporto nutrizionale del minerale e il contributo alla normale funzione del sistema immunitario stesso fino ai 3 anni di età;
– Un aumento dell’assunzione di selenio da parte di soggetti sani, ma con livelli relativamente bassi delle concentrazioni plasmatiche del selenio stesso, migliora l’immunità cellulare;
– Infine, un effetto favorevole sul mantenimento della funzione immunitaria è riconosciuto da Efsa anche al rame.

Omega 3 e botanicals acceleratori per la risoluzione delle infiammazioni
L’infiammazione è uno dei meccanismi chiave della risposta immunitaria e può attenuarsi grazie all’azione di sostanze come:
– Gli acidi grassi omega-3 a lunga catena, l’acido eicosapentaenoico (EPA) e l’acido docosaesaenoico (DHA), giocano un ruolo importante nel controllare i fenomeni dell’infiammazione e il conseguente danno tissutale. Un’indagine globale sui livelli di EPA + DHA nel sangue basata su 298 studi ha inoltre rilevato una situazione di livelli “bassi” o “molto bassi” (associati ad un aumento del rischio di mortalità cardiovascolare) di questi acidi grassi nella maggior parte dei paesi valutati.
– Molti derivati vegetali possono svolgere azione di difesa se impiegati come integratori, poiché limitano l’eccesso di risposta allo stimolo infiammatorio e modulano le difese dell’organismo. Tra i più efficaci: la papaya, l’echinacea, la radice di eleuterococco, la radice e corteccia di guava brasiliana.

Polifenoli per un miglior stato di salute
Spesso definiti antiossidanti, i polifenoli svolgono azioni complesse, come ripristinare la normale omeostasi cellulare e limitare il danno infiammatorio.
– La curcumina ha proprietà antinfiammatorie. Tra gli altri botanicals ricordiamo la liquirizia e, in particolare il suo componente più noto, la glicirrizina, la cui attività anti-infiammatoria è ben documentata.
– L’echinacea, originaria del Nord America, era usata dai nativi americani nella loro medicina tradizionale. Secondo la maggior parte dei dati disponibili, la sua assunzione sarebbe in grado di modulare favorevolmente il sistema immunitario.

Probiotici e prebiotici per mantenere l’efficienza del sistema immunitario
Secondo le più recenti evidenze, la somministrazione di probiotici apporta benefici per la salute riducendo le infezioni virali respiratorie, tra cui quelle dai virus dell’influenza. Una meta-analisi di 52 studi randomizzati controllati condotti nell’uomo ha identificato probiotici efficaci contro infezioni acute del tratto respiratorio, diarrea associata ad antibiotici, diarrea infettiva acuta, coliche infantili ed enterocolite necrotizzante. Anche i prebiotici possono modulare il microbiota intestinale e, quindi, i suoi potenziali ruoli immuno-modulatori. Tutti aspetti di interesse nell’attuale pandemia, alla luce dei dati recenti che indicano che dal 2 al 10% dei pazienti cinesi con SARS-CoV-2 hanno manifestato sintomi gastrointestinali all’inizio dell’infezione.