fonte: www.farmacista33.it

Ha ricevuto l’ok dal Consiglio dei ministri il disegno di legge delega per la riforma fiscale. Entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore, il Governo dovrà emanare i decreti legislativi attuativi. Tra i principali contenuti, c’è la revisione dell’Irpef, la revisione delle detrazioni, deduzioni e sgravi, l’Ires a favore di chi assume e investe, una flat tax per tutti da varare entro la fine della legislatura.

Irpef, nel regime transitorio da 4 a 3 aliquote. Da definire le percentuali
Sono molte le misure, con l’obiettivo di semplificare e ridurre il carico fiscale, contenute nel disegno di legge delega per la riforma fiscale – divisa in 4 parti con 21 articoli – varato dal Consiglio dei ministri ma un primo aspetto di grande impatto riguarda l’Irpef. A tendere, entro la fine (naturale) della legislatura l’intenzione del Governo è “rivedere l’intero meccanismo di tassazione del reddito delle persone fisiche”, per arrivare a introdurre in modo graduale una flat tax per tutti (autonomi, dipendenti, pensionati). In particolare, come indicato nella nota, ci sarà “l’individuazione di una unica fascia di esenzione fiscale e di un medesimo onere impositivo a prescindere dalle diverse categorie di reddito prodotto, privilegiando, in particolare, l’equiparazione tra i redditi di lavoro dipendente e i redditi di pensione; il riconoscimento della deducibilità, anche in misura forfettizzata, delle spese sostenute per la produzione del reddito di lavoro dipendente e assimilato; la possibilità per tutti i contribuenti di dedurre i contributi previdenziali obbligatori in sede di determinazione del reddito di categoria e, in caso di incapienza, di dedurre l’eccedenza dal reddito complessivo; l’applicazione, in luogo delle aliquote per scaglioni di reddito, di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e relative addizionali con aliquota agevolata su una base imponibile commisurata all’incremento del reddito del periodo d’imposta rispetto al reddito di periodo più elevato tra quelli relativi ai tre periodi d’imposta precedenti, con possibilità di prevedere limiti al reddito agevolabile e un regime particolare per i redditi di lavoro dipendente che agevoli l’incremento reddituale del periodo d’imposta rispetto a quello del precedente periodo d’imposta; la conseguente complessiva revisione delle tax expenditures (attualmente 600 voci e 125 miliardi di spesa)”.
Nella fase transitoria, il primo step della riforma prevede, dal prossimo anno, il passaggio da 4 a 3 aliquote Irpef, con l’accorpamento della seconda e terza fascia di reddito (quelle tra 15 mila euro e 50 mila euro) e una rimodulazione. Gli impatti sulla busta paga ci saranno, anche se nel disegno di legge delega non sono state indicate le percentuali. “La delega non detta numeri puntuali” ha detto il viceministro dell’economia Maurizio Leo, ma “ci saranno i decreti attuativi e con le risorse e senza sforamenti di bilancio si dovranno dare le coperture”. Anche perché c’è chi sottolinea che le coperture che serviranno saranno piuttosto elevate. “Da gennaio 2024 entrerà in vigore un modulo di riforma: troveremo le risorse e coperture necessarie. Abbiamo indicato le priorità e a quelle faremo fede”. Come si ricorderà, le due ipotesi circolate sono: 23%, 27% e 43% oppure 23%, 33%, 43%. Contestualmente, sempre dal prossimo anno, il Governo si propone di estendere la flat tax incrementale ai lavoratori dipendenti, ricalcando il meccanismo della legge bilancio che prevede un’aliquota al 15% per i redditi in più dichiarati dai lavoratori autonomi.

Imprese spinte ad assumere e investire: ecco come cambia l’Ires
Per quanto riguarda le imprese, la revisione del sistema di imposizione sui redditi delle società e degli enti sarà rivista e si baserà su una riduzione dell’aliquota Ires dal 24 al 15%, a patto che vengano rispettate, entro i due periodi d’imposta successivi a quello nel quale è stato prodotto il reddito, due condizioni: la prima è che “una somma corrispondente, in tutto o in parte, al reddito sia impiegata in investimenti, con particolare riferimento a quelli qualificati, e in nuove assunzioni; la seconda è che “gli utili non siano distribuiti o destinati a finalità estranee all’esercizio dell’attività d’impresa”. Questo per “favorire la crescita economica e l’incremento della base occupazionale, con particolare riferimento ai soggetti che necessitano di maggiore tutela”. Va detto che “la riduzione dell’aliquota precede l’effettuazione degli investimenti”. Novità anche sull’Irap, per la quale viene confermata, a tendere, l’abrogazione: contestualmente si prevede “l’istituzione di una sovraimposta IRES in grado di assicurare un equivalente gettito fiscale, per garantire il finanziamento del fabbisogno sanitario, nonché il finanziamento delle Regioni che presentano squilibri di bilancio sanitario ovvero che sono sottoposte a piani di rientro”.

Le misure su Iva e il rapporto tra contribuenti e fisco: si passa a un approccio preventivo
A essere interessata poi dalla riforma, nella bozza circolata, è anche l’Iva: “per la sua revisione i criteri specifici prevedono la revisione della definizione dei presupposti dell’imposta al fine di renderli più aderenti alla normativa dell’Unione europea e delle norme di esenzione; la razionalizzazione del numero e della misura delle aliquote; la revisione della disciplina della detrazione; la razionalizzazione della disciplina del gruppo IVA al fine di semplificare le misure previste per l’accesso e l’applicazione dell’istituto”. Tra le misure circolate Iva azzerata per alcuni beni di prima necessità come pane e latte. Infine, con “l’istituzione del concordato preventivo biennale e il rafforzamento dell’adempimento collaborativo si riscrivono le regole della lotta all’evasione fiscale che diventa preventiva e non più repressiva”. Per le imprese di maggiori dimensioni si prevede il potenziamento della cooperative compliance. Dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo viene poi indicata la volontà di dare al contribuente in periodi particolari dell’anno, quali agosto e dicembre, un po’ di “quiete”. Le sanzioni inoltre saranno riviste.