fonte: Abiogen Pharma
I muscoli scheletrici, ancorati alle ossa attraverso i tendini, sono diffusi in tutto il corpo. Grazie alla loro capacità di contrarsi, ci permettono il movimento. Svolgono inoltre svariate altre funzioni, tra cui mantenere postura e posizione del corpo, regolare la nostra temperatura corporea, immagazzinare sostanze nutrienti, quali gli aminoacidi, e stabilizzare le articolazioni. Con l’invecchiamento i muscoli tendono a diventare meno tonici e si assiste alla diminuzione della massa muscolare scheletrica. Questo processo riguarda tutti noi, è fisiologico, ma talvolta, per esempio in caso di sedentarietà e stile di vita poco sano, la perdita di massa e di forza muscolare è tale da sfociare in una patologia, la sarcopenia. È allora necessario correre rapidamente ai ripari.
La sarcopenia è una sindrome, cioè un insieme di sintomi, che si caratterizza per la progressiva e generalizzata perdita di massa muscolare scheletrica, forza del muscolo e performance fisica: gradualmente, diminuiscono sia la quantità di tessuto muscolare che il numero e le dimensioni delle fibre del muscolo. Solitamente associata all’invecchiamento avanzato, la sarcopenia è ora riconosciuta anche prima dei 60 anni. Si stima, in media, che dopo i 50 anni si perda ogni anno circa l’1-2% della massa muscolare, arrivando a una riduzione compresa tra il 30% e il 50% quando si raggiungono gli 80 anni.
La sarcopenia aumenta il rischio di disabilità, cadute, lesioni, ospedalizzazione, limitazione dell’indipendenza e mortalità. La buona notizia è che i progressi in campo sociale, medico e tecnologico permettono oggi di contrastarla, garantendo un’aspettativa di vita simile a quella di chi non soffre di sarcopenia.
Non è moltissima la letteratura scientifica che ha esplorato i fattori di rischio associati alla sarcopenia. Le evidenze esistenti sottolineano che ci sono altre condizioni di rischio oltre all’invecchiamento: malnutrizione, obesità, inattività fisica e patologie quali osteoporosi (per l’influenza reciproca tra il sistema muscolare e quello dell’osso), diabete e sue complicazioni. L’alimentazione e l’attività fisica regolare sono dunque importantissimi fattori di prevenzione. L’attività fisica, in particolare, ha un impatto diretto sulla qualità e sulla quantità muscolare, poiché aumenta la forza e la massa anche negli anziani. Dal punto di vista dei nutrienti, si è osservato che un’assunzione insufficiente di alcune proteine comporta come conseguenza una scarsa disponibilità di aminoacidi ramificati, tra cui la leucina, fondamentale per mantenere una massa muscolare adeguata.
La diagnosi di sarcopenia avviene in pochi semplici passaggi. Il medico sottopone al paziente un questionario con cinque domande relative a forza, camminata, trasferimenti posturali, salita delle scale e cadute accidentali. Un punteggio complessivo pari o superiore a 4 è indice di una possibile sarcopenia. Nel caso, si prosegue con la valutazione della forza muscolare, attraverso la misura della forza di presa della mano o il test di alzata dalla sedia, usato come indicatore per la forza dei muscoli delle gambe. La prova di alzata dalla sedia misura il tempo necessario a un paziente per alzarsi cinque volte da una posizione seduta e senza usare le braccia. Nello step successivo, si stimano la quantità e la qualità della massa muscolare, tramite varie metodiche, per l’eventuale conferma di sarcopenia. Qualora si accerti la patologia, se ne definisce poi la severità con la misurazione della performance fisica.
Fortunatamente, è possibile contrastare la sarcopenia rallentandone il processo e così vivere una vita autonoma. Come? Con una regolare attività fisica e con il giusto apporto di nutrienti chiave. Il fabbisogno proteico per gli anziani, utile a sostenere la massa e la funzionalità muscolare, è di 1,0-1,3 g/kg/giorno. Queste quantità riducono del 40% la perdita di massa muscolare rispetto alle raccomandazioni inferiori precedenti. La prima cura per la sarcopenia è insomma assicurare ai muscoli un adeguato apporto dei giusti nutrienti, in particolare aminoacidi che compongono le proteine, come la leucina, e anche acidi grassi omega-3. Nel muscolo scheletrico, la leucina modifica il turnover proteico, migliora assorbimento e metabolismo del glucosio da parte del muscolo e gli omega-3 hanno un effetto anabolico. Inoltre, giocano un ruolo importante anche i probiotici, in grado di modificare il microbiota intestinale, il quale esercita un’influenza sul metabolismo del muscolo.