Fonte: www.farmacista33.it

«La farmacia italiana è stata sempre attenta alle problematiche di chi in farmacia lavora e, anche nei momenti di crisi economica, non ha proceduto con licenziamenti di massa come è successo in altri settori». A parlare è Annarosa Racca, presidente di Federfarma, in merito alla delicata questione sollevata da Conasfa e Sinasfa sui centottanta giorni massimi di assenza dal lavoro per malattia, in un anno solare, che il contratto nazionale del lavoro prevede come limite massimo per i dipendenti di farmacie private. Trascorso tale periodo, infatti, non si ha più diritto ad alcuna indennità. Ma sull’ipotesi di rivedere questa postilla, Racca precisa «è una norma di legge e in quanto tale va rispettata, ciò non toglie che anche in futuro si potrà ipotizzare di rivederla. La cosa certa è che è difficile pensare quando e come, visto che siamo ancora lontani da un rinnovo del contratto». L’obiettivo dei sindacati, resta quello di spingere sul rinnovo più in generale ma anche sull’ipotesi di rivedere la norma sui 180 giorni, facendo sì che quelli di assenza per l’effettuazione di terapie salvavita vengano, ad esempio, esclusi dal computo dei 180 come avviene per altri contratti.