Fonte: www.ilfarmacistaonline.it
Così il presidente della Federazione nel suo intervento oggi alla presentazione del Rapporto Pit-Salute di Cittadinanzattiva. Per salvare il Ssn occorre “cominciare dal coinvolgimento degli operatori territoriali, farmacisti compresi”. “Attenzione alla diretta, si perde il contatto e il mionitoraggio delle terapie”.
15 DIC – “Non ho ricette risolutive ma credo che si possa cominciare dal coinvolgimento degli operatori territoriali, farmacisti compresi. Sfruttare la farmacia dei servizi – che prevede anche un’offerta diagnostica, oltre che farmacologica per i clienti – potrebbe far abbassare i costi di molti esami diagnostici”. Così il presidente della Fofi Andrea Mandelli è intervenuto durante la presentazione del 19° Rapporto Pit-Salute di Cittadinanzattiva-Tdm.
Un riferimento poi anche alle nuove terapie farmacologiche e alla sostenibilità. “A leggere i dati sembra che la febbre aumenti di anno in anno, senza essere curata. Eppure abbiamo dei farmaci innovativi (e molti ne stanno arrivando) che possono davvero cambiare la vita ma non tutti ne hanno accesso mentre ciò dev’essere un diritto di tutti”.
E infine una riflessione sulla distribuzione diretta. Il punto, ha spiegato Mandelli, “è che ci si concentra solo sugli aspetti economici, mentre l’attenzioone dovrebbe essere posta su cosa accade quando si affida al paziente cronico, da solo in casa, una terapia non mediata dal rapporto costante con il farmacista. Il paziente si ritrova magari con un anno di terapia farmacologica senza alcun monitoraggio. E sappiamo quanto sia rilevante l’importanza dell’aderenza alle terapie e quanto in questo senso possa fare il farmacista”.