fonte: www.farmacista33.it

Per difenderci dalla plastica che assorbiamo, i Medici per l’Ambiente con altre associazioni hanno condiviso un vademecum per operatori sanitari e pazienti. Ecco i dettagli

di Redazione Farmacista33
Microplastiche: in farmacia il vademecum per ridurre l’assorbimento
Diffondere l’informazione tra medici, farmacisti e pazienti, per ridurre l’esposizione alle sostanze tossiche rilasciate dalla plastica e a conoscerne i relativi rischi, particolarmente alti nell’esposizione in utero e in età pediatrica, aiutando l’ambiente a liberarsi da rifiuti pericolosi per tutti gli ecosistemi. Questi sono gli obiettivi della “Campagna nazionale per la prevenzione dei rischi per la salute da esposizione alla plastica” condotta dall’Associazione Medici per l’Ambiente Isde Italia e dalla Rete Italiana Medici Sentinella, in collaborazione con la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg), l’Associazione Medici Endocrinologi (Ame), l’Associazione Culturale Pediatri (Acp), la Federazione Italiana medici pediatri (Fimp), la Società Italiana di Pediatria (Sip), Choosing Wisely Italy e la Facoltà di Scienze dell’Alimentazione Università di Pollenzo (Cn).

Microplastiche e i danni alla salute
Il contatto con le sostanze tossiche rilasciate dalla plastica può determinare un danno per la salute, più grave se trasportato dalle microplastiche, che penetrano nell’organismo, soprattutto con gli alimenti che consumiamo, oppure con l’acqua e le bevande in bottiglia di plastica, per contatto con tessuti sintetici, creme e cosmetici che le contengono, detergenti, ma anche semplicemente per contatto con giocattoli in plastica. Le numerose sostanze chimiche contenute nelle microplastiche possono causare:
•Interferenza endocrina, con effetti negativi sulla fertilità maschile e femminile;
•Effetti sul neurosviluppo;
•Aumentato rischio di alcuni tipi di cancro;
•Criptorchidismo, una anomalia del tratto uro-genitale maschile (NdR);
•Effetto “obesogeno” favorente la resistenza all’insulina e l’insorgenza di diabete di tipo 2;
•Effetti infiammatori con alterazione della microflora intestinale e possibile interferenza sull’assorbimento di nutrienti.

Ecco alcuni suggerimenti pratici da mettere subito in pratica
Ci sono alcuni consigli, fa sapere la nota, che possono essere messi in pratica da subito:
•Scegliere oggetti non in materiale plastico e abolire completamente quelli usa e getta, verificare che i prodotti che si acquistano (vestiti, tessuti, cosmetici etc.) non contengano plastica. Ricordarsi che le microplastiche si assorbono anche attraverso la pelle;
•Eliminare l’acqua in bottiglie di plastica e bere quella del rubinetto. In 1 litro di acqua in bottiglia si trovano circa 5 milioni di microplastiche; •Cercare negozi che vendono prodotti alimentari e per l’igiene sfusi e scegliere confezionamenti green e riutilizzabili (carta, cartone, alluminio…). Si possono acquistare frutta e verdura dai contadini locali, ai mercati e dai gruppi di acquisto solidali che ormai sono presenti in moltissimi Comuni. È bene poi variare il più possibile la dieta giornaliera.
•Per lo smaltimento utilizzare gli appositi contenitori per la plastica in casa e fuori. Non buttare mai la plastica nell’ambiente.

Le locandine per le farmacie e per gli ambienti interessati, così come tutti i materiali, sono scaricabili liberamente dal sito Isde.