Fonte: www.federfarma.it

Il ruolo recitato nel “setting” delle Cure primarie da farmacie del territorio e infermieri dovrebbe essere esteso e rafforzato, perché le esperienze maturate da alcuni Paesi dimostrano che le due figure possono fornire un contributo determinante al miglioramento dell’assistenza, soprattutto nelle cronicità. E’ quanto sostiene l’Ocse nell’edizione 2016 di Health at a glance, il tradizionale Rapporto annuale con cui l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico dà conto di cifre e tendenze dei sistemi sanitari nei 35 Paesi associati.

Lo studio, in particolare, individua nel progressivo invecchiamento demografico e nella sostenibilità economica (a fronte del contesto globale e dell’innovazione farmaco-tecnologica) le due insidie che oggi mettono a rischio le fondamenta dei servizi sanitari pubblici. «I Governi» scrive l’Ocse «dovranno affrontare pressioni sempre maggiori al fine di rispondere alle crescenti esigenze di assistenza a lungo termine». In dettaglio, «sarà necessario migliorare ulteriormente la pianificazione e l’organizzazione dei servizi al fine di potenziare la resilienza dei sistemi sanitari. Al fine di soddisfare le crescenti richieste a fronte di risorse limitate, inoltre, sarà fondamentale raggiungere migliori livelli di efficienza nella spesa ospedaliera e farmaceutica, nonché nell’amministrazione e in altre voci di spesa sanitaria».

Queste migliorie, è la tesi dell’Ocse, si concretizzeranno soltanto se i governi saranno capaci di ridistribuire la spesa sanitaria e investire sui setting strategici, come le Cure primarie. Il cui rafforzamento è cruciale per «fornire alla popolazione un’assistenza continua, onnicomprensiva e coordinata». E’ in questo contesto che il Rapporto individua nella farmacia del territorio e nell’infermiere due risorse da valorizzare e responsabilizzare. Parecchie evidenze, scrive in particolare l’Ocse, mostrano che l’infermiere può erogare prestazioni di qualità analoga a quella assicurata dai medici di famiglia tanto nella cronicità quanto nell’acuzie, ovviamente dopo un’adeguata formazione e il necessario affiancamento generalista. Per quanto concerne la farmacia, invece, l’esperienza dimostra che un ampliamento del suo ruolo sul fronte della prevenzione garantisce progressi significativi. Al riguardo, il Rapporto cita il caso della Finlandia, dove le farmacie del territorio partecipano attivamente alle cure e alla prevenzione delle principali patologie croniche. Accrescere il ruolo dei presidi dalla croce verde, è la conclusione dell’Ocse, «assicura ai Paesi europei un’importante leva per incrementare la sanità d’iniziativa e migliorare la gestione delle malattie a lungo termine». Si può soltanto sperare che gli amministratori del Ssn abbiano letto lo studio con la massima attenzione