fonte: www.farma7.it
Sono state pubblicate dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) le nuove linee guida per implementare, all’interno dei sistemi sanitari dei singoli Paesi, efficaci interventi di automedicazione, come dispositivi di diagnosi e di monitoraggio tramite strumenti digitali, per permettere alle persone di testare e gestire le malattie, prevenirle o ottenere maggiori informazioni sanitarie. Si punta molto sul fornire alle persone informazioni accurate e accessibili sulle opzioni di auto-cura e vengono anche definiti i ruoli degli operatori sanitari nel supportare l’uso e consigliare le persone sull’automedicazione, inclusi i farmacisti.
«Con miliardi di persone che non hanno accesso ai servizi sanitari essenziali e una carenza globale di operatori sanitari e assistenziali» ha spiegato Pascale Allotey, direttrice della Salute sessuale e riproduttiva e della ricerca e del Programma per la riproduzione umana presso l’Oms «gli interventi di auto-cura hanno il potenziale per affrontare sfide significative legate all’equità, ampliando al contempo l’accesso all’assistenza sanitaria».
L’aggiornamento della guida, pubblicata 5 anni fa, sottolinea la necessità di fornire alle persone informazioni accurate e accessibili sulle opzioni di auto-cura e il ruolo degli operatori sanitari nel supportarne l’uso. In pratica, delinea i modi in cui diverse parti della forza lavoro sanitaria possono supportare e consigliare le persone sull’auto-cura, inclusi farmacisti, medici di famiglia e operatori sanitari della comunità, nonché assistenti.
La guida è destinata a tutti coloro che prendono decisioni o forniscono consulenza sulla fornitura e la promozione di interventi di automedicazione: decisori politici, legislatori, enti regolatori, operatori sanitari e assistenziali. Da quando la linea guida è stata pubblicata, l’interesse per gli interventi di self-care è cresciuto enormemente e a oggi 50 Paesi hanno adottato misure per adattare la linea guida e introdurre o modificare le politiche di supporto.