Di Martina Pennisi| www.corriere.it/teconologia/economia-digitale

Come notato dal New York Times, il colosso di Seattle sta cambiando strategia: il prezzo visibile sarà solo quello effettivo. Non si evidenzia più la riduzione per attrarre clienti

«Quando Amazon ha iniziato 21 anni fa la strategia era quella di perdere su ogni singola vendita facendo volume. Stava costruendo il futuro». Adesso il futuro è arrivato. Così Larry Compeau, docente americano di studi sui consumatori, interpellato dal New York Times per commentare una modifica profonda della piattaforma di e-commerce: l’eliminazione dell’indicazione del prezzo pieno dei prodotti, sul quale viene poi applicato lo sconto.

La nuova strategia e il Prime day
La novità, non ancora ufficiale e segnalata dalla testata americana, ha fatto capolino da un paio di mesi sulle pagine destinate al pubblico degli States — si parla del 70% — ma sembra destinata a caratterizzare l’intero nuovo corso delle modalità di vendita di Seattle, avendo coinvolto in percentuale più contenuta anche il nostro Paese. Amazon, come ha ben spiegato Compeau, non è più alla spasmodica e aggressiva ricerca di nuovi clienti da irretire (anche) con la promessa di uno sconto importante. Conta sull’affezione di più di 300 milioni di acquirenti ed è entrata nella fase due — il futuro, appunto — in cui l’obiettivo è aumentare soprattutto le sottoscrizioni al programma su abbonamento Prime. Negli Stati Uniti sono in 54 milioni a pagare 99 dollari all’anno per godere di una serie di benefici, economici e non. In Italia il programma costa 19,99 euro all’anno e garantisce consegne in un giorno e accesso a offerte particolari, come quella (titanica, da più di 100 mila prodotti) del prossimo 12 luglio.

 

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Il supermercato
Tornando alla decisione di eliminare il prezzo di listino, che inevitabilmente ci porta a determinare il valore del prodotto che poi scopriamo poter comprare a una cifra inferiore (e quindi a farci procedere), il colosso di Seattle si sta mettendo anche al riparo dalle possibili accuse di pubblicità ingannevole. Il prezzo di listino è, infatti, nella maggior parte dei casi quello consigliato dai produttori ai rivenditori e la cifra scontata può rivelarsi identica a quella applicata da altri portali o negozi o. Lo scherzetto è chiaro da tempo a chi sfrutta i siti di comparazione prezzi ed evidentemente ha smesso di essere così efficace. Amazon sta andando oltre: pur continuando a spingere sulle offerte, non vuole più essere percepito come il supermercato dei prodotti scontati. Ma come il supermercato, l’unico.