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È stato approvato l’emendamento al DDL lavoro che introduce permessi non retribuiti per i rappresentanti degli Ordini professionali nell’esercizio delle proprie funzioni legate al loro mandato istituzionale

di Redazione Farmacista33
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I vertici degli Ordini delle professioni sanitarie e delle rispettive Federazioni nazionali, se dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale potrebbero vedersi riconosciuto il diritto di usufruire di permessi non retribuiti per partecipare a attività istituzionali legate al loro mandato. Lo prevede un emendamento al DDL lavoro presentato da Marta Schifone (Fdi) e approvato in XI Commissione della Camera

Permessi non retribuiti: otto ore lavorative mensili
L’emendamento si riferisce ai permessi non retribuiti concessi ai vertici elettivi degli Ordini delle professioni sanitarie e delle rispettive Federazioni nazionali. Questi vertici, “qualora dipendenti delle aziende e degli enti del Servizio sanitario nazionale” possono usufruire di permessi non retribuiti per partecipare a attività istituzionali legate al loro mandato. Il limite è fissato a un massimo di 8 ore lavorative mensili. I dipendenti che vogliono avvalersi di questi permessi devono fare una richiesta scritta e “motivata all’amministrazione di appartenenza con almeno tre giorni di anticipo, salve comprovate ragioni di urgenza”.
L’emendamento fa riferimento agli Ordini delle professioni sanitarie istituiti secondo l’articolo 4 della legge 11 gennaio 2018, n. 3 tra cui medici, veterinari, farmacisti, biologi, infermieri.

Il passaggio in Commissione ha ricevuto il plauso di alcune Federazioni nazionali, tra cui Fnomceo, Fnopi, Fnovi e altre incluse tra le categorie delle professioni sanitari, che commentano così la modifica: “Si sana in questo modo una storica discriminazione tra chi svolge attività ordinistica ed altri settori di rappresentanza pubblica. Un segnale importante per gli Ordini professionali che, come Enti sussidiari dello Stato, operano tutti i giorni e in tutto il territorio nazionale a tutela di cittadini e persone assistite. Auspichiamo ora che il provvedimento possa essere approvato definitivamente in Aula in tempi rapidi”.