fonte: www.farmacista33.it

È stato firmato dai ministri competenti, Roberto Speranza ministro della Salute e Daniele Franco ministro dell’Economia e delle Finanze, il decreto che stabilisce i criteri della nuova remunerazione a favore delle farmacie per la dispensazione del farmaco a carico del Ssn. Lo ha annunciato nelle scorse settimane Federfarma con un comunicato in cui i vertici del sindacato hanno voluto ringraziare il Ministro e il Governo per il risultato raggiunto.

Federfarma: Governo ha creduto nel ruolo delle farmacie
«Voglio ringraziare, anche a nome di tutto il Consiglio di Presidenza, il ministro Speranza ed il Governo per aver creduto nel ruolo che le farmacie hanno dimostrato di poter svolgere in un momento così complesso per il Paese – ha dichiarato Marco Cossolo, presidente di Federfarma. – Lavorare insieme alle Istituzioni pubbliche, soprattutto in questa fase di grave emergenza, potrà senz’altro contribuire a risolvere la crisi sanitaria e, al contempo, potrà aiutarci a definire quel nuovo modello di farmacia efficace, efficiente, pronta a rispondere ai nuovi bisogni di salute dei cittadini. Un sentito grazie alle farmacie per aver saputo meritare la fiducia delle Istituzioni operando ogni giorno con professionalità, rinnovato impegno e spirito di servizio». Per Roberto Tobia, segretario nazionale la firma del decreto «è un passo strategico verso il sistema di remunerazione che valorizzerà progressivamente il ruolo professionale del farmacista in farmacia, sulla base dei servizi resi a favore dei cittadini e solo parzialmente legato al prezzo del farmaco. Il servizio reso dalle farmacie alla collettività durante questo periodo di emergenza sanitaria ne ha confermato il ruolo di primo presidio sanitario di prossimità».

Le misure a sostegno delle farmacie
La remunerazione aggiuntiva, lo si ricorda, riconosciuta in via sperimentale per il 2021 e il 2022 dal Decreto Sostegni, ha trovato una sua formulazione nel decreto firmato. È stato previsto un finanziamento, a valere sulle risorse del Fondo sanitario, pari a 50 milioni di euro per l’anno 2021 e a 150 milioni di euro per il 2022, con una partenza fissata nel documento ministeriale da settembre, con l’obiettivo, riporta di “rafforzare strutturalmente la resilienza, la prossimità e la tempestività di risposta del Servizio sanitario nazionale alle patologie infettive emergenti e ad altre emergenze sanitarie, nonché alla vaccinazione anti Covid in farmacia”. Si tratta di una quota riconosciuta per il rimborso dei farmaci erogati in regime di Ssn “in via sperimentale” e strutturata per sostenere maggiormente le farmacie periferiche e quelle a fatturato Ssn più basso. Prevista poi, sempre per tutte le farmacie, una ulteriore misura finalizzata, in questo caso, all’incentivazione della dispensazione del farmaco al prezzo più basso: si tratta di “una quota premiale aggiuntiva di 0,12 euro, applicata ad ogni confezione di farmaci generici ed originator con prezzo pari a quello di riferimento”. Le attese, secondo il documento, sono che la quota di generici aumenti del 2% nell’ultimo quadrimestre del 2021 e di un ulteriore 1,5% nel 2022.
Le altre quote sono destinate alle farmacie più piccole e sono da applicare per tutti i farmaci rimborsati dal Ssn. In particolare, “alle farmacie che godono della riduzione del 60% del multi sconto Ssn”, rurali non sussidiate, “è dovuta una ulteriore quota “tipologica” aggiuntiva per singola confezione di 0,12 euro”. Mentre per le “farmacie rurali sussidiate che godono dello sconto forfetario 1,5% è prevista una ulteriore quota aggiuntiva per singola confezione di 0,14 euro”. Tale quota è destinata a valorizzare il servizio reso dalle farmacie periferiche e a minor fatturato con il Ssn. Infine, “alle farmacie rurali e urbane con fatturato Ssn inferiore a 150 mila euro che sono esentate dallo sconto Ssn è dovuta una ulteriore quota aggiuntiva per singola confezione di 0,25 euro”. Per determinare l’impatto della sperimentazione punto di partenza è stata la classificazione di Aifa sulla base del fatturato Ssn e della tipologia di sconto. Appartengono alla categoria con sconto ridotto del 60%, secondo i dati riportati, 2.806 farmacie, a quella con sconto forfettario 1,5% 3.450 farmacie, mentre risultano esenti 892.

Un nuovo modello di farmacia
La capillarità della rete delle farmacie ha reso possibile l’accesso agli stessi servizi sanitari a tutti i cittadini, anche nelle aree più interne ed isolate, ricorda Federfarma nella nota di agosto. Un ruolo particolarmente importante è stato svolto dalle farmacie rurali, situate nei piccoli comuni, centri montani e nelle isole minori, dove la farmacia rappresenta spesso l’unico presidio sanitario rimasto al servizio della popolazione. Nel corso degli ultimi anni, in ragione del calo della spesa convenzionata, molte farmacie e soprattutto quelle situate nei piccoli centri delle aree più periferiche hanno subito disagi anche di natura economica. Il nuovo modello di farmacia, oltre al farmaco, assicura ai cittadini una serie di prestazioni professionali aggiuntive, sicché risulta auspicabile, a regime, che si intervenga ad un modello di remunerazione collegato anche ai servizi resi ai cittadini, così da valorizzare quelle caratteristiche di resilienza, prossimità e tempestività nella risposta che hanno reso la farmacia un efficiente presidio territoriale integrato nel Ssn. Durante la pandemia, grazie agli indirizzi del Ministro e alla fattiva opera dei suoi uffici, la farmacia ha svolto un ruolo fondamentale, sia per l’esecuzione di test per il rilevamento del Covid-19 che per la somministrazione dei vaccini. La strada tracciata vede la farmacia quale luogo ove il cittadino può trovare una prima risposta alle proprie domande di salute, attraverso un’erogazione di servizi sanitari quali l’aderenza alla terapia, la presa in carico del paziente cronico, le analisi di prima istanza e la telemedicina.