fonte: www.farma7.it

Il Pharmaceutical Group of the European Union ha recentemente presentato al Parlamento europeo il suo Report on Pharmacy Services in Europe, un documento che illustra l’attuale panorama dei servizi offerti dalle farmacie territoriali in Europa e ne delinea le prospettive di sviluppo futuro.

Con oltre 47 servizi distinti mappati in 33 Paesi e una media di 26 servizi implementati per singolo Stato, i dati evidenziano come i servizi farmaceutici siano parte dell’assistenza sanitaria
Dall’indagine Pgeu emergono due fattori fondamentali: le farmacie rappresentano oggi un punto di riferimento insostituibile per l’accesso alle cure, grazie alla loro capillarità e alla fiducia che i cittadini ripongono nei farmacisti; la gamma dei servizi erogati si è ampliata in modo significativo, andando ben oltre la sola dispensazione del farmaco. Il documento mappa la diffusione di 47 servizi attivi nelle farmacie europee, raggruppandoli in sei macro-aree:

Servizi di dispensazione (23%): costituiscono il fondamento della pratica farmaceutica territoriale, assicurando accesso sicuro, equo e tempestivo ai medicinali. Tra questi rientrano i servizi notturni, la fornitura di farmaci senza prescrizione in caso di emergenza, la dispensazione ripetuta, la sostituzione con equivalenti, la consegna a domicilio.
Servizi di promozione della salute (21%): rafforzano la prevenzione e l’educazione sanitaria. Comprendono, tra gli altri, le vaccinazioni guidate dal farmacista, i programmi per smettere di fumare, il controllo del peso, lo smaltimento sicuro dei medicinali, i consigli di viaggio e la sostituzione in sicurezza di siringhe.
Screening e servizi di riferimento (16%): favoriscono diagnosi precoce e interventi tempestivi, con test in farmacia o strumenti digitali per diabete, ipertensione, Hiv, gestione delle patologie minori, farmacovigilanza e rinvio al consulto di altri professionisti sanitari.
Servizi di gestione delle malattie (17%): supportano i pazienti con patologie croniche o complesse, migliorando l’uso dei farmaci e l’aderenza terapeutica.
Gestione dei casi individuali (19%): consentono un’assistenza personalizzata per regimi terapeutici complessi, attraverso revisioni della terapia, ausili per la somministrazione, aiuto alla riduzione graduale della terapia farmacologica (specificamente di antidepressivi), riconciliazione terapeutica e supporto alle terapie ad alto costo.
Servizi digitali e basati su Hta (4%): comprendono l’uso di cartelle cliniche elettroniche, teleconsulti, applicazioni mobili e raccolta di dati sull’efficacia dei farmaci (Hta – Health Technology Assesment).
Accanto al ruolo tradizionale, le farmacie europee offrono quindi una pluralità di servizi a forte impatto sociale e sanitario, dimostrando di migliorare gli esiti clinici, ridurre i ricoveri e alleggerire la pressione sugli altri livelli di assistenza, soprattutto nelle aree periferiche e rurali. La pandemia da Covid-19 ha reso ancor più evidente la funzione strategica delle farmacie: garantire continuità delle cure, somministrare milioni di vaccini e fornire informazioni affidabili in un contesto di forte pressione sui sistemi sanitari.

Il rapporto del Pgeu sottolinea tuttavia che, per sviluppare appieno queste potenzialità, occorrono adeguati strumenti normativi accompagnati da incentivi economici. In particolare, vengono individuate alcune priorità di azione rivolte ai decision makers quali: riconoscere le farmacie territoriali come partner essenziali nella sanità pubblica e rafforzarne il ruolo con una regolamentazione favorevole; ampliare l’ambito di competenza dei farmacisti ed eliminare gli ostacoli che ne limitano l’operatività; garantire modelli di remunerazione sostenibili, che riflettano non solo la dispensazione ma anche il contributo sia clinico che nella prevenzione delle patologie; rafforzare istruzione di base, leadership e formazione professionale continua della categoria; integrare pienamente le farmacie nei piani nazionali di risposta alle crisi sanitarie; promuovere equità di accesso, assicurando la presenza di farmacie in aree scarsamente servite e l’accesso ai farmaci speciali (i cosiddetti specialty medicines, ovvero farmaci complessi o altamente specializzati, utilizzati per trattare condizioni mediche complesse e rare); valorizzare il ruolo delle farmacie nella gestione responsabile degli antimicrobici.