Fonte: http://www.farmacista33.it/ – 23 gennaio 2020

Farmacisti collaboratori Conasfa: indispensabile remunerare come orario di lavoro il tempo dedicato alla formazione della Farmacia dei servizi

In vista della sfida della farmacia dei servizi, di fondamentale importanza sarà la formazione ma, per quanto riguarda il farmacista collaboratore, sarà indispensabile remunerare come orario di lavoro il tempo dedicato, perché il solo conteggio dei crediti Ecm non sarebbe un sufficiente riconoscimento del ruolo del farmacista nel nuovo modello di sanità. Al contempo, sarà necessario ricercare soluzioni che non sottraggano tempo alla vita privata.


Questa la richiesta partita dal Conasfa, l’ Associazione nazionale dei farmacisti non titolari, che in una nota spiega: «La farmacia dei servizi sembra aprire nuove e importanti prospettive per il farmacista, protagonista dei processi di cura, di presa in carico del paziente e sentinella della prevenzione sul territorio» ma «per realizzare tutto ciò servirà un processo di complessa riconversione culturale, è necessario per ampliare il perimetro dei compiti del farmacista, che deve poter integrare, alla fondamentale attività di dispensazione del farmaco, l’erogazione di servizi, prevalentemente cognitivi, necessari a rilanciare e sostenere il nostro Servizio sanitario nazionale».
Non a caso, si andrà verso un «riconoscimento istituzionale di un ruolo sanitario rilevante per i farmacisti e per la farmacia italiana, da cui deriveranno anche importanti traguardi economici, intesi come remunerazione delle prestazioni professionali rese al cittadino». D’altra parte, «requisiti fondamentali della sperimentazione della farmacia dei servizi sono procedure operative uniformi a livello nazionale, misurabilità degli esiti clinici ed economici, competenze omogenee e certificate del farmacista, in grado di garantire qualità ai nuovi servizi e un approccio univoco al paziente. Tutto ciò comporterà sicuramente necessità di studio e di formazione».

Ecco allora che alla luce di questi cambiamenti, «risulta chiaro che verranno richiesti nuovi sacrifici alla categoria dei farmacisti non titolari che oltre ad attendere da otto anni il rinnovo del contratto, con la liberalizzazione degli orari, hanno visto fortemente ridotto il tempo da dedicare alla famiglia». Da qui la richiesta: «Conasfa auspica che ci si impegni a remunerare come orario di lavoro la formazione necessaria, cercando soluzioni che non sottraggano ulteriore tempo alla vita privata».