fonte: www.farmacista33.it
La conversione del Registratore telematico al nuovo tracciato 7.0 è uno degli adempimenti a cui sono chiamati farmacie e parafarmacie e, se, da un lato, può rappresentare anche una opportunità, in quanto risolve il problema del corretto trattamento della ventilazione e delle prestazioni di servizi, dall’altro, non è esente da criticità e, nell’applicazione pratica, a fronte di alcuni errori che possono generarsi, il consiglio è di fare verifiche con cadenze il più possibile ravvicinate sui dati trasmessi all’Agenzia delle Entrate.
A fare il punto Stefano De Carli, commercialista dello studio Luce di Modena.
Nuovo tracciato: tra vantaggi e criticità, ecco cosa occorre fare
«Il nuovo tracciato 7.0 del Registratore telematico (Rt), che riguarda tutte le categorie merceologiche» ha spiegato De Carli «impone rilevanti modifiche, sia nella fase di trasmissione dei dati all’Agenzia delle Entrate, sia nell’emissione e stampa del documento commerciale. Ma va detto che la farmacia resta interessata solo in piccola parte dalle circa 50 casistiche di configurazione possibili». Una prima criticità, come già era stato detto, riguarda il fatto che «è compito del farmacista fornire le specifiche tecniche di configurazione del nuovo tracciato ai tecnici e questo non sempre è facile». Tanto più che, proprio per cogliere alcuni dei vantaggi della novità, «il consiglio è quello di configurare il proprio Rt nella misura più automatizzata possibile, cercando di prevedere tutte le casistiche più usuali. Questo per altro permette di evitare sanzioni che possono essere erogate anche se l’ammontare scontrinato è corretto (quando per esempio si sbaglia tipologia di esenzione o imponibilità)». Ma, dall’altra parte, il nuovo tracciato ha permesso di «risolvere il problema sorto sin dall’inizio dell’obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri: non era consentito inviare separatamente operazioni con aliquota esposta, quali i servizi esenti o imponibili, dalle cessioni di beni in ventilazione. Aspetto che oggi si può risolvere nell’ambito della programmazione relativa alle aliquote Iva, permettendo quindi il corretto trattamento della ventilazione e delle prestazioni di servizi».
Controlli a campione: mancata coincidenza tra dati inviati e registro corrispettivi
Le farmacie «man mano si stanno attrezzando e, almeno per quella che è la percezione sul nostro territorio di riferimento, a non aver provveduto sono in poche. C’è, tuttavia, una criticità che stiamo rilevando a fronte di un controllo a campione delle nuove funzionalità dei dati inviati all’amministrazione finanziaria che stiamo conducendo: la mancata coincidenza, in alcuni casi, tra i dati inviati da Rt e i dati riportati sul registro corrispettivi». Una situazione questa che «comporta delle conseguenze sanzionatorie, in caso di verifica, sia per quanto attiene la liquidazione Iva sia per quanto attiene l’errato invio e memorizzazione».
Il commercialista: fare verifiche periodiche su sito dell’Agenzia entrate
Da qui il consiglio: «come fondamentale procedura di controllo si consiglia di effettuare l’accesso al sito dell’Agenzia delle entrate, nella sezione Fatture e Corrispettivi, con cadenze il più possibile ravvicinate e comunque a fine mese prima dell’invio del registro corrispettivi mensili per confrontare i dati inviati con quelli riportati sul registro dei corrispettivi». In particolare, «laddove si dovessero rilevare discordanze occorre capirne la causa: se sono addebitabili a un errore nella trascrizione da parte del farmacista, si potrà procedere semplicemente alla correzione del dato indicato sul registro dei corrispettivi». Nel caso invece in cui «eventuali incongruenze siano addebitabili a errori di trasmissione da parte del registratore telematico (per esempio nel caso in cui l’apparecchio non abbia inviato i dati) occorre procedere alla correzione del dato trasmesso sul sito dell’Agenzia delle Entrate, entro 12 giorni dall’errato o mancato invio». A parte errori che possono essere legati al Rt – quando per esempio c’è assenza di rete o il dispositivo sia fuori servizio – «una delle casistiche riguarda la Trasmissione scartata: in questo caso non è necessario cambiare lo stato del proprio registratore di cassa in “fuori servizio”, perché di fatto il registratore ha continuato a funzionare. Occorre, allora, digitare il periodo o la data specifica e cliccare “Cerca”, in modo tale da individuare tutte le trasmissioni scartate ed inviarle manualmente».
In generale, si rileva che «a differenza della fattura elettronica, che ha portato notevoli semplificazioni sul piano della velocità di registrazione e sicurezza dei dati, nonché della possibilità di elaborazione, la trasmissione telematica dei corrispettivi si sta rivelando piena di insidie. E ciò principalmente a causa del fatto che vengono addossati ai commercianti delle responsabilità di trasmissione ed una complessità di procedure che sono incompatibili con l’esigenza di snellezza e produttività dell’azienda».