Di Rossella Gemma | PharmaRetail.it 8 marzo 2016

«I punti di forza di una farmacia, per così dire di successo, non provengono da una migliore o peggiore esposizione dei prodotti, ma partono innanzitutto dal come si accoglie il paziente-cliente». Ne è convinto Sergio Serraino, titolare della “Farmacia Mazzini” di Roma (Pharma Experience), tra le più innovative e al passo coi tempi della Capitale. «Bisogna far tornare al cittadino la voglia di comprare in farmacia ciò che ormai tende ad acquistare altrove. Il cliente è stato letteralmente spedito, nel corso degli anni, alla Grande distribuzione perché in farmacia trova poca accoglienza, poco assortimento e poche offerte, che sono poi il punto cardine dell’attività commerciale. Infatti la Grande distribuzione non fa che pubblicizzare offerte». Per Serraino, insomma, in farmacia la parola “offerta” è quasi sconosciuta e il farmacista non capisce il danno di non essere concorrenziale. Una concorrenza che non deve essere tra farmacie, bensì con i mercati della Grande distribuzione che si sono pian piano appropriati dei prodotti nati in farmacia. Lo scenario in cui operano le farmacie di oggi è, infatti, sicuramente caratterizzato da notevoli e diversificate spinte al cambiamento, che traggono origine da vari elementi tra cui: le esigenze di razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica; i cambiamenti della domanda di prestazioni socio sanitarie e i mutamenti nel rapporto tra Stato e mercato in tutti i settori di interesse pubblico. Queste forze premono sull’economia di tutti gli operatori del settore e, quindi, anche il ruolo e il posizionamento strategico delle farmacie richiedono di essere riconsiderati, esplorando nuove basi di legittimazione istituzionale e di mercato.

L’individuazione di un nuovo portafoglio servizi, aggiuntivo e complementare rispetto a quello tradizionale, può permettere alle farmacie di reagire alle criticità in essere e di cogliere le opportunità che caratterizzano le fasi di grande cambiamento. E proprio sul lay out di questa farmacia del futuro, Serraino dà qualche indicazione. «Sicuramente non è quello che vediamo in giro: luci al neon, scaffali spogli, farmacie sporche e senza addetti al cosmetico. Poca gentilezza sia quando si entra sia quando si esce. La farmacia del futuro va tutta rivista e ripensata come un luogo accogliente, dove trovare professionalità e disponibilità, dove potersi prendere cura del proprio corpo, mantenendolo in salute senza spendere un patrimonio». La strada da percorrere, però, è ancora lunga e la farmacia resta sempre un po’ indietro rispetto alla velocità con cui avanzano gli altri settori del mercato. La causa, per Serraino, nella mancanza di passione. «Ormai il farmacista tratta il prodotto come fosse un passa-scatole. Sa cosa sta dando, perché è un professionista, ma lo fa in modo meccanico dimenticando che il parere del farmacista su un farmaco o un prodotto era all’origine della professione. Sembra quasi che oggi la salute dei cittadini non sia più di competenza dei farmacisti».