Fonte: www.federfarma.it

Cambia l’ordine dei tetti ma il risultato rimane sempre lo stesso: la spesa farmaceutica che passa dalle farmacie del territorio rispetta ampiamente il proprio budget, quella che transita da Asl e Aziende ospedaliere no. E scava nei conti delle Regioni buchi grandi quanto una voragine. E’ il bilancio che, secondo QuintilesIms, dovrebbe ritrovarsi sul tavolo a fine anno il Ssn: in un report anticipato sabato da Il Sole 24 Ore (il primo che finora sia stato prodotto sui conti della farmaceutica di quest’anno) la società internazionale di ricerche di mercato ha utilizzato le rilevazioni dei primi tre-quattro mesi dell’anno per azzardare una stima dei consuntivi che la spesa farmaceutica Ssn dovrebbe mostrare a fine anno.

Per la convenzionata, come detto, nessuna sorpresa: nei primi quattro mesi dell’anno l’andamento resta pressoché stabile (-0,5% rispetto allo stesso periodo del 2016) e a fine anno dovrebbe arrivare poco sopra gli 8,3-8,5 miliardi di euro, ossia 450-550 milioni sotto il tetto di riferimento (7,96%, ossia 8,9 miliardi). Tutt’altro passo per la spesa riguardante gli acquisti diretti: si tratta del nuovo budget aggregato introdotto dalla Legge di bilancio per il 2017, che riunisce ospedaliera e distribuzione diretta-dpc e riceve un tetto pari al 6,89% del Fondo sanitario (ossia 7,7 miliardi di euro). Nei primi tre mesi dell’anno gli acquisti diretti crescono dell’8,7% e a fine anno dovrebbero arrestarsi attorno ai 9,7-10 miliardi. Il che significherebbe uno sfondamento del budget di 2-2,3 miliardi, il cui ripiano spetterebbe poi “fifty-fifty” a Regioni e industrie farmaceutiche, con il famigerato (per le imprese) payback. E visto che l’Aifa ancora deve recuperare gli sfondamenti del 2013-2015, c’è il rischio che il 2017 aggiunga nuovo contenzioso al contenzioso già accumulato.